Ormai è chiaro che il fermo dei 3 operatori si configura come un vero e proprio sequestro arbitrario.
FIRMA L'APPELLO
"Sabato 10 aprile militari afgani e della coalizione internazionale hanno attaccato il Centro chirurgico di Emergency a Lashkar-gah e portato via membri dello staff nazionale e internazionale.
Tra questi ci sono tre cittadini italiani: Matteo Dell'Aira, Marco Garatti e Matteo Pagani. Emergency è indipendente e neutrale. Dal 1999 a oggi EMERGENCY ha curato gratuitamente oltre 2.500.000 cittadini afgani e costruito tre ospedali, un centro di maternità e una rete di 28 posti di primo soccorso".
Firma l'appello qui: Io sto con Emergency
Sul caso PeaceReporter ha intervisato Jerome Starkey, inviato del Times in Afghanistan che ha pubblicato le prime dichiarazioni del governatore, su confessioni, poi smentite dallo stesso governatore e dal suo protavoce.
Da PeaceReporter:
Torbido gioco
Conferme e smentite. Il portavoce del governatore di Helmand a PeaceReporter: "Mai detto che i tre italiani hanno confessato". Sul loro rilascio: "Le indagini continuano, sono in mano ai servizi segreti"
Conferma queste accuse?Confermo che abbiamo trovato le armi nel magazzino dell'ospedale. Invece non c'è alcun legame con la morte di Ajmal Naqshbandi: i tre italiani non c'entrano nulla. Lo stesso vale per la storia dei soldati afgani uccisi: l'ospedale è per curare la gente, mica per ucciderla!
Ieri lei ha dichiarato al Times di
Londra che i tre italiani avevano confessato. Poi però ha detto che il
giornalista inglese ha male interpretato le sue parole. Ma adesso lo
stesso giornalista conferma quanto ha scritto. Come stanno veramente le cose?
Ribadisco che non ho mai detto al Times di Londra che i tre italiani e i sei afgani hanno confessato.
I tre italiani che sono interrogati nella sede della
National Security a Lashkargah verranno rilasciati allo scadere del
termine legale di 72 ore?
Non lo so, le indagini sono ancora in corso.
Verranno allora trasferiti a Kabul?
Per ora
tutti i nove arrestati sono qui in Helmand. Non so se verranno
trasferiti. Questo dipende dai servizi segreti afgani che stanno
conducendo le indagini.
E i cinque dipendenti internazionali di Emergency, quattro
italiane e un indiano, rimasti Lashkargah? Ci risulta che non siano
liberi di uscire di casa né di lasciare la città?
Sono liberi e stanno continuando a lavorare in ospedale, perché noi abbiamo bisogno che l'ospedale sia operativo.
Com'è ora la situazione nell'ospedale? E' occupato dalla
polizia? E' gestito dal governo afgano? Le ammissioni di pazienti sono
aperte?
La presenza degli agenti di polizia è necessaria
per garantire la sicurezza dell'ospedale, visto che alcune delle
guardie di Emergency sono state arrestate.
Quale sarà il futuro dell'ospedale? Avete intenzione di chiuderlo?
Questa
è una cosa che dovrà essere decisa dal governatore e dal governo di
Kabul. Ma io, personalmente, ritengo che l'ospedale debba rimanere in
funzione.
E quale sarà il futuro della presenza di Emergency in Helmand?
Anche qui, dovrà decidere il governo.
Ieri abbiamo visto le proteste a Lashkargah contro
Emergency. Ma com'è possibile che la gente del posto, che sa bene
quanto l'ospedale italiano sia importante per la comunità, ne chieda la
chiusura?
E' stata una protesta spontanea. Il governo non c'entra nulla.
Molti qui in Italia dicono che il governo afgano e ISAF
giudicano scomoda la presenza di Emergency in Helmand a causa della sua
neutralità, e che tutta questa storia è stata montata per cacciare
Emergency dall'Afghanistan. Cosa ne pensa?
Nessuno ce l'ha con l'associazione di Emergency: il problema riguarda solo il loro personale arrestato.