Vogliamo tornare in una scuola diversa. La scuola si cura, non si chiude!

Mobilitazione studentesca in molte città italiane nel giorno in cui sarebbero dovute riaprire le scuole.

7 / 1 / 2021

Nel corso della giornata di oggi, in numerose città italiane, gli studenti e le studentesse si sono mobilitati per chiedere la riapertura delle scuole in sicurezza e per denunciare la situazione in cui versa il mondo della formazione in questo momento.

“7 gennaio 2021 e ancora una volta non possiamo tornare a scuola in sicurezza”, queste le parole degli studenti e delle studentesse che, per l’ennesima volta, hanno visto le promesse di riapertura delle scuole del governo e delle istituzioni, non essere mantenute.

Dopo undici mesi dall’inizio della pandemia da Covid19 gli investimenti per garantire un ritorno a scuola in presenza per gli studenti e le studentesse non sono stati fatti, facendo sì che si continui ad utilizzare la didattica a distanza come metodo sostitutivo.

Dopo undici mesi dall’inizio della pandemia, gli studenti e le studentesse, continuano a ribadire che non sono più disposti a scegliere tra diritto allo studio e diritto alla salute.

Per questo hanno deciso di prendere parola in questa giornata affermando che le soluzioni ci sono: assunzione di docenti e personale scolastico, messa a disposizione di spazi da adibire a scuole, potenziamento del trasporto pubblico e investimenti nella sanità.

In una scuola pubblica che da decenni viene messa in ginocchio da riforme, tagli e privatizzazioni gli studenti e le studentesse non accettano di vedere scomparire anche l’ultimo baluardo di diritto allo studio.

“Vogliamo una scuola diversa, la scuola si cura non si chiude!”

A seguire le iniziative che si sono svolte in diverse città italiane:

MILANO

A Milano bloccato l’ingresso del MIUR da parte della Piattaforma No DAD per ribadire che le scelte sul tema della scuola, prese dal governo Conte da marzo ad oggi, hanno condannato l’istruzione pubblica ad uno stato di isolamento, disorganizzazione e continua incertezza.

I giovani affermano, considerati gli ultimi mesi in cui il tentativo di messa in sicurezza delle scuole, da parte del governo, non solo è fallito ma è risultato praticamente nullo, di dover rappresentare l'alternativa. Mercoledì 13 gennaio si svolgerà un'assemblea online, sulla piattaforma Zoom, in cui si discuterà delle mancanze del governo e si vuole formare nel pratico la prima rete di difesa della scuola con studenti, personale e professori.

PADOVA

A Padova, il Coordinamento Studenti Medi ha presidiato in Piazzale stazione per rivendicare trasporti sicuri e accessibili per tornare a scuola in sicurezza. Si è poi spostato in via Sammicheli, occupando l'ex provveditorato scolastico, per dimostrare la presenza in città di spazi riqualificabili e utilizzabili per il rientro in presenza. Nel pomeriggio sono state tenute due lezioni alternative, la prima sul consumo di suolo e questioni ambientali con GIScience e la seconda sulla violenza di genere con il centro antiviolenza.

MESTRE (Venezia)

Il Coordinamento Studenti Medi di Venezia-Mestre questa mattina si è ritrovato a Piazzale Cialdini per dare vita ad un'iniziativa che riportasse l'attenzione sulla scuola in questa giornata simbolica. Accompagnato da numerosi interventi, è stato costruito un muro di cartone che riportava la scritta "ACTV: Agenzia Covid Trasporti Virali" a simboleggiare le carenze dei trasporti nel periodo di pandemia. Sono state illustrate anche due liste; una con gli interventi che si sarebbero potuti fare per permettere la scuola in presenza e in sicurezza e che non sono stati eseguiti e l'altra che riporta ciò che il governo ha scelto di fare: investimenti per la Dad e presidi militari fuori dalle scuole.Gli studenti e le studentesse hanno detto forte e chiaro quali sono le necessità rilanciando l’assemblea pubblica che si svolgerà domani a Mestre aperta a tutti i giovani studenti e studentesse della città.

TREVISO

Oggi, 7 gennaio, nella data in cui le scuole d'Italia avrebbero dovuto riaprire, il Coordinamento Studenti Medi Treviso ha organizzato un flash mob di protesta davanti alla sede della MOM, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico trevigiano. Accompagnati da uno striscione e fumogeni gli studenti e le studentesse si sono appropriati della terrazza della sede esigendo un piano di trasporti pubblici che sia in grado di sostenere le riaperture degli istituti e invitando studenti, genitori e professori all'assemblea pubblica lanciata davanti all’istituto Canova nel pomeriggio.