Cina - Libertà mobile

4 / 2 / 2011

Secondo l'ultimo rapporto del Chi­na Internet Network Information Cen­ter (CNNIC), i cinesi che navigano in Rete sono 457 milioni. Ben 303 milioni di questi si connettono via mobile, privilegiando il microblogging fra le varie attività possibili.Sul noto blog Shanghaiist è comparsa una lista nera di parole che le compagnie telefoniche China Mobile, China Telecom e China Unicom intenderebbero vietare nelle comunicazioni via sms. Le tre compagnie avevano precedentemente annunciato che nel 2011 avrebbero monitorato i messaggi di testo alla ricerca di "contenuti cattivi". Al momento, non risulta che le parole comprese nella lista vengano cancellate dagli sms.

Il 3 febbraio comincia l'anno del coniglio, che segue quello della tigre. Sulla Rete cinese è comparso "Coniglietto fai il bravo", un biglietto d'auguri in formato video pieno di riferimenti ad argomenti sensibili, come lo scandalo del latte alla melamina e gli espropri-demolizioni di case. La cosa del tutto nuova è che il video si conclude con una vera e propria carneficina di tigri compiuta da un esercito di coniglietti furiosi, con tanto di denti aguzzi e scene splatter. Tutti hanno interpretato il finale come un invito alla rivolta di popolo (i coniglietti) contro il potere politico (le tigri).
Il video, postato un po' ovunque, è stato velocemente rimosso, così come i commenti comparsi a migliaia sui social network, ma già ripresi e rilanciati da siti al di fuori della Cina. Lo stesso filmato è ricomparso su YouTube.

Huang Yimeng, creatore e amministratore di VeryCD, il più famoso sito di file-sharing, ha annunciato che chiuderà a breve. In una successiva dichiarazione ha però precisato che il sito continuerà a esistere ripulito dei contenuti la cui condivisione viola il diritto d'autore. Nel 2009, VeryCD era già stato chiuso e riaperto nel giro di un giorno con altri siti di file-sharing.

Sono quattro notizie degli ultimi giorni che riguardano la Rete cinese, la sua natura, i problemi legati alla censura e le vie di fuga escogitate dagli utenti Internet.
Oltre Muraglia ci sono più navigatori dell'intera popolazione di Stati Uniti, Messico e Canada messi insieme. Quest'anno sono aumentati di altri 73 milioni.
La maggior parte di questo popolo della Rete si connette via mobile, il telefonino è il principale strumento con cui i giovani cinesi comunicano. L'attenzione della censura cinese si focalizza così al mondo delle comunicazioni via cellulare, dopo essersi precedentemente spostata dalla carta stampata e Internet.
Ma questa massa di dati è difficilmente censurabile, come in passato hanno riconosciuto veri e propri guru della Rete, del calibro dell'amministratore delegato di Google, Eric Schmidt, e del fondatore di Twitter, Jack Dorsey.
Con gli smartphone è possibile postare sui siti di microblogging come Twitter, così i contenuti sensibili che spariscono velocemente per mano censoria, sopravvivono e si diffondono attraverso il meccanismo proliferante della Rete e una molteplicità di piattaforme.
Ma, alla fine, perché si censura? Non sempre per ragioni politiche. Un esempio è la protezione dei diritti d'autore. Pressata dall'Occidente ma con un occhio soprattutto alle produzioni domestiche, la Cina censura la diffusione P2P di contenuti protetti.
Utilizzando la Cina come specchio delle nostre contraddizioni, ci rendiamo così conto che censura e copyright sono incredibilmente imparentati

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