In poche ore Chemnitz, città della bassa Sassonia tedesca, è
stata teatro di una vera e propria caccia allo straniero, in uno scenario di
xenofobia che da tempo non trovava luogo in maniera così massiccia e
concentrata in Germania. Stiamo parlando per l'appunto di migliaia di neonazisti,
riunitisi alla chiamata delle loro organizzazioni nel pomeriggio di ieri
(lunedì 27 agosto) dando luogo a pestaggi e inseguimenti per strada fino a
tarda notte. Domenica alcuni video amatoriali hanno mostrato persecuzioni di
giovani immigrati medio-orientali da parte di gruppi spontanei di Ultras che
hanno marciato indisturbati in almeno 800.
La causa scatenante è stata l'accoltellamento di un trentacinquenne tedesco
deceduto sabato a margine di un festival cittadino e il seguente arresto di un
siriano e un iracheno di 22 e 23 anni. In poco tempo quindi le organizzazioni
di estrema destra hanno approfittato dell'impreparazione della Polizei, che ha
dovuto chiedere rinforzi a Lipsia e Dresda, per dare luogo al cosiddetto "mob"
aggressivo.
Ultimamente nelle regioni orientali tedesche bastano
veramente poche chiamate su Facebook e Whatsapp per radunare gruppi consistenti
di razzisti e fazioni frustrate dagli stadi al grido di «Noi siamo il popolo!».
Ieri il concentramento di questi spaziava dal movimento Pegida al partito AfD,
che in quelle aree del Paese raggiunge il 20% alle elezioni; si è radunato
sotto la celebre statua di Marx, a pochi metri 3.000 contromanifestanti
separati dalla polizia. Anche in questo caso non sono mancate aggressioni e
feriti, nel frattempo si sono aperte indagini per 10 suprematisti responsabili
di aver inscenato il saluto di Hitler, reato ancora molto grave per il la legge
tedesca. Non sono mancati attacchi ai giornalisti e lanci di bottiglie a chi
per strada mostrava con coraggio il proprio disappunto. La polizia è rimasta
praticamente a guardare senza reagire come riporta la Zeit.
Lo Spiegel riporta addirittura come cittadini normali dell'area di centro
moderata si siano introdotti e abbiano partecipato alla manifestazione di ieri,
un dato preoccupante per un popolo che per decenni è riuscito - attraverso
un'appropriata istruzione e cultura della memoria - a fare i conti con i propri
più cupi fantasmi del passato.
Nel frattempo la polemica è scattata a livello nazionale,
visti i risvolti in ambito "estrema destra" sui recenti sviluppi nei
provvedimenti penali presi verso i militanti del gruppo NSU
(NazionalSozialistischer Untergrund, ovvero Clandestinità Nazionalsocialista), giudicati
colpevoli di aver ammazzato a colpi di pistola in pieno giorno nove persone di
origine turca e greca (soprannominati per anni i "delitti del Kebab")
e di aver piazzato una bomba a Colonia nel 2004 (per approfondire leggi: È
strage in Germania, ed è neonazista. Chiuso il processo all’NSU, di Anna Clara
Basilicò ndr).
Il ritorno consistente di questi movimenti suprematisti è infatti un processo
grave e preoccupante nell'insieme dell'avanzata dei populismi in Europa,
passando dalle atrocità di Orban per arrivare al terrorismo nero nostrano di
Luca Traini.