Venezia, questa domenica mattina alle 10.30 Campo S. Margherità è già stracolmo di gente. Le prime stime parlano di 10.000 presenze. Una risposta straordinaria a questa giornata di mobilitazione, una delle più grandi che si ricordino a Venezia negli ultimi anni.
Nutrito è il gruppo di Uniti contro la crisi che espone due striscioni, il primo recita: "Nè Berlusconi, nè Marchionne", il secondo è un omaggio alla vittoria della rivoluzione egiziana: "Berlusconi come Mubarak - Que se vayan todos".
Le donne caratterizzano l'intera manifestazione. La loro indignazione è anche la nostra, quella delle compagne e dei compagni di Uniti contro la crisi, così proviamo a restituire alla piazza il ragionamento che abbiamo portato avanti nelle ultime settimane: la questione di genere non è un semplice fatto di moralità, noi non accettiamo di rinchiudere le donne all'interno del dualismo sante-puttane. Invece, la questione di genere deve essere legata alla richiesta di uguali diritti per tutti, alle lotte sulla cittadinanza e contro la precarietà.
Vittoria prende la parola dal palco della manifestazione e ricorda come a pesare sulle donne di questo paese sia la precarizzazione voluta da Marchionne, l'attacco alla formazione della Gelmini e il dispositivo dei CIE e delle politiche migratorie. Tutti elementi che esprimono una violenza generale, ma che si abbatte con maggiore intensità sulle donne.
L'intervento di Vittoria è uno dei più applauditi, mentre dalla piazza si leva un coro, un vero e proprio augurio: "Sciopero Generale! Sciopero Generale"