Afghanistan - Offensiva talebana

15 / 4 / 2012

“Qualche tempo fa, l’amministrazione di Kabul e gli invasori dissero che i talebani non sarebbero stati in grado di lanciare alcuna offensiva di primavera: gli attacchi di oggi sono appunto l’inizio dell’offesiva di primavera dei Talebani”. Con queste parole, dettate alla agenzia francese Afp, il portavoce talebano Zabihullah Mujahed ha rivendicato al telefono l’operazione militare di oggi che ha colpito Kabul e altre città afgane.

I Talebani hanno messo in relazione l’offensiva di primavera anche ai roghi del Corano, all’oltraggio dei marines statunitensi che urinarono sui cadaveri dei ribelli e alla strage di Kandahar.

Stando alle prime testimonianze si tratterebbe di una offensiva in grande stile.
Sono state attaccate l’ambasciata americana, quella inglese, quella giapponese, colpita da almeno 4 razzi, quella iraniana che ha preso fuoco e quella russa. Sotto attacco anche il parlamento afgano, che sarebbe stato preso di mira con razzi terra terra. Secondo alcuni testimoni i ribelli sarebbero anche riusciti ad entrare nel palazzo del parlamento, secondo altri sarebbero stati respinti.
Numerosi razzi hanno colpito l’ambasciata britannica, uno dei quali avrebbe colpito il piano terra, mentre gli altri il perimetro esterno. L’ambasciata statunitense è stata evacuata e il personale sarebbe al sicuro.

Le prime testimonianza dall’ospedale di Emergency in città, vicino alla ambasciata inglese, raccontano di una sparatoria furibonda con ripetuti scambi di colpi di mortaio da una parte e dall’altra. Alcuni guerriglieri si sono asserragliati in un palazzo nei pressi dell’ospedale dal quale tirerebbero con Rpg.
“I combattimenti sono in corso a 50 metri dal nostro ospedale – racconta il coordinatore del centro chirurgico – sentiamo gli spari e i razzi che ci passano sopra. Tutto il personale internazionale e locale è all’interno dell’ospedale, pronto a ricevere pazienti. Ovviamente fintanto che sparano per le strade sarà molto difficile poter raggiungere l’ospedale per i feriti. Per adesso, sono arrivate sei vittime, tre soldati afghani e tre civili. I tre militari sono arrivati già morti. Dei tre civili, uno è arrivato in gravissime condizioni ed è poi morto”.

Attacchi in contemporanea anche nelle città di Jalalabad e di Gardez, nell’est del Paese. A Jalalabad è stato attaccato l’aeroporto militare, a Gardez sono state attaccate le stazioni di polixia.

Anche la base militare turca e greca alla periferia della capitale è stata attaccata a colpi di mortaio. Alcune voci hanno riferito di un attacco anche alla prigione di Pol-i-Charki, dove vengono detenuti la maggior parte dei prigionieri politici.

In un comunicato, l’Isaf ha fatto sapere che gli attacchi sono stati “in gran parte inefficaci. Molti degli attentatori suicidi sono stati uccisi o catturati in qualche ora”. Anche se dalla città continuano ad arrivare notizie di scontri. Si tratterebbe dell’ultimo gruppo di attentatori attivo, rifugiatosi all’interno di un palazzo nei pressi dell’ambasciata britannica.