Giappone - Movimenti antinuclearisti nella crisi

Dopo la manifestazione oceanica del 23 settembre a Tokyo contro l'energia nucleare, qual è lo stato dell'arte dei movimenti sociali ambientalisti? Come si collega tutto questo alla situazione economica del Giappone? Intervista a Chie Matsumoto.

25 / 11 / 2014

Lo scorso 23 settembre a Tokyo si è svolta una manifestazione anti - nuclearista di circa sedicimila persone contro la decisione del governo di riattivare due reattori nucleari presenti nel paese dopo la chiusura di tutti gli impianti a seguito del disastro di Fukushima, evento drammatico osservato da tutto il mondo e seguito da enormi manifestazioni anti – nucleari in Giappone, un movimento che non si è mai fermato fino ad oggi. Per sapere qualcosa in più sull’attuale situazione del paese del Sol Levante, abbiamo rivolto alcune domande a Chie Matsumoto, attivista anti-capitalista di Kamakura, città a 50 km da Tokyo, ha lavorato come reporter per Asahio Evening News, International Herald Tribune/The Asahi Shimbun e come corrispondente per la German Press Agency. Divenuta indipendente nel 2009 ha fondato la Chie Matsumoto Media Link LLC. E’ospite regolare di diversi programmi televisivi e web in Giappone, ed è co-autrice di “Katsudoka Iccho Agari! Shakai ni Monoiu Hajimeno Ippo” “Forza attivisti! Il primo step per alzare la vostra voce”- 2011, e “Manga de Wakaru Burakku Kigyo” , “Impariamo sulle oscure corporations attraverso i Manga” – 2013.     

Qual è stato il peso della crisi finanziaria globale su un paese come il Giappone? 

Nel 2008, dopo il crash dell’economia globale, abbiamo sperimentato nel paese un licenziamento di massa di migliaia di lavoratori temporanei specialmente nel settore manifatturiero. Circa 500 lavoratori raggiunsero un parco nel centro di Tokyo chiedendo aiuto in termini di cibo ed alloggio, cosi come sicurezza sociale, ed in molti parlarono anche di suicidi perché questi lavoratori non sapevano come sopravvivere. La disoccupazione oggi non figura molto negativa se la compariamo al resto del mondo, la percentuale è del 3,6%, ma quando guardiamo all’insicurezza dei lavoratori temporanei, essa mostra un grave livello di precarietà. Attualmente circa un lavoratore su quattro è un lavoratore precario. 

Uno dei movimenti sociali più conosciuti presenti in Giappone è quello contro l’energia nucleare. Qual è la situazione di questo movimento oggi?

Il movimento anti-nucleare è esploso in tutto il paese. Il più noto è uno dei più duraturi al lungo del mondo Occupy Tent, che si trova di fronte al Ministero del Commercio, dell'Economia e dell'Industria (METI). Le persone hanno messo le tende nel settembre 2011 davanti al ministero, perché è responsabile della politica e dell’industria nucleare nel paese. Un altro noto al mondo è forse la Protesta del Venerdì davanti alla residenza ufficiale del primo ministro. A volte questa protesta contro il riavvio di tutte le centrali nucleari in Giappone ha attirato 200.000 persone. Anche se il numero è diminuito nel corso dei mesi, si sta guadagnando di nuovo slancio, in quanto il governo prevede di riavviare quella nel sud del Giappone, la Sendai Nuclear Plant.

Qual è la situazione delle realtà anticapitaliste oggi in Giappone?

Naturalmente ci sono molti sindacati. A parte questo, anche se nessuno prende una posizione  come l’ "anti-capitalismo", ci sono stati parecchi gruppi che stanno emergendo in Giappone. In particolare, ci sono studenti che si organizzano per far sentire la loro voce contro le società e la difficoltà di ottenere un lavoro dopo l'università, nonché un onere finanziario da pagare indietro la loro borsa di studio che li lega ad un debito ed una povertà di lunga durata. C'è anche un progetto di sindacalisti, giornalisti e attivisti chiamato “Blacklisted Corporation Award”. Il comitato nomina aziende per i loro illeciti aziendali e li espone  al pubblico. È stato introdotto il tentativo di attirare maggiormente l'attenzione al pubblico sulle pratiche scorrette aziendali in modo diverso rispetto al sindacalismo più tradizionale.

*** Mattia Gallo è un giornalista pubblicista e media attivista. Ha scritto su web journal, fanzine e siti di contro informazione come: Tamtamesegnalidifumo, Ciroma.org, Fatti al Cubo, Esodoweb, Ya Basta!, Dinamo Press, Lefteast. Tra gli animatori del sito Sportallarovescia.it, collabora con Global Project con attenzione alla politica internazionale.