Guerrero (Messico) - Convocazione per la pace e per la vita delle popolazioni indigene di Chilapa,

8 / 6 / 2019

Riceviamo e pubblichiamo la traduzione di un appello alla solidarietà del CIPOG-EZ, organizzazione indigena del Guerrero che nelle ultime settimane è stato vittime di alcuni attacchi paramilitari che hanno portato all’assassinio di alcuni aderenti all’organizzazione. Come abbiamo già avuto modo di scrivere, con l’avvento del governo di López Obrador sono riprese con maggior forza le ostilità verso le popolazioni indigene del paese, in particolar modo verso gli aderenti al Congreso Nacional Indigena (organizzazione sorta su spinta fegli indigeni zapatisti e che vede al suo interno oltre 140 etnie indigene). Dopo la denuncia della ripresa della militarizzazione dei territori zapatisti, l’assassinio di Samir Flores alcuni mesi fa, i recenti assassinii subiti dai membri del CIPOG-EZ e la criminalizzazione degli attivisti che sostengono i migranti in viaggio verso nord, condividiamo la preoccupazione degli attivisti e dei movimenti messicani, CNI e EZLN in testa, rispetto al governo di López Obrador che, sempre più sta mostrando il suo lato violento e repressivo verso il dissenso.

Le 22 comunità indigene del comune di Chilapa, Guerrero, che ci siamo organizzati nel ‘Concejo Indígenay Popular de Guerrero – Emiliano Zapata(CIPOG-EZ)’ siamo in lutto, poiché nell’ appena terminato mese di maggio abbiamo dovuto restituire alla terra quattro dei nostri fratelliassassinati. Con amarezza,dolore e tutti gli onori che un popolo possa offrire ai suoi più esemplari figli,salutiamo José LucioBartolo Faustino e Modesto Verales Sebastián, entrambi colti da un’imboscata il 4 di maggio mentre ritornavano alle proprie case dopo aver partecipato a una riunione nella capitale dello stato; qualche giorno dopo, il 23 e 24 di maggio, Bartolo Hilario Morales e Isaías Xanteco Ahuejote, vennerosequestrati ed uccisimentre tornavano dal comprare viveri per le loro comunità. I loro corpi sono stati squartati e imbustati per terrorizzare le nostre comunità.

Dovete anche sapereche i nostri fratelli che ora mancanoai loro familiari e alle nostre comunità, erano membri del CongresoNacional Indígena (CNI) che lo scorso anno ha sostenuto la candidatura indipendente di María de Jesús Patricio Martínez, che chiamiamo con affetto Marichuy. L’assassinio dei nostri compagni si somma a quello di Samir Flores nello stato di Morelos, a quello di Gustavo Cruz Mendoza in Oaxaca e a molti altri che difendono la natura, i boschi, i fiumi e le montagne dallo sfruttamento delle imprese minerarie.

Le zone dove viviamo è ricca di risorse naturalie minerarie, sappiamoaltresì che sono stati realizzati studi per rilevare l’esistenza di petrolio, hanno posto mine e abbattono alberi dalle nostre montagne. Le grandi imprese, nazionali e internazionali, che si appropriano delle risorse naturali che appartengono a tutti i messicani, hanno convertito lo stato di Guerrero in una zona di conflitto di guerra. Le popolazioni indigene, che siamo i custodi millenari di queste terre vergini, siamo d’intralcio alla loro avidità. Resistiamo come popolo perchènon abbiamo permessoche le nostre terre vengano divise, individualizzate e strappate via una dopo l’altra.

Ci troviamo di fronte alla permanente minacciadi gruppi criminaliche sono il braccio armato dei proprietari del denaro. Questi gruppi continuano ad essere , protetti, finanziati e diretti da principalmente dai governi comunale, statale e federale… è cambiato molto poco dalla notte di Iguala, gli stessi gruppi economici, politici e criminali che ci hanno portato via i nostri giovani studenti di Ayotzinapa, continuano a prendersi la vita di brave persone di campagna.

I gruppi criminalisi sono impadroniti dei tragittiche utilizzavamo per scendere in città a comprare viveri e veniamo minacciati di morte qualora passassimo per di là. Non abbiamo potuto coltivare la nostra terre e tutte le scuole sono chiuse. Dovete sapere che abbiamo bisogno della vostra solidarietà, e della forza di tutti voi, contadini, lavoratori, operai, donne di casa, studenti, sindacalisti di tutto il Paese, per porre fine a questa guerra, per rompere questo recinto paramilitare che accerchia le nostre comunità, Chiediamo solidarietà agli organismi nazionali e internazionali per le nostre comunità e popolazioni di questa regione della Montaña Baja di Guerrero. Vi diamo anche a conoscenza che le autorità federali guidate da Andrés Manuel López Obrador trascurano la nostra esigenza di giustizia. Solamente i fratelli del Congreso Nacional Indígena (CNI), lesue reti di appoggio, organizzazioni sociali e culturali, ci hanno fino adadesso offerto la loro solidarietà, nella lotta per la pace, per la giustizia e per la vita.

Chiediamo urgentemente che ci diate una mano, come fratelli i quali siamo, abbiamo chiamato altri fratelli e sorelle per frenare la guerra contro le nostre popolazioni. Vi chiediamo di realizzare tutti i tipi di attivitàpolitiche nell’esigere la pace e la giustizia, allo stesso modo per la difesa delle nostre terre e territori. Vi chiediamo di allestire centri di raccolta di viveri per le nostre comunità che nonostante la fame e il freddo resistiamo e resisteremo come lo stiamo ormai facendo da più di 500 anni. Per il bene delle nostre popolazioni lottiamoper la pace e per la dignità,che senza arrecaredanno a nessuno, viviamo in armonia della natura e così vivremo.

Concejo Indígena y Popular de Guerrero-Emiliano Zapata (CIPOG- EZ)

Traduzione Giuseppe Spadanuda