Venezia, il Consiglio di Bacino aumenta del 13% le bollette dell’acqua. Caccia: “Così sarà più che giustificata l’autoriduzione”

24 / 10 / 2013

Questa mattina, insieme ai consiglieri Camilla Seibezzi e Sebastiano Bonzio, ho presentato un’interrogazione urgente al sindaco e alla Giunta per chiedere conto della decisione assunta in materia di Piano tariffario del servizio idrico integrato dall’Assemblea d’Ambito, riunitasi il 16 ottobre scorso con la partecipazione dell’assessore Ghetti.

In quella occasione il Consiglio di Bacino, che raccoglie tutti i comuni che gravitano attorno alla Laguna di Venezia, ha approvato il cosiddetto “metodo tariffario transitorio” sulla base dei criteri definiti dall’Autorità nazionale garante per l’energia elettrica e il gas (AEEG).

Si tratta di criteri che contrastano apertamente con il risultato dei referendum dell’11/12 giugno 2011 con cui quasi 27 milioni di elettori italiani hanno espresso una chiara volontà di rifiuto della privatizzazione dell’acqua e, tra le altre cose, hanno sancito la cancellazione della norma che prevedeva il “riconoscimento della retribuzione del capitale investito” dal gestore quale componente determinante della tariffa.

L’assunzione acritica dei criteri dell’AEEG nazionale comporta il concreto rischio che le tariffe dell’acqua aumentino fino al 13 per cento rispetto alle attuali. E’ inaccettabile che la volontà dei cittadini di difendere l’acqua come “bene comune” sia ignorata e calpestata. E’ inaccettabile che si cerchi di stravolgere il risultato del referendum. E’ inaccettabile che in tempi di crisi si pensi di aumentare le tariffe dell’acqua ben oltre il tasso reale dell’inflazione.

Per questo chiediamo al Sindaco e alla Giunta di rivedere le decisioni assunte dall’Assemblea d’ambito e di ricorrere invece contro le delibere dell’Autorità nazionale, come molti Comuni italiani stanno già facendo. Se criteri e aumenti saranno invece confermati, credo che sarà più che legittimata la scelta dei cittadini utenti di autoridursi le bollette dell’acqua, pretendendo il sacrosanto rispetto della decisione referendaria.

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