Ancona - Giovedì 9 luglio

Verso la Giornata Senza Frontiere

La mobilitazione diffusa NoG8 contro i respingimenti e i pacchetti sicurezza. Per l'immediata liberazione dei 21 attivisti arrestati.

8 / 7 / 2009

Domani, giovedì 9 luglio, il percorso di contestazione diffusa al vertice del G8 passerà per le Marche, passerà dal Porto di Ancona.

Una giornata di mobilitazione lanciata dai movimenti sociali marchigiani dopo essere stati al fianco delle comunità vicentine e abruzzesi,  nel segno del protagonismo dell'autonomia e dell'indipendenza affermate dalle comunità "che vogliono rovesciare la crisi in opportunità di decisione comune sulla trasformazione del presente.”

Le Comunità Resistenti, l'Ambasciata dei Diritti e YaBasta! Marche hanno fatto appello a costruire una Giornata Senza Frontiere, contro i respingimenti e le violazioni quotidiane del diritto di asilo nel porto di Ancona.
Porto crocevia delle rotte della speranza di quei rifugiati che, fuggendo dalla fame e dalla guerra, si imbarcano lasciando il campo profughi di Patrasso, tentando di evitare i controlli di sicurezza e tentando di sopravvivere a condizioni estreme di un viaggio che per Zaher, per Amir e per tanti altri è finito tragicamente.

"Una Giornata Senza Frontiere per liberare il porto di Ancona dalle barriere e dalle gabbie dove si infrangono quei desideri di libertà e dignità che vengono dal mare."

L'appello è stato raccolto dalle realtà sociali perugine che porteranno "la voce di una città già fieramente interculturale, che non vuole essere governata dalla paura e dalle paranoie securitarie" e dalle reti di movimento emiliane "per reagire ai regimi di regolamentazione della mobilità delle persone teorizzati e praticati dai G8 e dai loro eserciti. Contro le morti per frontiera, la proliferazione delle forme di controllo, la militarizzazione dei mari e delle città".

Saranno presenti anche gli studenti marchigiani dell'Onda, "contro gli arresti preventivi che vanno a criminalizzare un intero movimento che collettivamente a Torino ha deciso di contestare un G8 illegittimo violando la zona rossa".


Quella di giovedì 9 luglio sarà una giornata che risponderà collettivamente all'operazione di polizia e magistratura che vede colpiti, tra i 21 arrestati, anche Marco e Anton, attivisti del Csa Oltrefrontiera di Pesaro, realtà storica delle reti di movimento nelle Marche.
Un'operazione che segna la misura del "restringimento dell'agibilità sociale delle garanzie democratiche in questo paese. Un teorema insostenibile e un inconsistente impianto accusatorio, dai quali risulta evidente come la composizione dei soggetti individuati come responsabili ricalchi la mappa delle realtà sociali e studentesche protagoniste dei percorsi di mobilitazione. Chi crede che provocazioni e intimidazioni possano fermare tutto questo commette un grossolano errore di valutazione."

Il corteo partirà da Piazza Roma alle ore 19.00 per dirigersi verso il porto e concludere il suo itinerario di fronte alla sede dell'Autorità Portuale e agli uffici della Polizia di Frontiera. Migranti, studenti e precari,  realtà dell'associazionismo per i diritti di cittadinanza, la solidarietà e la cooperazione, insieme in una manifestazione che vuole farsi spazio pubblico, e vuole praticare un obiettivo concreto: “aprire alla cittadinanza senza confini lo spazio negato del porto, perché ritorni ad essere un bene comune di tutta la città. Dire basta alla vergogna dei respingimenti, per abbattere l'infrastruttura securitaria del nuovo razzismo aprendo le porte d'oriente alla libertà e ai diritti."

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