Durban - Interviste sulla situazione sudafricana

3 / 12 / 2011

Per cercare di capire la situazione del Sudafrica post-apartheid iniziamo a proporre alcune brevi interviste realizzate agli attivisti locali.

Girando per le strade la divisione tra bianchi e neri è qualcosa di assolutamente palpabile, come se fossero ancora troppo pochi e pieni di contraddizioni i vent’anni passati dalla liberazione di Nelson Mandela, la sua elezione e la fine formale del sistema di segregazione razziale. Le condizioni di vita per la popolazione nera restano difficili e le scelte del governo sudafricano avviate con la decisione di pagare i debiti contratti con il Fondo Monetario Internazionale fin dall’inizio hanno costruito una via allo sviluppo del paese basato sulle privatizzazioni e il mantenimento dello sfruttamento delle risorse e ricchezze del paese. A tutt’oggi metà della ricchezza è concentrata nelle mani del 10% della popolazione. Il differenziale tra i più ricchi e i più poveri continua ad aumentare nonostante le cosidette leggi di “discriminazione positiva” per garantire delle quote ai neri. La proprietà della terra continua ad essere nelle mani di pochi e l’attesa riforma agraria resta ancora nel cassetto del governo. Il 40% della popolazione vive sotto la soglia di povertà, un sudafricano su sei vive negli slums.

Nonostante questa situazione, resa ancor più acuta dalla crisi globale, il Sudafrica gioca il suo ruolo il suo ruolo nella geopolitica globale affiancandosi ai paesi del Bric visto che la sua economia resta la più sviluppata del continente africano. Produce da solo un terzo del reddito continentale mettendo sul mercato le proprie risorse e ricchezze sia minerarie che naturali.

INTERVISTE SULLA SITUAZIONE IN SUDAFRICA

LE LOTTE PER IL DIRITTO ALL’ENERGIA E LA SITUAZIONE DEI GIOVANI

Con Molefi Mafereka Ndlovu – Community Scholar The Centre for Civil Society affrontiamo il tema delle mobilitazioni per il diritto all’energia elettrica. La privatizzazione della gestione dell’energia, attraverso l’erogazione solo con un meccanismo di prepagamento, ha portato nelle zone povere ad organizzarsi per riappropriarsi dell’energia elettrica riattaccandosi abusivamente alle linee dopo gli stacchi operati dalle compagnie private.

Nel paese la situazione la giovani post-apartheid è molto dura: non si trovano opportunità di lavoro, esiste una sorte di apartheid nell’educazione, aumenta la precarietà. I giovani iniziano ad organizzarsi per costruire insieme un’alternativa che permetta di costruire le basi per nuove relazioni sociali fuori dai modelli imposti, basati sulla necessità di vendere la tua vita per pochi soldi.

LA SITUAZIONE NELLE AREE RURALI E LA SITUAZIONE DELLE DONNE

Con Greta attivista sudafricana affrontiamo le contraddizioni del Sudafrica in cui l’accesso ai servizi di base è ancora molto basso, l’analfabetismo persiste. A fronte delle devastazioni create dai cambiamenti climatici (erosione del suolo, inondazioni, distruzione delle coltivazioni) nelle zone rurali le donne sono molto attive a livello di comunità ed affrontano una situazione in cui si fa sempre più fatica a coltivare la terra. Molti sono costretti ad andare a vivere nelle città popolando le periferie degradate.

ONE MILLION OF CLIMATE JOBS

Si tratta di una campagna che mette al centro la necessità di creare posti di lavoro legati a modelli sociali sostenibili dalla produzione energetica all’agricoltura, dai trasporti ai servizi sociali. Una sfida per dire che a fronte alla crisi ambientale e economica si deve voltare pagina.

Ne abbiamo parlato con attivisti della campagna e con una redattrice della Rivista Amandla.

.. to bee continued

Vilma Mazza Associazione Ya Basta - RIGAS

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Raccolta articoli Cop17

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