Verona - Azione di studenti e docenti all'Ufficio Scolastico

Il mondo della formazione veronese unito contro la crisi

4 / 11 / 2010

Oggi un gruppo di docenti, studenti delle superiori e studenti universitari ha presidiato l’ingresso dell’Ufficio Scolastico di Verona.

I motivi della protesta sono sintetizzati nel volantino che è stato distribuito. Il presidio ha voluto essere un primo momento pubblico per rilanciare la mobilitazione del mondo della formazione contro la riforma Gelmini di Scuola, Università e Ricerca.

I prossimi appuntamenti saranno:
- Assemblea pubblica, il 10 novembre alle ore 15.30 in Aula T1, Polo Zanotto, Via San Francesco, Università di Verona.
- Manifestazione, il 17 novembre, Verona

Il testo del volantino distribuito all'UST:

La formazione è un bene comune

Docenti di ruolo e precari, ata, studenti delle superiori e universitari: siamo qui per iniziare a riprendere, anche a Verona, un percorso di mobilitazione contro la riforma Gelmini.

Abbiamo deciso di iniziare insieme, uniti, perché la Gelmini e questo governo stanno portando a tutto il sistema della formazione e della ricerca italiano il più grosso attacco che ci sia mai stato.

Per quanto riguarda la situazione, sintetizziamo pochi, ma pesanti, punti:
Precari:
gli effetti della riforma corrispondono nei fatti al più grande licenziamento di massa: nel Veneto, per quest’anno scolastico, si parla di 1200 persone lasciate a casa. Ciascuno di noi conosce decine di colleghi che hanno sempre lavorato nella scuola e che ora non hanno preso nessun incarico o solo delle supplenze brevi.
Docenti:
Blocco del contratto e degli scatti di anzianità: questo è un vero e proprio furto ai nostri danni perpetrato dai soliti Robin Hood al contrario, Berlusconi &Co., dalle cui ricchezze e dai cui stipendi non viene mai preso nulla.
Da un punto di vista didattico: impossibilità di favorire i processi di apprendimento in classi che arrivano fino a 32 alunni/e, in alcuni – frequenti – casi con la presenza anche di alunni diversamente abili.
Studenti/esse universitari/e:
Blocco delle borse di studio: ecco come la ministra Gelmini si occupa del diritto allo studio. Oltre 180 mila studenti hanno diritto all’assegno, ma 8 su 10 non lo riceveranno
Ricerca:
Impossibilità di poter scegliere l’attività di ricercatore: con la Gelmini la ricerca diventa un lavoro per aspiranti precari a vita. I vecchi baroni ringraziano.
Studenti/esse scuole superiori:
La scuola superiore sta diventando l’esempio di come si può trasformare la sostanza in forma: la decostruzione dei dati (OCSE e INVALSI) che la Gelmini utilizza per giustificare la sua riforma dicono altro: non è mai esistito un eccesso di insegnanti e non sono fannulloni come sostiene Brunetta, gli alunni/e non sono violenti (bullismo) e somari… Insomma, non esiste l’emergenza di cui Gelmini parlava. La scuola inizierà ad essere in emergenza veramente non appena si faranno sentire le conseguenze della sua riforma.
Tutto viene ridotto: dalle ore disciplinari ad attività importanti come teatro, psicomotricità, ecc.
Mancano soldi e docenti per le supplenze e per qualsiasi attività di aggiornamento e formazione.

Per tutto il mondo della formazione e la ricerca, seguendo le indicazioni di Tremonti, questa è la sintesi della Gelmini: niente soldi!

Così viene affrontata la crisi (non l'emergenza!) della formazione: una possibilità di cambiamento positivo affossato.
Un paese come il nostro, travolto da una crisi complessiva, economica, politic e, sociale, che si trova un governo incapace (o che probabilmente ha altre priorità, come la cronaca di questi giorni sembra confermare) di capire che il futuro sta proprio nella formazione e nella ricerca è un paese senza futuro. Ecco perché ci sentiamo tutti e tutte coinvolti. Ecco perché non possiamo tacere.
Lanciamo dall’Ufficio Scolastico di Verona la proposta di una manifestazione unitaria cittadina, il 17 novembre, in contemporanea con quelle che si terranno in tutta Italia.
In preparazione, si terrà inoltre un’assemblea di tutto il mondo della formazione, il 10 novembre, alle ore15.30, Aula T1, Polo Zanotto, via San Francesco, Università di Verona.

Uniti contro la crisi – Verona

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