Dopo 75 giorni di sciopero della fame, il prigioniero palestinese Khader Adnan sta rischiando di morire nelle carceri israeliani

Arrestato per la dodicesima volta e ancora senza alcuna accusa e processo a suo carico il detenuto-simbolo continua la protesta contro la detenzione amministrativa israeliana. Un nuovo articolo della rubrica Over the Wall.

23 / 4 / 2023

La violenza dell’apartheid raccontata da chi resiste. Dalla striscia di Gaza sotto assedio dal 2007, nasce Over the Wall, una rubrica frutto della partnership tra Global Project e il media indipendente palestinese Days of Palestine per denunciare i crimini israeliani nei territori occupati. Gli articoli sono pubblicati ogni domenica su Globalproject.info.

Giovedì 20 aprile 2023 il detenuto palestinese Khader Adnan è entrato nel 75esimo giorno di sciopero della fame in protesta contro l’arbitraria detenzione amministrativa a cui è nuovamente sottoposto.

La detenzione amministrativa è una controversa misura preventiva applicata dalle autorità israeliane contro le persone palestinesi, che possono venire arrestate, anche per lunghi periodi di tempo, senza accuse formali né processo a loro carico. Nemmeno gli avvocati possono essere messi al corrente delle ragioni che hanno portato alla detenzione dell’assistito.

Il Palestinian Prisoners’ Club afferma che “le condizioni di salute del prigioniero palestinese Khader Adnan si stanno deteriorando notevolmente” aggiungendo che “qualunque emergenza o complicazione porterà direttamente alla sua morte".

La corte militare israeliana ha deciso inoltre di rinviare a domenica prossima la richiesta  di Khader Adnan con il pretesto di ottenere un nuovo referto medico per approfondire il suo caso, nonostante le sue condizioni siano visibilmente critiche.

"La salute del palestinese in sciopero della fame Adnan, 44 anni, si è seriamente deteriorata in quanto egli ha continuato la sua protesta per 72 giorni di seguito contra la detenzione amministrativa nella prigione israeliana", riporta il Palestinian Prisoners’ Club.

Adnan, proveniente dal villaggio palestinese di Arraba, vicino a Jenin, ha iniziato lo sciopero della fame subito dopo il suo arresto da parte dell'esercito israeliano, avvenuto il 5 febbraio scorso.

Padre di 9 bambini — il più piccolo ha solo 18 mesi — è stato arrestato 12 volte dalle autorità israeliane, trascorrendo 8 anni nelle prigioni di occupazione, perlopiù in detenzione amministrativa.

L'occupazione israeliana ha intensificato la sua politica di detenzione amministrativa contro i palestinesi tanto che, secondo la Commissione per i Prigionieri Palestinesi, il numero di detenuti ha attualmente superato i 760, inclusi minori, donne e anziani.

La commissione ha anche aggiunto che l'80% dei prigionieri in detenzione amministrativa sono ex detenuti che hanno già passato anni in  prigione, la maggior parte dei quali sempre in detenzione amministrativa.

Spesso i detenuti palestinesi ricorrono allo sciopero della fame come strumento per opporsi alla loro detenzione amministrativa, chiedendo la fine di questa politica illegale che viola sia il diritto internazionale sia gli accordi sui diritti umani.

Le notizie flash della settimana

Escalation di attacchi israeliani contro la comunità cristiana nella Gerusalemme occupata. Secondo il report della BBC di domenica 16 aprile 2023, negli ultimi mesi le forze d'occupazione e i coloni israeliani hanno intensificato gli attacchi contro la comunità cristiana palestinese a Gerusalemme. Alla fine di gennaio un gruppo di ebrei ultra ortodossi hanno un ristorante armeno nella città vecchia, danneggiandone la proprietà, accompagnati da cori razzisti come "Morte agli arabi, morte ai cristiani". Il mese seguente, un turista ebreo americano ha vandalizzato una statua del Cristonella Chiesa della Flagellazione, lungo la Via della Croce.

Coloni israeliani distruggono un negozio palestinese. Giovedì 20 aprile 2023 un gruppo di coloni israeliani protetti dall'esercito ha distrutto un negozio palestinese ad Hebron, in Cisgiordania. Dall'inizio del 2023 i coloni israeliani hanno compiuto più di 290 attacchi contro i palestinesi e le loro proprietà in Cisgiordania, 230 hanno causato danni alle proprietà e 60 hanno provocato feriti tra i palestinesi residenti.

Ramallah, coloni israeliani attaccano dei palestinesi. Mercoledì 19 aprile 2023 alcuni coloni israeliani protetti dalle forze d'occupazione hanno attaccato diversi palestinesi, dopo aver chiuso l'entrata delle città di Ramallah e Al-Bireh nella Cisgiordania occupata colpendo e danneggiando con lanci di pietre diverse autovetture. Secondo un recente report dell'ONU 1222 palestinesi sono stati feriti dal 2012 al 2022 a seguito di 3372 attacchi.

Le Forze di occupazione israeliane invadono Jenin, ferendo otto palestinesi Martedì 18 aprile 2023 l'esercito israeliano ha invaso la città di Jenin ferendo otto giovani palestinesi. Il Ministro della salute palestinese afferma che i feriti sono stati raggiunti da colpi di arma da fuoco sparati dall'esercito israeliano durante un raid nella città. Il Ministero ha aggiunto che i proiettili hanno ferito alla mano una donna di 68 anni, mentre un paramedico è stato colpito da alcune schegge.

Le forze di occupazione israeliane bloccano i lavori di costruzione di nuove case palestinesi ad ovest della città occupata di Salfit. Martedì 18 aprile 2023 le forze d'occupazione israeliane hanno inviato 19 notifiche di fermo ai lavori di costruzione di altrettanti edifici palestinesi, tra cui case abitate, in costruzione, e a una moschea, nella municipalità di Al-Zawiya ad ovest di Salfit. Il vicesindaco, ha dichiarato che le forze di occupazione hanno preso d'assalto l'area nord-orientale della città e distribuito avvisi per interrompere i lavori e la costruzione di 19 strutture di proprietà palestinese nell'area di "Mayon" con il pretesto di costruire in una zona classificata “C”.