Francia - Mobilitazione dei precari e dei disoccupati

7 / 12 / 2014

Azione della Coordination des Intermittent er des Précaires agli Stati generali del Partito socialista. Dialogo a colpi di teaser.

Oggi sabato 6 dicembre noi precari abbiamo deciso di prendere la parola. lo abbiamo fatto nella città in corteo e poi abbiamo deciso di manifestare la nostra indignazione di fronte ai responsabili della nostra precarietà, coloro che hanno ancora il coraggio di chiamarsi "socialisti".

Oggi infatti il partito social-liberista dopo tre anni di governo si scopre logoro e in piena crisi di identità con sempre meno iscritti e militanti sempre meno motivati. Per rilanciare la propria immagine e rincuorare i suoi iscritti i vertici del partito organizzano eventi come quello di oggi: États généraux du Parti socialiste. In occasioni come queste i socialisti tornano a sfogliare il loro album di famiglia, parlano di giustizia sociale e uguaglianza e rievocano Jean Jaurès. Ma il rosso non è un colore che si porta nei palazzi francesi e i governi socialisti in Francia e in Europa continuano a legiferare contro lavoratori e precari, alimentano le disuguaglianze e reprimono, arrestano, feriscono e uccidono tutti coloro che esprimono il loro dissenso e difendono le proprie vite dalla paura e dallo sfruttamento.

Trasmettiamo il comunicato delle CIP a seguito dell'escrache agli "États généraux socialistes", Parigi 6 dicembre 2014.

Durante la manifestazione dei disoccupati e dei precari per la giustizia sociale che ha riunito oggi 3000 persone a Parigi e ha riunito migliaia di manifestanti in diverse città francesi, una parte del corteo è andata a rendere visita agli "Stati generali" del Partito socialista.

Lo scopo di questa azione era di intervenire al dibattito e leggere il testo seguente.

Deciso a restare chiusi nelle sue certezze e a rimanere sordo a qualsiasi contestazione, il Partito socialista ha ricevuto i 300 manifestanti presenti a sputi, calci e pugni, bombolette di gas lacrimogeno, manganelli telescopici et… taser.

Dopodiché, una quantità spropositata di poliziotti è intervenuta molto rapidamente in sostegno del servizio d'ordine del partito socialista. Hanno fermato più di 60 persone. 53 sono state condotte in commissariato, dove una manifestazione di solidarietà è ora in corso, rue de l'Evangile, nel 18mo. Nel frattempo, dei manifestanti solidali sono stati bloccati all'esterno del fortilizio socialista, circondati da poliziotti, prima di essere rilasciati due ore più tardi.

22 fermati sono usciti. Esigiamo la liberazione immediata e che venga messa da parte ogni eventuale incriminazione dei manifestanti che sono ancora in stato di fermo.

Che si sappia, ormai quando i socialisti vengono criticati rispondono a colpi di taser. Perché il solo alleato che si sono scelti è il MEDEF,e la loro unica arma per tentare di far accettare la loro politica è la repressione.

Sabato, 6 dicembe, ore 19.50. Questo intervento avrebbe dovuto essere letto agli "Stati generali" del PS.

Non dite Partito socialista ma precarizzazione senza scrupoli - Intervento agli "Stati generali del Partito socialista" il 6 dicembre 2014

Oggi, qui, voi, corruttori corrotti, privilegiati e immuni da ogni preoccupazione che affligge il comune, voi osate presentarvi come "uniti contro l'ingiustizia e per il progresso umano"!

Il Ministro dell'interno l'ha ammesso: un manifestante ucciso per mano delle vostre forze dell'ordine, "non è un errore". Succede allora, in via del tutto eccezionale, che qualcuno tra di voi parli chiaro e riveli apertamente l'abiezione senza limiti che caratterizza il vostro clan di notabili sazi, difensori tanto mal celati quanto accaniti dell'ordine sociale attuale.

"Priorità ai giovani", voi dicevate, ma ancora bisogna tradurlo: fare di tutto, anche assassinare gli oppositori, per preservare il vecchio mondo. 

Più spesso, voi non potete sperare di comandare, che alla condizione di tacere su ciò che vi anima. A tal fine, vi servite sempre dello stesso stratagemma, ripetete fino allo sfinimento: rimpiazzare le cose con le parole, nascondere i vostri atti e il loro significato dietro parole destinate a camuffarli. 

Ieri voi promettevate il cambiamento… Avete invece amplificato a dismisura una politica di concessioni alle imprese e agli azionisti. Vi riempivate la bocca di giustizia sociale ma, nei fatti, avete aumentato l'IVA, questa tassa regressiva che colpisce prima di tutto le persone e basso reddito. Vi lamentate della disoccupazione ma avete avallato un'accordo sulla disoccupazione che costringerà milioni di persone alla precarietà perpetua. Fate finta di strizzar l'occhio alla differenza con una legge di modernizzazione del matrimonio me intanto soffiate sul fuoco della xenofobia di Stato espellendo sempre più stranieri, sgomberando i Rom come mai è riuscito a fare un governo repubblicano. Voi date ogni giorno prova della vostra arroganza e della vostra disinvolta violenza (…).

Attraverso l'austerità che cercate di imporre e attraverso l'autoritarismo repressivo di cui vi servite, la vostra organizzazione contribuisce attivamente a una guerra contro la popolazione. E questa guerra, voi la conducete in nome di un'economia che non è nient'altro che la politica al servizio del capitale. E questa guerra a bassa intensità comincia a diventare escalation, comincia a farsi notare. Voi lo presentite con inquietudine. Noi ve lo confermiamo.

Non c'è alcun dubbio, qualcun altro dopo di noi si incaricherà di darvi del filo da torcere, per quanto sia possibile. Siate pronti alla sconfitta, il vuoto che avete creato è destinato a riempirsi e a organizzarsi. La gioia perversa che il potere vi dà vi mancherà. E a partire da oggi questo ci rende felici.