Verso il 15 ottobre

Venezia - In migliaia contro le manovre d'austerity e la riforma Gelmini

Gli universitari sanzionano una banca contro il debito d'onore.

7 / 10 / 2011

Oggi, giornata di sciopero, migliaia di studenti hanno invaso le calli di Venezia.

La mobilitazione era stata indetta contro questa manovra e contro le politiche scolastiche di tagli che da anni infiammano il mondo della formazione in tutto il paese.

Dalla dequalificazione dei saperi al caro libri, dai tagli agli insegnati all'edilizia scolastica in declino, ma anche una presa di posizione decisa contro l'Austerity, contro una serie di provvedimenti tesi a colpire il welfare, il lavoro, i diritti e a prolungare la vita di quelle istituzioni finanziarie colpevoli del crollo attuale.

Molto visibili gli studenti del Coordinamento dei medi di Venezia che hanno più volte annunciato la loro massiccia presenza a Roma, per la giornata europea dell'indignazione, il 15 ottobre. Una giornata in cui scenderanno in piazza, assieme agli studenti, tutte quelle forze sociali riunite attorno alla parola d'ordine dell'alternativa.

Nutrita anche la delegazione del Coordinamento Universitari di Venezia. I quali, a suon di colla e cartelloni, hanno creativamente tappezzato la vetrina di una filiale della cassa di Risparmio di Venezia. La banca fa parte del gruppo Banca Intesa che ha stipulato un accordo con l'università di Ca'Foscari per erogazione di credito agli studenti.

E' così che gli universitari hanno duramente condannato il rettore Carraro, reo di puntare sulla carta del debito d'onore in un momento in cui, a livello globale, questo sistema appare in crisi irreversibile. "Carraro - sostengono dal corteo - non potrà certo permettersi di fare pagare la crisi a noi studenti mentre ingrossa le tasche delle banche. E' una ingiustizia ormai sotto gli occhi di tutti. Evidentemente il nostro rettore sta dalla parte della finanza. Peccato che l'università la pensi diversamente."

Il comunicato del Coordinamento Universitari

"Contro la Riforma del Debito"

A seguito di una nutrita assemblea il coordinamento universitari di Venezia ha scelto di partecipare a questa mattinata di mobilitazione, indetta dagli studenti medi a livello nazionale, costruendo con quest'ultimi uno spezzone comune. In tutto il mondo, dall'America Latina alla zona "Euromediterranea", vi sono i segnali di una "generazione in rivolta" determinata a riprendersi il diritto di decisione sul proprio futuro e il proprio presente. In questo momento di crisi, che abbiamo analizzato e definito strutturale, e da cui non vediamo una facile uscita, le organizzazioni internazionali come BCE e FMI (i cui membri non sono eleggibili dai cittadini) impongono ai governi di tutta Europa di applicare politiche di austerità "lacrime e sangue": privatizzazioni, aumenti delle tasse, scippo dei diritti sul lavoro.
Come studenti universitari e medi abbiamo deciso di non "sacrificarci" ai dettami di banche e governi, di non pagare i costi della crisi finanziaria che ci si presenta quotidianamente in termini di tagli, disservizi, cancellazione di fatto del Diritto allo Studio ed aumenti continui di tasse accademiche.
Forte è l'indisponibilità a subire i cambiamenti radicali che stanno investendo il mondo della formazione e il desiderio di partecipare alla giornata europea di  indignazione del 15 ottobre a Roma. Giornata in cui in tanti e diversi ci riprenderemo le strade di Roma, all'interno dello spezzone "Uniti per l'alternativa" (il cui appello è già sottoscritto da migliaia di persone), costruendo insieme l'alternativa al modello di sistema che ci vogliono imporre.
Durante il passaggio del corteo gli studenti universitari hanno sanzionato con un attacchinaggio dei volti del Ministro Tremonti e del rettore Carraro, due sedi della Cassa di Risparmio di Venezia, appartenente al Gruppo Intesa con cui Ca' Foscari è convenzionata per l'erogazione dei "prestiti d'onore". Universitari di oggi e di domani hanno così scelto di denunciare le politiche portate avanti dai Rettori di Univeneto che, invece di finanziare la formazione, incentivano e pubblicizzano il cosiddetto prestito d'onore, forma di indebitamento studentesco peraltro già fallita miseramente in altri paesi. Complici inoltre della Lega Nord, al governo della Regione, che ha scippato  5 milioni di € destinati alle borse di studio per merito e reddito (borse peraltro già tagliate dell' 89% dalla legge 133) e aumentato il costo del trasporto pubblico incurante delle migliaia di pendolari che ogni giorno attraversano la regione per lavoro e/o studio.

Venezia - sanzionato il gruppo Intesa

Venezia - 7 ottobre, Jacopo (coord. studenti medi)

Venezia - 7 ottobre, Marta (coord. universitari)