Venezia - Cantieri aperti alla propaganda? No Grazie!

28 / 9 / 2014

"Aprire i cantieri del Mo.S.E. a una ispezione tecnico scientifica da parte di una Autority indipendente, e non alla propaganda di chi ha rubato, speculato e devastato il territorio"

 Queste le parole d'ordine che oggi gli attivisti dei comitati contro le grandi opere e le grandi navi di Venezia hanno scandito all'imbarcadero della Pietà da cui partivano le motonavi actv per la "visita aperta ai cantieri del Mo.S.E." promossa dal Consorzio Venezia Nuova.

 Lo stesso Consorzio che è stato, ed è tutt'oggi, principale attore dello scandalo che ha investito il cosiddetto "sistema" corruttore e corrotto della regione Veneto. A quattro mesi dagli arresti dei suoi dirigenti, di politici e funzionari pubblici nulla è cambiato se non l'applicazione delle direttive di austerità del governo da parte del Commissario Zappalorto.

 L'unico taglio di finanziamenti pubblici post arresti ha investito il welfare e i servizi cittadini, mentre per la realizzazione del Mo.S.E., come del canale Contorta Sant'Angelo, le risorse sono già stanziate e mantenute.

 All'accesso dell'imbarcadero gli attivisti hanno srotolato uno striscione che riportava "La mafia a Venezia si chiama Consorzio Venezia Nuova" e hanno di fatto rallentato e disturbato l'accesso alla motonave dei pochi passeggeri presenti. Mentre dall'impianto venivano scanditi tutti i dati e le informazioni in merito alle tangenti, alle corruzioni e rispetto alla devastazione ambientale prodotta dalla colata di cemento che è, nei fatti, questa grande opera, alcuni attivisti si sono avvicinati alla motonave per sanzionarla con la scritta #nomose.

 Di seguito il comunicato distribuito dai manifestanti:

 IL MO.S.E. SERVE SOLO A CHI LO FA!

A quattro mesi dagli arresti dei dirigenti del Consorzio Venezia  Nuova, di politici e funzionari pubblici corrotti nulla è cambiato.

Sono solo cambiati i vertici, come se lo scandalo del Mo.S.E. fosse una questione di “qualche mela marcia”.   In realtà non si tratta di una ordinaria storia di tangenti, di mazzette pagate per avere appalti pubblici.  

Il Consorzio Venezia Nuova – dal 1984 – ha la concessione unica degli studi, sperimentazioni e opere di salvaguardia della Laguna: il monopolio totale e criminogeno. Le mazzette che ogni impresa del CVN girava alla “cricca” servivano in realtà per pagare politici, tecnici e funzionari che avrebbero dovuto controllare il sistema, per avere, volta per volta, il via libera per una grande opera inutile e dannosa; un progetto che, proprio perché  sbagliato ed obsoleto,  si è dovuto  approvare  in tutte le sedi con la tangente.

Passata la buriana il CVN ricomincia con la sua campagna propagandistica – come queste gite, finanziate con i soldi pubblici, alle bocche di porto – come se il sistema Mo.S.E. rappresentasse la più grande opera di ingegneria ambientale del Mondo – e non il più grande bidone del secolo. L’opera, con uno stato di avanzamento dell’ 85%, già condannata da una Valutazione di Impatto Ambientale negativo, senza un progetto esecutivo ed approvata per stralci a suon di mazzette, doveva venire controllata  dal  Magistrato alle Acque i cui  ultimi Presidenti erano al soldo della cricca del Mo.S.E.  (arrestati).

Da metà ottobre tutti i cassoni in cemento armato di alloggiamento delle paratie scompariranno sotto il mare. Dall’inchiesta emerge – tra l’altro - che,  per ogni cassone della bocca di porto di Chioggia, la mazzetta ammontava a 250 mila €. Chi ci dice che l’impresa subappaltatrice, per rifarsi dei costi extra, non abbia fatto la cresta sul ferro e sul cemento? Chi ci assicura che le singole opere, pure di un sistema con molte criticità mai accertate (vedi le cerniere o il fenomeno della risonanza delle paratie) e scelto dalla politica corrotta senza confrontarlo con altri (visto la concessione unica al CVN) e con una manutenzione costosissima, siano state realizzate ad opera d’arte? Tanto poi, i collaudi erano pilotati pure quelli, come accertato dall’inchiesta.

- Abrogare la concessione unica al Consorzio Venezia Nuova

- Restituzione del maltolto alla città di Venezia

- Moratoria dei lavori per:   

•    Un'ispezione tecnico/scientifica e contabile da parte di un'Autority indipendente,  qualificata sulle più recenti metodologie di analisi e modellazione,  che verifichi la possibilità di una variante in corso d'opera, visto che la parte elettromeccanica più delicata e che necessiterà della manutenzione più costosa deve ancora essere realizzata  

•    Lo Stato deve bloccare quest’opera, pur mettendo nel conto la perdita di parte degli alti costi  finora sostenuti ( 4ooo milioni di euro!), adottando una nuova soluzione più graduale e reversibile (che esiste quale le paratoie a gravità ), che sappia meglio affrontare nel prossimo futuro l’innalzamento dei  livelli del mare, piuttosto che continuare con un sistema che, per la sua architettura strutturale sbagliata,  produrrà altissimi costi di manutenzione e gestione annuali (40/60 milioni di euro) alimentando così quel debito pubblico  a carico delle generazioni future per i prossimi 100 anni.

ASSOCIAZIONE AMBIENTEVENEZIA - COMITATO NO GRANDI NAVI LAGUNA BENE COMUNE

Venezia - No grandi opere

basta corruzione e propaganda

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