Venezia - Liberato uno spazio dell'Università. Siamo tutte/i #invendibili!

Continua la battaglia contro la permuta delle sedi universitarie di Cà Foscari. Oggi gli studenti hanno occupato e liberato il giardino di Cà Bembo, patrimonio di tutta la città.

4 / 12 / 2013

Oltre un centinaio di studenti questa mattina alle 9.00 si è ritrovato all'appuntamento per il presidio a Cà Foscari centrale durante lo svolgimento della seduta del Senato Accademico.

In discussione molti punti importanti sui quali da tempo gli studenti si battono: salto d'appello, calendario accademico, patrimonio edilizio...

Verso mezzogiorno la prima notizia è arrivata: abolizione del salto d'appello per tutti gli insegnamenti tranne quelli di lingua.

Contenti ma non soddisfatti della notizia i ragazzi hanno deciso di confrontarsi e dalla discussione è emersa la proposta e la volontà di allontanarsi dalle stanze del potere in cui il rettore Carraro, a porte chiuse, mette in atto la sua "democrazia", per andare verso uno di quegli spazi di cui da tempo ormai si parla.

E' così partito un corteo spontaneo diretto verso Cà Bembo, una delle tre sedi interessate dalla vendita tramite permuta che sta mettendo in atto Cà Foscari.

Gli studenti hanno deciso di riaprire e occupare per la giornata il giardino dell'edificio che da mesi era chiuso e ai bambini della scuola elementare adiacente l'accesso era interdetto da addirittura due anni.

Uno tra gli spazi verdi più belli dei Palazzi veneziani, che gli studenti e i cittadini non intendono perdere, ma che invece vogliono riaprire. 

Cà Foscari aveva addirittura fatto apporre dei reticoli e delle reti arancioni a simboleggiare un cantiere, dei lavori in corso, cosa assolutamente fasulla e che gli studenti tramite un'azione hanno deciso di smascherare, smontando le 4 reti poste ad impedimento.

Per tutta la giornata si sono svolte attività con gli studenti e la cittadinanza, fino alle 16.00, orario in cui è iniziata un'assemblea pubblica.

La partecipazione è stata trasversale, studenti, genitori e bambini della scuola elementare, cittadini. 

Dalla discussione è emerso come la politica attuata dal rettore Carraro sia ben poco trasparente e non tenga per niente in conto le opinioni del corpo vivo dell'università. I desideri degli studenti, quanto le inchieste svolte in questi mesi per portare alla luce i movimenti poco chiari sul destino delle sedi, nonchè i racconti e le preoccupazioni dei genitori, hanno per un'ora e mezzo animato il "giardino segreto", mentre i bambini, dopo troppo tempo, giocavano e correvano sul prato verde che tutti i giorni possono solo vedere dalla finestra della loro classe.

 L'occupazione/liberazione di questo spazio oggi ha significato molto per chi si sta battendo da tempo per una gestione dell'Università diversa. Chi vive, studia e lavora in questa città si vede buttare fuori quasi a forza, dal prezzo degli affitti, delle tasse universitarie, dal costo della vita, ma tiene duro e lotta affinchè a partire dal diritto allo studio venga garantita anche una vita più degna. 

Come gli studenti di Li.S.C. che vivono a Cà Tortuga, appartamento occupato nello stabile di Calle dei Guardiani (sempre proprietà Cà Foscari), altro palazzo nell'occhio del ciclone, messo all'asta con più di dieci famiglie che vivono al suo interno. La battaglia non è solo universitaria quindi, ma di giovani cittadini.

Se questi sono gli effetti della riforma Gelmini a Cà Foscari, non osiamo pensare che cosa succederà con il dl Carrozza. 

Lo smantellamento della qualità della didattica e il progressivo accentramento della gestione universitaria nelle mani del CdA (composto da esterni), in questi ultimi anni ha portato alla gestione aziendale del patrimonio culturale che gli studenti dovrebbero essere in grado di contribuire a far crescere.

Le fondazioni universitarie, diventate le vere facce delle università, mangiano fondi e battono cassa a spese di chi invece vive e fa vivere gli spazi. 

Si esce oggi dal giardino, con molti spunti per i prossimi passi da mettere in atto, dalla discussione del dl Carrozza, all'opposizione alla svendita, al blocco dell'asta..

Glielo avevamo promesso e lo abbiamo fatto. Andremo avanti finchè non capiranno che siamo tutti #INVENDIBILI.

Collettivo Li.S.C. Venezia

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Venezia - Studenti occupano Cà Bembo

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