Verso le giornate di mobilitazione No Expo

Comunicato di partecipazione ed adesione dello Spazio Politico Comune alla No Expo Parade e alle "5 giornate di Milano"

20 / 4 / 2015

Il Primo maggio a Milano verrà inaugurato EXPO 2015, l'Esposizione Universale dallo slogan "Nutrire il pianeta, energia per la vita". 

EXPO nell'immaginario collettivo è un'occasione, un appuntamento imperdibile, un evento di grande interesse e ricco di possibilità. EXPO inizierà senza avere concluso i lavori dei padiglioni fieristici, ma aprirà e tutti stanno incrociando le dita perché avvenga senza troppe brutte figure internazionali. 

EXPO è cool e pop per molti. Ma non per noi. Perché? Dovremmo impegnarci fino in fondo per far sì che questa patina dorata lasci il posto all'essenza che si cela dietro ad essa e quindi alle ramificazioni profonde e malate che EXPO assume. Da oggi, dal primo maggio e per tutti i mesi successivi.

EXPO sarà la vetrina internazionale del lavoro gratuito, volontario e sottopagato, tramite l'accordo con i sindacati confederali e le deroghe al patto di stabilità, spingendo sulla campagna pubblicitaria di Manpower per reclutare "volontari" nelle scuole e nelle università soggiogati dall'economia della promessa e quindi "sacrifici oggi per un futuro migliore domani" (andando incontro, consapevoli o meno, al tradimento di questa promessa), seguendo un modello formalizzato ed esteso a livello nazionale ed europeo da Jobs Act e da Youth Garantee nella direzione di maggiore sfruttamento e ricattabilità, liberalizzazione definitiva del contratto a tempo determinato e dell'apprendistato, bassi salari, minori oneri per le imprese, precarizzazione strutturale; 

EXPO sarà la vetrina internazionale della cementificazione selvaggia con deroghe al piano regolatore ed interi quartieri e parchi dell'area milanese trasformati e distrutti; della privatizzazione del settore pubblico tramite la costituzione di società private a capitale pubblico; degli appalti truccati con infiltrazioni mafiose; della speculazione finanziaria generatrice di debiti; del modello di alimentazione e di sostenibilità tossica con la partnership di multinazionali che devastano il territorio, danneggiano i coltivatori locali e diffondono sul mercato cibi nocivi; della relegazione della donna a ruolo di nutrice e madre, secondo un chiaro immaginario diffuso dal portale creato ad hoc "Women for EXPO". 

EXPO è e sarà tutto questo. Ma anche molto di più. 

EXPO è un modello di sfruttamento, di quelle politiche fallimentari ed ingiuste che contrastiamo quotidianamente.

EXPO racchiude in sé tutti i nodi che vogliamo aggredire, dai quali vogliamo fare emergere le profonde contraddizioni, e contro i quali costruire un modello alternativo su scala europea: partendo dalla riappropriazione del diritto alla città e dalla conquista dei beni comuni, dalla costruzione di una società fatta da differenze, dal sostegno attivo ai produttori locali e alle colture biologiche contro le grandi aziende e ai loro terreni di OGM, dalla riqualificazione dei percorsi formativi e dalla condivisione di saperi critici, dalla lotta per un reddito di base contro la precarietà, dall'affermazione di diritti sempre più negati, dal rifiuto del debito contro l'autoritarismo di istituzioni europee anti-democratiche, dalla battaglia per nuovi ed efficaci strumenti di welfare contro Jobs Act, Youth Garantee e ogni forma di lavoro gratuito. 

Siamo consapevoli che quello che si sta configurando a Milano, in Italia, è un modello di sviluppo imposto da elites finanziarie e da organi autoritari su tutto lo spazio europeo (e non solo).

Il primo maggio EXPO 2015 aprirà le sue porte, con celebrazioni festose ed inviti altisonanti. Ma EXPO 2015 è già iniziato nei processi di sfruttamento, di immiserimento di molti e di arricchimento per pochi;  EXPO 2015 andrà avanti per mesi con dinamiche di ricaduta su altri territori. Solo se riusciremo ad intrecciare le lotte in una dimensione europea e transnazionale, solo se riusciremo a rilanciare una progettualità politica e di immaginario efficace, potremo essere all'altezza di questa sfida. 

EXPO rappresenta un paradigma da svelare, da combattere e da cambiare. 

Per questo saremo a Milano il primo maggio e organizzeremo dalle nostre città la partenza in pullman, accogliendo l'appello della Rete Attitudine No Expo, partecipando allo spezzone #scioperiamoexpo, e rilanciando l'invito a costruire le giornate di mobilitazione del 29 e 30 aprile, 1-2-3 maggio, per guardare oltre.

Spazio Politico Comune