Venezia - Interrotto discorso dell' AD di VenetoBanca al graduation day in piazza S. Marco

Verso l'11 Novembre #occupyvenice

4 / 11 / 2011

 Che il Rettore Carraro abbia un'innata capacità di invitare ospiti indesiderati alle cerimonie "pubbliche" dell'università è oramai un dato di fatto.

 Forse dovrebbe aggiornare la sua lista di amici su agenda e social network, visto che dalla famigerata inaugurazione dello scorso anno accademico (remember Scaroni, A.D. dell'ENI?)non glien'è andata bene una.

E nemmeno la sua idea di creare una spettacolarizzazione di facciata (quella di San Marco) per nascondere, con momenti cartolina, il fallimento della pratica del 3+2, è riuscita a calmare e acquietare gli animi di studenti e genitori che si "sacrificano" per pagare e frequentare un'università oramai dequalificata e definanziata.


 Purtroppo le sue scelte infelici ci parlano e rendono evidente un'amara verità: invece che avere a cuore il futuro dei suoi studenti il nostro Rettore spalanca le porte dell'università a quella finanza più becera e meschina che è parte in causa alla crisi sistemica che stiamo vivendo quotidianamente.


 Cosa aspettarci  se non l'invito all'Ad di VenetoBanca da un rettore che promuove la pratica del "debito" d'onore come soluzione per garantire ai suoi studenti l'accesso alla formazione universitaria?


 D'altra parte come poteva non aspettarsi l'indignazione di genitori e studenti all'intervento di Vincenzo Consoli concentrato su una desolante e irritante difesa delle istituzioni finanziarie, le stesse che ricevono letterine accomodanti dal capo di governo in cui si promettono le liberalizzazioni delle tasse universitarie e lo scippo di beni comuni e diritti conquistati dai lavoratori negli anni passati.


 Come tacciare chi quest'oggi ha impedito il discorso di V. Consoli?


 Come Coordinamento Universitari avevamo già iniziato a definire il nostro "nemico".

 Da una parte il rettore, autoritario e antidemocratico nelle sue decisioni sul futuro della nostra università. Dall'altra le banche che, da istituzioni i cui vertici non sono certo eleggibili e destituibili dalla popolazione, stanno da una parte definendo le direttivi d'austerity "lacrime e sangue" dei governi europei e non solo, e dall'altra approfittando all'apertura a braccia aperte di rettori come Carraro per continuare a speculare sulle nostre vite.

 Il 7 Ottobre scorso eravamo in piazza con gli studenti media sanzionare il gruppo Intesa, convenzionato con Ca' Foscari per l'erogazione di prestiti d'onore. Successivamente davanti a Banca d'Italia con i "draghi ribelli".


 A quello che è successo oggi alla cerimonia delle lauree possiamo dare una sola lettura: l'indignazione collettiva verso che ha causato la crisi che stiamo vivendo e verso chi ha deciso che dovremmo essere noi a pagarla.


Per questo accogliamo l'invito alla mobilitazione globale lanciata da occupywallstreet per il giorno 11 Novembre in cui torneremo davanti alla Banca d'Italia per costruire insieme a tanti e diversi la nostra LibertyPlaza.