Ayotzinapa, identificati i frammenti ossei di uno dei 43 studenti desaparecidos

8 / 7 / 2020

Christian Alfonso Rodriguez Telumbre, uno dei 43 normalistas vittima di sparizione forzata la notte tra il 26 e il 27 settembre 2014, è stato identificato: appartengono a lui i frammenti ossei ritrovati nella Barranca de la Carnicería nel novembre scorso dall’equipe della Fiscalía General de la República (FGR), coadiuvata dall’Equipo Argentino de Antropología Forense (EAAF) e dai rappresentanti dei genitori del Centro Prodh e di Tlachinollan.

L’annuncio è stato dato martedì sera da Omar Gómez Trejo, giudice speciale del caso Ayotzinapa, che ha spiegato come è avvenuto il ritrovamento dei frammenti ossei e il percorso effettuato per arrivare a questa conclusione. Tra il 20 e il 28 novembre scorso, l’equipe speciale della FGR che indaga sul caso, accompagnata dalla EAAF e dai rappresentanti dei genitori, grazie a nuove informazioni ricevute, ha effettuato un nuovo sopralluogo nella Barranca de la Carnicería, un luogo isolato a soli 800 metri dalla tristemente famosa discarica di Cocula.

La Barranca de la Carnicería era già stata setacciata nel 2014 senza che fosse rinvenuto niente. A distanza di cinque anni invece sono numerosi i frammenti ossei ritrovati, addirittura un centinaio. Di questi ritrovamenti non tutti hanno potuto essere sottoposti ad analisi per il deterioramento subito. I pochi frammenti utilizzabili per le analisi, quindici, sono stati inviati poi all’Università di Innsbruck che ha provveduto a una approfondita indagine scientifica. Il risultato su uno di questi campioni (corrispondente a un osso della gamba) è risultato positivo e ha confermato che appartengono al giovane ragazzo nativo di Tixtla. Tutto il percorso, dal ritrovamento, al viaggio in Europa, alle analisi, sono state condotte con il supporto e l’accompagnamento della EAAF e dei rappresentanti dei genitori del Centro Prodh e di Tlachinollan. 

La EAAF dopo aver confermato i risultati del laboratorio austriaco, successivamente «ha formulato un'opinione genetica supplementare, con ulteriori calcoli statistici sulla probabilità di parentela e genetica della popolazione che produce un tasso di parentela superiore al 99,99%, tenendo conto delle variabili statistiche applicabili a questo caso» che di fatto danno la certezza dell’appartenenza dei frammenti ossei al normalista Christian. 

In conferenza stampa, Omar Gómez Trejo ha annunciato che nelle prossime settimane e mesi sono attesi ulteriori risultati dagli altri frammenti ossei sottoposti ad analisi e ha sottolineato, come fatto la settimana scorsa dal presidente della FGR Alejandro Gertz Moreno, che questa amministrazione ha rotto il patto di impunità che vigeva mettendo in risalto la responsabilità della precedente amministrazione di Enrique Peña Nieto. Per la FGR con questi nuovi avanzamenti nelle indagini viene ristabilito il diritto alla verità e alla giustizia. 

Per i genitori di Christian e degli altri 42 ragazzi scomparsi hanno parlato, come succede abitualmente, gli avvocati del Centro Prodh: «data l'identificazione genetica di Christian Alfonso Rodriguez Telumbre, effettuata dall’Università di Innsbruck e verificata dalla EAAF, ribadiamo la nostra solidarietà e affetto per la sua famiglia e chiamiamo a rispettarla in questo momento difficile. L'identificazione conferma che la verdad histórica era una fabbricazione che violava il diritto alla verità. Di fronte a questo, riconosciamo il lavoro etico e professionale svolto da EAAF, GIEI, CIDH, ONUDH Mexico, IMU e COVAJ. Le famiglie hanno detto che accetteranno la verità tanto dolorosa fintanto che sarà stata sostenuta da prove scientifiche; questa identificazione conferma che ci sono ancora innumerevoli aspetti da chiarire. Le indagini devono continuare fino a quando non chiariamo pienamente ciò che è accaduto, punire sia i responsabili della scomparsa sia i responsabili della manipolazione. Le famiglie dei 43 ragazzi e delle migliaia di famiglie con persone scomparse hanno diritto alla verità. L'identificazione di Christian mostra l'importanza di promuovere straordinari meccanismi di identificazione forense, con accompagnamento internazionale».

L’identificazione dei frammenti ossei del giovane “ayotzinapo” lascia aperti però ancora molti interrogativi. Primo tra tutti come sia stato possibile il ritrovamento a cinque anni dai fatti in un luogo che comunque era già stato perlustrato nel 2014 senza che fosse stato trovato nulla di pertinente al caso. Sebbene sia lodevole l’impegno profuso dalle autorità per la ricerca dei ragazzi e per arrivare alla verità tuttavia le recenti novità non hanno risposto a tali dubbi lasciando aperto il campo a numerose ipotesi sul perché quei frammenti siano stati ritrovati dopo così tanto tempo.

È innegabile tuttavia che l’identificazione di Christian sia uno spartiacque fondamentale nel cammino verso la verità e la giustizia, l’ennesima prova che rompe definitivamente con la cosiddetta “verdad histórica” con la quale per anni le autorità messicane hanno cercato di occultare le proprie responsabilità nell’agguato ai normalistas e nella successiva sparizione forzata dei 43 studenti.

A tutti noi che da anni accompagniamo i genitori in questa battaglia per la dignità contro uno dei più spregevoli crimini di cui istituzioni ignobili possano rendersi complici e responsabili, non resta che stringerci silenziosamente attorno alla famiglia di Christian in questo difficile momento, con la consapevolezza che qualsiasi altra notizia d’ora in avanti sarà senza più confortante dell’oblio a cui sono stati costretti a convivere da anni i genitori e i familiari dei ragazzi scomparsi.

Chi era Christian Alfonso Rodriguez Telumbre

Il Superman ballerino (Tratto da Centro Prodh)

Di Patricia Sotelo

Christian è l’unico figlio maschio di Clemente Rodriíguez e Luz María Telumbre e ha tre sorelle che anelano il suo ritorno. È cresciuto nel quartiere di Santiago, a Tixtla, Guerrero e aveva 16 anni quando è sparito.

Alto, moro e con occhi scuri, Christian sogna di studiare per costruirsi un futuro e aiutare la sua famiglia. Ma ciò che più di tutto lo entusiasma è la danza folclorica che pratica fin da quando era bambino. Nella sala della Casa de Cultura de Tixtla dove provava, mancano i colpi di tacco degli stivali bianchi di Christian sul pavimento di legno.

Ballava nel gruppo di danza folclorica Xochiquetzal e i suoi compagni di ballo lo ricordano quando arrivava alle prove mangiando un elote e con il suo zainetto beige con gli spallacci lunghi che gli attraversavano il petto. Lì metteva i suoi stivali da ballo. Lo chiamavano Clark, soprannome guadagnato per i suoi occhiali neri con montatura grossa simili a quelli del giornalista che si trasformava in Superman, Clark Kent. 

I suoi amici della preparatoria 29 lo chiamano “Soncho” o “Sonchito” e nella scuola normal rural di Ayotzinapa lo conoscono come “Hugo” dal momento che gli piace usare la tshirt della marca Hugo Boss. Si è diplomato con una media di 8,74 e i suoi maestri lo ricordano come un alunno serio e rispettoso. 

È entrato ad Ayotzinapa perché non aveva altra scelta, visto che in realtà desiderava diventare veterinario o insegnante di sostegno ma la sua famiglia non aveva i mezzi per sostenere queste carriere. Nella sala dove Christian praticava la danza regionale ci sono ancora i suoi stivali bianchi, con i quali era solito provare. Il suo maestro li tiene per quando ritornerà a calpestare il pavimento con l’entusiasmo di un gran ballo.

** Pic Credit: Octavio Gómez