Fonte: L'Arena - 06/06/2010

Verona. In strada per la libertà del popolo palestinese

Dura condanna per l’aggressione ai pacifisti davanti a Gaza. Una delegazione ha consegnato al viceprefetto un documento denuncia da inviare al governo

7 / 6 / 2010

Al grido «Israele assassini», accompagnato da «Gaza libera» e «Palestina casa mia, Israele via via», si è snodato ieri mattina il corteo organizzato dal Comitato Palestina Verona a cui hanno partecipato circa 200 persone, tra immigrati e sostenitori del Comitato.

Durante il percorso sono stati esposti striscioni di protesta a favore dei cittadini di Gaza, definiti «reclusi nella più grande prigione a cielo aperto esistente sulla terra», e sono stati scanditi slogan di accusa nei confronti di Israele per la sua politica oppressiva nei confronti dei palestinesi. Nutrito il servizio di sicurezza, composto da carabinieri, poliziotti e polizia municipale, tra cui anche un gruppetto di agenti di Polizia in tenuta antisommossa.

La manifestazione si è svolta pacificamente, con partenza da piazza Bra e tappe tra corso Cavour, lungadige Panvinio, via Rosa fino a piazza dei Signori, dove una delegazione di manifestanti, tra cui l’avvocato Roberto Malesani rappresentante di Cittadinanza Globale, è salita in Prefettura per consegnare al viceprefetto Gerardino Mattia un documento di protesta per il grave episodio del 31 maggio quando, in acque internazionali davanti alla striscia di Gaza, la flotta navale israeliana ha colpito la Freedom Flotilla che portava aiuti alla popolazione palestinese.

Nello scontro erano stati uccisi dieci pacifisti e feriti una trentina mentre altri erano stati picchiati, incarcerati e successivamente rilasciati.

«Israele è legittimata a colpire, uccidere, incarcerare perchè la politica internazionale non ha mai condannato Israele per le violazioni contro i diritti umani, per le violazioni delle molteplici risoluzioni Onu», si legge nel volantino distribuito dai manifestanti.

Ieri, in Prefettura, è stato consegnato anche un altro documento di Cittadinanza Globale Verona, relativo alla campagna «Welcome, indietro non si torna», per il ripristino del diritto d’asilo «gravemente compromesso», si legge nel documento, «dalle politiche di respingimento dei profughi attuati da molti Governi del Mediterraneo, compreso quello italiano.

Al prefetto gli esponenti di Cittadinanza Globale chiedono, in particolare, di attivarsi affinché tutti gli immigrati irregolari possano avere il permesso di soggiorno e sottrarsi così allo sfruttamento a cui sono sottoposti. In secondo luogo si chiedono la risoluzione degli annosi ritardi delle pratiche degli Uffici immigrazione di prefettura e questura «che costringono i cittadini stranieri a sprechi di tempo e denaro dovuti anche all’eccessiva burocratizzazione delle pratiche, con il rischio di perdere il lavoro».

In terzo luogo il tasto sempre più dolente dell’emergenza casa. Per questo Cittadinanza globale ha chiesto al prefetto di ottenere una moratoria per gli sfratti e la revoca delle delibere discriminatorie per gli straniere circa l’assegnazione delle case popolari.