Vicenza- Il corteo Fiom blocca la Strada Statale 11

La manifestazione della Fiom parte dai cancelli della "Meccalte" di Sovizzo(VI) e blocca la Strada Statale 11 Vicenza-Verona. Al corteo partecipano anche gli studenti

12 / 12 / 2011

E' stata una mattinata di mobilitazione degli operai metalmeccanici della provincia di Vicenza. Intorno alle 8.30, i lavoratori della Fiom hanno cominciato a concentrarsi davanti ai cancelli della “Meccalte” di Sovizzo, un' azienda specializzata nella produzione di alternatori. Un' iniziativa organizzata dal sindacato metalmeccanico in occasione dello sciopero di otto ore convocato per la giornata di oggi. Dopo circa un' ora si è formato un corteo che è partito verso la Strada Statale Padana 11. Lo striscione in testa al corteo dicevano “Operai indignati le pensioni non si toccano”, con il chiaro riferimento alla manovra Monti che prevede l'allungamento dell'età pensionabile.

Arrivato in statale, il corteo ha bloccato il traffico di una delle arterie principali della provincia, che collega Vicenza a Verona. Gli operai sono proseguiti in direzione di Vicenza fino a che non sono stati bloccati dalle forze dell'ordine.

Nel frattempo, un centinaio di studenti, che si erano riuniti in assemblea a Vicenza, hanno occupato un autobus del FTV e hanno raggiunto il corteo della FIOM. Gli studenti hanno deciso di partecipare alla manifestazione non solo per esprimere solidarietà ai lavoratori ma perché la lotta contro la manovra del governo Monti riguarda tutte le generazioni e tutte le categorie sociali. Verso le 11, i manifestanti hanno deciso di sciogliere il blocco e sono ritornati davanti alla “Meccalte”, dove hanno concluso questa mattinata di protesta.

E' stata una mobilitazione molto importante contro la manovra economica del governo Monti che penalizza ancora una volta i lavoratori dipendenti e i pensionati. La FIOM è scesa in piazza per dire NO al prolungamento dell'età pensionabile ma anche per un'altro motivo importante. Ovvero, contro la deriva delle relazioni sindacali e dei diritti che sta avvenendo in Italia soprattutto per quanto riguarda la Fiat e il modello Marchionne. Un modello che nega i diritti ai lavoratori e che impedisce di eleggere i propri rappresentati in fabbrica e che rischia di estendersi in tutti i luoghi di lavoro. Il governo costringe gli operai a lavorare più a lungo e nel contempo cancella i diritti creando una condizione di semi schiavitù in fabbrica.

Lo sciopero di oggi è solo un passo di una battaglia che si svilupperà nelle prossime settimane e nei prossimi mesi per costruire, dalle fabbriche, dalle scuole e dalle università e dai territori, un' alternativa a questo modello di sviluppo.

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Vicenza- Manifestazione Fiom in Statale 11

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