Falkatraz Resiste v.6 - Reddito, diritti, beni comuni: la resistenza di ieri rivive nelle lotte di oggi!!!

Wilfredo Caimmi e Derna Scandali, due storie, la nostra storia

Sabato 17 aprile 2010, ore 16, sala consiliare del Comune di Falconara Marittima.

14 / 4 / 2010

Prima iniziativa nell'ambito del "Falkatraz Resiste v.6"

Visita guidata al  Museo della Resistenza di Falconarara Marittima e presentazione de “L'ottavo chilometro. Memorie di vita partigiana nelle Marche” di Alfredo Antomarini e Wilfredo Caimmi e “E le donne scoprirono il sindacato. Derna Scandali una vita nella CGIL” di Laura Volponi, alla presenza degli Autori.

Dallo scorso 25 aprile due personaggi della storia marchigiana della Resistenza sono venuti a mancare: Wilfredo Caimmi e Derna Scandali.

Entrambi protagonisti del movimento partigiano, come combattente l'uno e come staffettista l'altra, pur nella diversità delle proprie esperienze politiche ed esistenziali, rappresentano due esempi emblematici del valore della lotta partigiana nel movimento di liberazione dal nazifascismo e dell'Italia Repubblicana che ne seguì. Ognuno a loro modo testimoniano sia quanto la lotta partigiana fu movimento popolare, diffuso e partecipato dai più ampi e diversificati strati sociali, sia quanto fu centrale, pur tra molte contraddizioni, nella ricostruzione del tessuto sociale e nello sviluppo delle lotte a venire, per il lavoro, per i diritti, per la crescita delle classi lavoratrici e popolari.

Due storie del nostro passato quindi, ma anche del presente.

Due biografie attraverso le quali è possibile rileggere le nostre radici sotterranee, come le successive ramificazioni di quell'intelaiatura istituzionale e della società civile che ci hanno modellato.

Due protagonisti del dibattito culturale e delle lotte per i diritti, oggi così pesantemente messi in discussione e posti sotto attacco.

Due personalità discusse, che hanno incarnato delle specificità, delle contraddizioni, e che hanno vissuto la propria militanza ed il proprio impegno dal basso, come eccezioni alla norma, come affermazione di nuovi diritti, oltre ogni dogma e conservatorismo.

Due personaggi, all'apparenza minori, che ci ricordano come la storia non la facciano i grandi nomi o i singoli individui, ma come ogni suo tassello venga posto dal paziente lavoro di una moltitudine di attori e situazioni, delle quali tutti, nessuno escluso, siamo partecipi.

Due storie che oggi può sembrare scomodo, o fuori moda, raccontare, visto che le fila dei professionisti della rimozione della memoria e del revisionismo d'occasione si alimentano di giorno in giorno: non possiamo non ricordare come il Ministero dell'Istruzione abbia cercato di escludere la Resistenza e la lotta di Liberazione dai “nuclei fondamentali” dei programmi di storia in uso nei licei dal prossimo anno.

Una inammissibile omissione, cui va risposto, oltre che con tutte le misure necessarie alla pertinenza del caso, con iniziative come queste, che riportino le tematiche in questione nel vivo del dibattito pubblico, oltre ogni retorica ingessata e celebrazione ufficiale.

Wilfredo Caimmi si è da subito defilato da ogni proposito di carrierismo politico e partitico, preferendo ad essa la semplice e quotidiana adesione e interrogazione con e dentro la sua gente e le giovani generazioni.

Derna Scandali è stata una delle prime, e delle poche, attiviste sindacali al femminile, contribuendo a far emergere, nel seno delle conquiste per i nuovi diritti del lavoro, anche le questioni di genere, fuori e dentro la fabbrica.

Wilfredo Caimmi ha continuato la sua battaglia da partigiano, passando alla penna dalla spada, lasciandoci una preziosa testimonianza scritta della resistenza più eretica e popolare, fino ai giorni nostri, con uno sguardo particolare alle nuove generazioni, che sentono il peso di una retorica sempre più lontana, incomprensibile, avulsa dal presente.

Derna Scandali ci offre una delle prospettive più interessanti e genuine attraverso le quali leggere i fitti e complicati percorsi che hanno attraversato la lotta di liberazione, il farsi dei partiti di massa, i movimenti sindacali, il tempo delle ideologie come quello della prassi, le grandi vittorie e le grandi sconfitte dei movimenti popolari nel “secolo breve” italiano.

Due storie che meritano ancora di essere raccontate, due storie che ci parlano di noi, due storie che non hanno ancora fatto il loro tempo, ma che anzi sono riuscite a squarciare la fissità della dimensione temporale e che ancora oggi ci interrogano con una profonda attualità sui problemi aperti del nostro presente.

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