Haiti - Francesco Diasio di Amisnet da Port au Prince

Le impressioni all'arrivo nell'isola

26 / 1 / 2010

Tra le le macerie di Haiti sono rimaste sotterrate dodici emittenti comunitarie. Refraka, la radio comunitaria della rete femminile con sede a Port-Au-Prince, è completamente distrutta; il Saks, società di animazione e comunicazione sociale, ormai inesistente. E questo solo per citarne alcune.

Secondo L'Amarc, Associazione mondiale delle radio comunitarie, sono circa quaranta le realtà radiofoniche dell'isola danneggiate, di cui venti con priorità di soccorso.

Una missione internazionale di urgenza dell'Amarc è accorsa in questi giorni sull'isola per valutare le zone più colpite e per fornire supporto alle emittenti danneggiate. Tra i cinque della squadra si trova Francesco Diasio di Amisnet.

Raggiunto telefonicamente da Radio Sherwood  racconta la realtà di Haiti.

Ricostruire le radio e la comunicazione di base

La ricostruzione delle radio di base è l'obiettivo della rete Amarc che intende sostenere la comunicazione libera. L'idea è quella di appoggiare le radio in tutta l'isola ricostruendo la possibilità di una reale sostenibilità della comunicazione per la popolazione.

La situazione all'arrivo nell'isola

Fin dalla frontiera si vede la macchina dei soccorsi priva di coordinamento, una vera e propria “orgia” di sigle di Ong e di interventi.

La situazione è difficile nella capitale ed ancora poco si sa del resto dell'isola. Si parla di 800.000 persone senza tetto.

La gente vive dovunque in strada. Ci sono tendopoli improvvisate in condizioni difficili.

I quartieri alti sono stati poco colpiti dal terremoto, la parte bassa è completamente distrutta.

La presenza militare e l'economia "drogata"

L'apparato militare è presente anche troppo creando ancora più caos.

Inizia ad essere evidente una sorte di “economia drogata” dalla presenza di Ong e del sistema degli aiuti.

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