Oggi, nel giorno previsto per l'approvazione del DDL Gelmini al Senato, le proteste non si fermano. Più di una cinquantina fra studenti medi ed universitari si sono dati appuntamento a San Geremia per poi avviarsi verso la Prefettura, sede del governo in città. Ancora una volta la risposta da parte delle istituzioni governative è stata quella della chiusura e blindatura. Gli studenti si sono ritrovati davanti a una Prefettura chiusa e riempita di agenti.
Di fronte a questa situazione hanno continuato a spingere sui portoni al grido “vergogna! Sapete solo blindarvi nei palazzi, a Venezia come a Roma” e hanno srotolato uno striscione con scritto “i parlamentari si comprano, gli studenti no!Il nostro futuro non è in vendita”.
Nel mentre continuava l'assedio è giunta la notizia del sanzionamento, nella notte, delle sedi universitarie della città, chiuse con colla, lucchetti e sigilli del Tribunale. Notizia accolta dagli studenti con un'acclamazione.
Dopo più di un'ora gli studenti hanno deciso di tentare un assedio via acqua e, saliti in barca, si sono diretti verso l'approdo del palazzo su Canal Grande mentre altri studenti continuavano gli interventi al megafono spiegando le ragioni della protesta. La risposta delle forze dell'ordine è stata il tentativo di bloccare la barca con due volanti, inscenando una sorta di “battaglia navale”. Di fronte alla determinazione di continuare l'assedio al palazzo, il Vicario del prefetto ha dato comunicazione di permettere a una delegazione di entrare.
Gli studenti hanno quindi portato le rivendicazioni che, da diversi mesi ormai, hanno caratterizzato le innumerevoli proteste in città e a Roma il 14 dicembre scorso, sottolineando la dichiarata e evidente distanza tra la politica dei palazzi e la voce di una generazione senza futuro che ha riconquistato le piazze, le strade e le città, dichiarando inoltre che l'unica violenza è lo scippo del futuro e della democrazia.
