Appello contro i processi militari ai lavoratori egiziani in lotta

22 / 6 / 2016

Sabato 18 giugno, 13 lavoratori del cantiere navale Tarsanat El Bahareya di Alessandria sono comparsi in tribunale solamente per aver richiesto i loro diritti minimi in quanto lavoratori civili. È possibile firmare la petizione contro questo processo illegale al link in fondo alla pagina.

L’azienda Tarsanat El Bahareya è attiva dagli anni ’60. Quattro anni fa, la direzione ha smesso di pagare ai lavoratori i contributi sanitari e i bonus. I lavoratori hanno dunque cominciato a mobilitarsi per i loro diritti, chiedendo i contributi sanitari, i bonus e il rispetto delle norme basilari su salute e sicurezza. Il 20 maggio 2016 la polizia militare ha reagito alla mobilitazione operaia chiudendo la fabbrica (vedi foto). Il 18 giugno 13 lavoratori sono comparsi di fronte a un tribunale militare nonostante fossero civili. Si tratta di una tattica intimidatoria in espansione, che mira a ricattare i lavoratori per costringerli ad accettare le loro condizioni di lavoro, per quanto terribili.

Non c’è dubbio sul fatto che si tratta di un processo totalmente illegale, infatti Tarsanat El Bahareya è controllata da una holding civile e quindi i lavoratori non possono essere processati da un tribunale militare. Le organizzazioni per i diritti umani hanno severamente criticato la pratica, diventata comune a partire dal 2011, dei processi militari ai civili. Amnesty International ha dichiarato che i processi militari sono “patentemente ingiusti” e aggiunto che sono spesso basati su confessioni ottenute sotto tortura. Dal 2014 a oggi, almeno 160 studenti sono stati processati da tribunali militari, a causa di una legge che classifica le università come istituzioni militari. Infine, l’accusa del processo ai lavoratori del cantiere nautico non dispone affatto delle prove necessarie per incriminarli.

Traduzione a cura di Lorenzo Fe

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