Verona. Più di 5000 persone contro l'inceneritore di Ca' del Bue

Mentre il sindaco Tosi se ne va a New York, la "sua" città è invasa da una moltitudine di persone che rivendicano difesa di ambiente e salute

24 / 10 / 2011

Sabato 22 ottobre è una di quelle giornate che, almeno per Verona, vanno ricordate.

Non capita spesso, infatti, di vedere i cittadini di questa città riempire le strade così numerosi. Più di 5000 persone in una manifestazione di protesta contro la decisione della giunta comunale di Tosi di riaprire l'inceneritore di Ca' del Bue, e di proposta per un'alternativa al problema dei rifiuti che parli prima di tutto di tutela ambientale e di salute delle persone.

Va detto che non da oggi questo tema interessa e preoccupa la cittadinanza. Un anno fa, un analogo corteo (forse leggermente meno numeroso di quello di sabato pomeriggio) aveva pacificamente, ma con determinazione, attraversato le vie del centro cittadino.

Sabato scorso è stato il momento sia dell'indignazione sia dell'alternativa. Indignazione contro un ceto politico che, arrivato al potere con la demagogia (razzista) del "padroni a casa nostra", si è invece fin da subito preoccupato di spalleggiare chi fa girare molti soldi (che finiscono regolarmente nelle solite tasche) a scapito dei propri cittadini. La sordità di Tosi e della sua giunta alle richieste della gente è stata pari solo all'obbedienza ai dictat provenienti da Roma.

D'altra parte, ad accompagnare la giusta indignazione c'è stata una capacità di proporre alternative, in relazione alla problematica dei rifiuti, attente alla salute e all'ambiente: dal riciclaggio spinto al trattamento a freddo per il poco generico rimasto. Chi accusa i movimenti di essere solo in grado di dire no, semplicemente sa di dire una falsità.

L'impegno dei comitati contro l'inceneritore è stato in grado di connettere sul territorio competenze (per studiare, fare ricerca, produrre materiali informativi) e protagonismo (per diffondere, convincere) che, nel tempo, hanno prodotto e si sono incontrati con la sensibilità crescente e la voglia di contare in prima persona della gente.

Qualcuno al vertice della Lega ha detto: "Tosi è uno stronzo". Vero, ma non per i motivi che crede lui (gli intrallazzi di partito e di governo). Lo è perché pensa di poter andare avanti a testa bassa, calpestando la volontà di cittadini che si sentono (e sono) già travolti dall'immondizia che Berlusconi scarica su di loro per salvare i responsabili della crisi. Figuriamoci se a quei rifiuti si aggiungono quelli bruciati in un inceneritore.

Verona. 22 ottobre: in piazza contro Ca' del Bue