Verso il 4° Festival NoDalMolin: facciamo il punto della situazione

A settembre si svolgerà il 4° Festival NoDalMolin. Che si terrà anche quest’anno, nonostante il cantiere statunitense avanzi rapidamente, alzando verso il cielo palazzine sempre più lugubri. Un festival che arriva dopo la sdemanializzazione dell’area est del Dal Molin, anch’essa compresa nel perimetro militare fin dal 2007 eppure destinata – grazie alla mobilitazione dei vicentini – a diventare un grande parco urbano.

4 / 8 / 2010

Su quest’ultima questione – e sul suo significato – si è sviluppato nelle settimane un lungo dibattito, non sempre privo di punti di vista pregiudizievoli o strumentali. Una vicenda, quella del Parco della Pace, che ha fatto scatenare le penne più irrequiete, da mesi in attesa di poter scrivere su carta da giornale il the end del movimento vicentino.

Eppure, quello stesso movimento che avrebbe dovuto essere morto sotto il peso di tonnellate di cemento statunitense, ha portato all’interno del Dal Molin cinquemila persone a metà luglio, in occasione dell’iniziativa organizzata dal Forum Provinciale dell’Acqua. Una prova di partecipazione, pluralità e trasversalità che dovrebbe far riflettere quanti sostengono che la mobilitazione si è placata a causa delle sue stesse contraddizioni e delle sue divisioni.

E’ evidente che, negli anni, ci sono state interpretazioni, idee, proposte diverse su come contrastare la realizzazione della nuova base militare; fa parte del repertorio di qualunque movimento plurale e trasversale, vasto come la comunità che si è messa in cammino per opporsi ai progetti statunitensi. Ma – e la campagna referendaria sull’acqua è li a dimostrarlo – queste diversità hanno sempre cercato fili comuni. Perché, se alcune differenze erano incolmabili, mai è mancata la consapevolezza dell’importanza di costruire confronto, condivisione, sinergia. E, d’altra parte, nessuno ha mai pensato di negare agli altri la propria spinta ideale.

Quella che alcuni etichettano come debolezza – la diversità – ha rappresentato – e rappresenta – in realtà la ricchezza del movimento vicentino; che, nel suo permettere a ognuno di seguire la strada che riteneva più efficace, ha portato nelle strade e nelle piazze decine di migliaia di persone che mai avrebbero manifestato fianco a fianco.

E’ su questo punto – che alcuni fanno finta di non vedere – che si interseca il 4° Festival NoDalMolin; che sarà, come ogni anno, uno spazio di mobilitazione e socialità, ma che quest’anno vuol essere, ancor di più, il luogo del confronto e della costruzione del domani. Non a caso, il Festival NoDalMolin ospiterà l’11 settembre l’assemblea della Rete Italiana per la Giustizia Ambientale che farà il punto della situazione verso il vertice di Cancun dove si riunirà la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.

Avere uno sguardo aperto, immaginare il domani, rifiutare l’imposizione come atto compiuto e irreversibile non significa non vedere la realtà; piuttosto, vuol dire continuare tenacemente a inseguire sogni collettivi. Ed è questo, forse, il vero punto critico, che esce dalle categorie interpretative di chi guarda alla politica come a un sistema algoritmico, in cui all’azione corrisponde sempre la stessa reazione.

La nuova base statunitense è in costruzione, nonostante la determinata voglia di partecipazione di una pluralità di donne e uomini; eppure, un limite invalicabile è stato posto all’allargamento delle servitù militari: non è realizzato col filo spinato, ma composto di tanti alberelli che daranno vita al Parco della Pace. Da qui si prosegue: guardando con disgusto le gru che costruiscono la base militare statunitense, consapevoli che nessuno ci darà la soluzione, ma che una moltitudine di intelligenze possono ancora costruire strade e sentieri per rivendicare dignità, diritti, partecipazione.

Ci vediamo al 4° Festival NoDalMolin, dall’1 al 12 settembre.

Eventi

1/9/2010 16:00 > 12/9/2010 23:45