Il 2022 "movimentato" dei lavoratori statunitensi

19 / 10 / 2022

"C'è una guerra di classe ma è la mia classe, la classe dei ricchi, che sta facendo la guerra, e stiamo vincendo".

Warren Buffett, proprietario delle ferrovie BNSF

Checché ne dica tal Buffett, non sembra però che la partita sia affatto terminata:

- Goodlettsville (Tennessee), maggio. In occasione dell'assemblea degli azionisti, manifestazione, contro i salari da fame e le condizioni di lavoro pericolose, dei lavoratori di Dollar General, una catena di negozi al dettaglio con bassi prezzi fissi. L'azienda chiude un negozio del Missouri, i cui lavoratori hanno votato per sindacalizzarsi, e ingaggia nel Connecticut consulenti per una campagna antisindacale, pagandoli 2.700 dollari al giorno.[i]

- Brooklyn, New York, luglio. Lavoratori del Sindacato dei Teamsters UPS manifestano, con lo slogan "sicurezza non sorveglianza", contro i controlli con telecamere sui furgoni delle consegne e la mancanza di aria condizionata sui mezzi e negli stabilimenti (sono state postate in rete foto di temperature di oltre 43 gradi all'interno dei furgoni). E contro gli orari e i percorsi irrealistici imposti dall'intelligenza artificiale che organizza le consegne dei pacchi.

- Buffalo (Stato di New York), agosto. Il rappresentante della prima caffetteria sindacalizzata della catena Starbucks USA è licenziato con motivazioni artificiose. Su YouTube fa il giro del mondo la ripresa in diretta dell'allontanamento e l'uscita di tutti i suoi colleghi di lavoro che entrano in sciopero.

- Columbus, Ohio e Seattle, Stato di Washington, settembre. Sciopero degli insegnanti nel giorno di scuola per aumenti retributivi, classi meno affollate e più risorse per la didattica.

- New York, fine agosto. Il funzionario incaricato del National Labor Relations Board, NLRB, l'agenzia federale che deve garantire il diritto dei lavoratori a contrattare collettivamente, respinge il ricorso di Amazon contro la vittoria (la prima in quell'azienda) del sindacato indipendente Amazon Labour Union (ALU) presso lo stabilimento JFK8 Staten Island New York. I tempi della trattativa contrattuale potrebbero essere epocali: dopo la vittoria in alcune caffetterie Starbucks, essa è iniziate per modo di dire perché l'azienda fa melina (tattica consueta negli USA), fidando nel consueto alto turnover e/o sperando che lo scoramento per non riuscire ad ottenere risultati collettivi inducano, passato un anno, il personale, incoraggiato dalla direzione, a decertificare (cioè rinnegare) il Sindacato.[ii] 

- New York. Nel Giorno del Lavoro (che negli USA è festeggiato non il primo maggio ma il primo lunedì di settembre) lavoratori di ALU Amazon e Starbucks Workers United sfilano in corteo di fronte agli attici dei padroni delle due aziende e concludono con comizio a Time Square.

- Minnesota, settembre. Dopo le vittorie in Pennsylvania, 3 giorni di sciopero contro i lavori massacranti di 15 mila infermieri dei grandi gruppi sanitari locali.  Lo stesso si apprestano a fare i lavoratori della salute di Michigan e Oregon.

- Philadelphia, settembre. I lavoratori di Home Depot, il più grande rivenditore di articoli per la casa nel mondo (500.000 dipendenti), depositano la prima petizione per il Sindacato in azienda.

Le vicende, sopra riportate succintamente, sono ormai consuete in questi ultimi anni nel mondo del lavoro statunitense: salari da povertà, lavori disagiati e pericolosi, controlli tecnologici della prestazione lavorativa, tentativi di sindacalizzazione, prepotenze padronali sugli organizzatori, studi legali specializzati nel contrastare il Sindacato, manifestazioni e scioperi, repressioni con licenziamenti.

Un'ondata di iniziative collettive e di solidarietà, seppur lontana dal toccare tutto il mondo del lavoro, si scontra con massicce campagne d'intimidazione antisindacale, soprattutto quelle di grandi aziende governate da miliardari: una sorta di Davide e Golia nel capitalismo del terzo millennio.

La novità è che le lotte sindacali sono assai più diffuse del recente passato e sono riportate da giornali e tv con annesse foto di lavoratori che festeggiano l'ingresso del Sindacato nel posto di lavoro. E hanno spesso l'appoggio delle comunità: per esempio coi sip-in, con cui si entra nel negozio (come uno Starbucks), si ordina da bere e si occupa la caffetteria per mostrare sostegno al Sindacato interrompendo il normale giro di affari.[iii]

Un diffondersi delle lotte come negli anni Trenta del secolo scorso (trainate dalla vittoria dell'occupazione della General Motors di Flint del 1937). Quando padroni come Ford, reazionari dotati di una violenta polizia aziendale e appoggiati anche della Guardia Nazionale contro gli scioperi, non avevano la sfacciataggine di presentarsi come progressisti come alcuni degli odierni antagonisti del Sindacato.

Arroganza padronale contro diritti collettivi. Argomento di cui avevamo parlato su Globalproject nel maggio scorso, quando scrivevamo che la battaglia contro il Sindacato è prioritaria per Amazon USA (e per altre aziende con similare organizzazione del lavoro e atteggiamento antisindacale): sconfitti nel passato alcuni tentativi collettivi nei suoi stabilimenti, se ora in uno di essi i lavoratori organizzati vincessero (e riuscissero poi a stipulare un contratto, cosa non automatica e per nulla scontata, perché il diritto del lavoro degli Stati Uniti obbliga solo a contrattare "in buona fede") cadrebbe una delle principali costruzioni ideologiche del suo mondo aziendale. E sarebbe messo in discussione il suo modello di logistica rapido e a basso costo che si basa soprattutto su ritmi e controlli della forza lavoro incompatibili con un'energica negoziazione collettiva.

Malignamente, si potrebbe supporre che se Amazon sta rinunciando ad aprire nuovi impianti negli USA sia in conseguenza delle iniziative sindacali: l'Amministratore Delegato ha parlato di un numero eccessivo di dipendenti mentre già rallenta assunzioni e rimpiazzi e inasprisce ulteriormente le norme disciplinari e di produttività, legate tra loro.[iv]

Nel frattempo. l'azienda dovrà difendersi di fronte al NLRB dalla denuncia di aver ostacolato il voto corretto di maggio presso un altro stabilimento di New York, dove ALU ha perso; e corre il rischio di vedersi comminare una sanzione ma anche l'obbligo di effettuare corsi di diritto dei lavoratori ai propri capi, guardioni e consulenti esterni.[v] E altri tentativi di sindacalizzazioni di sedi Amazon USA si profilano all'orizzonte con varie sigle. Ancora con ALU, in North Carolina, California e Kentucky e soprattutto ad Albany (NY), dove i lavoratori voteranno a ottobre per il Sindacato. E in California, dove ad agosto hanno scioperato 150 lavoratori dell'importantissimo hub aereo di San Bernardino, autorganizzatisi come Inland Empire Amazon Workers United, contestando la calura nei magazzini e (raccogliendo 800 firme per un aumento di 5 dollari l'ora) l'insufficienza del salario; l'attuale salario medio è per il 75% destinato all'affitto di casa.[vi] 

Entra in campo pure l'International Brotherhood of Teamsters, la cui nuova dirigenza, più progressista, ha sfidato Amazon, a partire dalla California, costituendo una specifica divisione dedicata, stanziando le rilevanti indispensabili risorse economiche per aprire vertenze nelle sedi della corporation e premendo sulle comunità locali per subordinare le richieste di nuove localizzazioni di Amazon alla presenza sindacale. Sullo sfondo c'è che Amazon consegna i pacchi con appalti a ditte o singoli trasportatori indipendenti che, facendo pure un lavoro molto stressante e pericoloso, hanno ormai più addetti dei 270.000 postini sindacalizzati della National Association of Letter Carriers e potrebbero superare un giorno i 350.000 dipendenti di UPS iscritti ai Teamsters.

La cui nuova leadership (di un Sindacato tra i più grandi di categoria del mondo, con 1,4 milioni di iscritti) è espressione anche dell'impegno della componente radicale "Teamsters for a Democratic Union" che ha ottenuto l'eliminazione della clausola antidemocratica utilizzata per imporre il contratto del 2018 contestato dalla maggioranza dei lavoratori e l'inclusione di membri di base (il c.d. rank-and-file) nella commissione di trattativa del rinnovo contrattuale UPS, che è già iniziato con manifestazioni dei lavoratori di fronte alle sedi aziendali.[vii]

Dicevamo della General Motors, e dei suoi giganteschi impianti di Flint (Michigan), il luogo più conosciuto delle tante occupazioni di fabbriche di quasi novant'anni fa. Oggi il terreno di scontro sociale sono soprattutto le fermate dei bus e le tendopoli dei militanti di fronte ai cancelli degli stabilimenti di periferia; e anche il telefono e i social media, poiché ogni tentativo di organizzare un'unione collettiva nei reparti o nei cortili degli stabilimenti rischia il licenziamento. Peraltro usuale come ritorsione contro gli organizzatori sindacali.[viii]

Se un tempo i protagonisti tipici delle lotte sindacali erano uomini, operai bianchi delle grandi fabbriche, oggi, esse in gran parte dimesse, in alcuni settori (sanità e assistenza, pulizie) sono soprattutto donne, neri o latinos. Mentre in Starbucks, Google, Apple, Microsoft, insegnanti, precari delle università e del giornalismo sono lavoratori ad alta scolarizzazione, simboli di una "rivolta della classe operaia con istruzione universitaria"; attuali o recenti studenti, gravati dal prestito studentesco e dal costo degli affitti, non gratificati dalla qualità e dai ritmi del lavoro cui sono costretti e/o consci della sproporzione immensa tra le loro retribuzioni, ai limiti della sussistenza, e gli introiti dei Paperoni che hanno fondato (e talvolta dirigono ancora) le loro società; e hanno pure fatto i milioni durante la pandemia.

Molti di questi studenti, quelli che opinionisti di destra chiamano "baristi fannulloni" (impauriti dal loro attivismo sindacale), hanno vissuto iniziative come Occupy Wall Street nel 2011, Black Lives Matter, #MeToo, le primarie di Bernie Sanders nel 2016 e nel 2020 e la campagna in corso per la retribuzione minima a 15 dollari. Esprimendo capacità politiche-organizzative e iniziative gestite dal basso/autorganizzate (che in effetti non sono escluse dal Wagner Act del 1935, l'iniziale normativa USA sul lavoro, claudicante ma ancora in buona parte in vigore), le quali rappresentano un di più rispetto alle tradizionali azioni sindacali, gestite negli Stati Uniti da personale retribuito. Anche perché demoliscono  l'argomentazione padronale che i Sindacati siano un ente esterno al posto di lavoro che non conosce la produzione e il cui principale interesse è di far pagare una tassa (la quota) agli iscritti, cioè a tutti i dipendenti dell'azienda che si sindacalizza, così come prevede il closed shop anglosassone.

Alle iniziative sindacali, alcune grandi aziende rispondono talvolta con aumenti di paga accompagnati dai consueti mòniti a non sindacalizzarsi mentre vanno giù per le spicce con azioni antisindacali e/o licenziamenti. Così fa Amazon (che ha stanziato 450 milioni di dollari di prossimi aumenti). Nel contempo, nei negozi Apple, a Towson (Maryland) il Sindacato Apple Core (Coalition of Organized Retail Employees), in collaborazione con una Union di macchinisti delle ferrovie (il che evidenzia la frammentazione del movimento sindacale USA ma anche un nuovo senso di auspicabile unità del mondo del lavoro), ha vinto le elezioni, costituendo la prima organizzazione collettiva dell'azienda. Una ventina di negozi Apple stanno raccogliendo le firme per votare il Sindacato, mentre a New York e ad Atlanta (Georgia) Communications Workers of America (CWA) ha presentato accuse contro Apple di violazione del diritto federale del lavoro per impedire corrette elezioni.[ix]

Non deve sembrare però che negli USA la strada dei diritti del lavoro sia ormai dritta e sicura: le sconfitte degli ultimi decenni hanno fatto sì che solo il 6% dei lavoratori del settore privato sia oggi iscritto ad un Sindacato. Sarà per la normativa farraginosa per costituire un Sindacato. O per la scarsa tutela legislativa dei lavoratori statunitensi (ancora quella del New Deal rooseveltiano, se e dove sopravvissuta ai periodici attacchi antisindacali). Oppure per il reiterato blocco legislativo al Senato di leggi come il Protect the Right to Organize PRO Act, che dovrebbe rafforzare i diritti di sindacalizzazione.

Per esempio, la United Food and Commercial Workers Union (UFCW) ha dovuto abbandonare dopo 10 anni la campagna di sindacalizzazione di Walmart, dove più della metà dei dipendenti guadagna meno di 15 dollari all'ora e si trova quindi nella fascia statunitense di povertà, tanto da poter usufruire della copertura sanitaria pubblica Medicaid e dei buoni pasto statali.[x] Cioè la più grande azienda del mondo per fatturato e per addetti (un milione e mezzo nei soli USA) lascia all'assistenza statale una parte consistente dei suoi lavoratori.

Anche un sedicente progressista come il proprietario delle caffetterie Starbucks, Howard Schultz (in predicato di diventare Ministro del Lavoro se Hillary Clinton avesse vinto contro Trump nel 2016), non ce la fa proprio a digerire il Sindacato Starbucks Workers United[xi], che si è costituito nel 2021 come affiliato del Service Employees International (SEIU), il Sindacato più grande, con 1,9 milioni di iscritti, tra quelli della Federazione AFL-CIO.

Ma oltre 300 negozi Starbucks hanno già presentato al NLRB la petizione per le elezioni (in ciò favoriti anche dal fatto che le piccole sedi di lavoro, come le caffetterie, permettono un continuo rapporto umano, ed anche sindacale) e il Sindacato ha vinto, in soli 9 mesi dal primo successo, in più di 200 sedi. In attesa delle aperture delle singole trattative e magari anche di un auspicabile "contratto quadro" nazionale di Starbucks. Ipotesi, per ora, remota, anche perché le sedi negli USA sono alcune migliaia, e gli aumenti ai baristi, Schultz li vuole dare lui, se quando e a chi, ma non ai negozi sindacalizzati: "il contratto sindacale non si avvicinerà nemmeno lontanamente a quello che Starbucks offre".[xii]

Dopo le fugaci esperienze sindacali del 1985 e del 2004 di vari Sindacati, la prima odierna sindacalizzazione vittoriosa, a Buffalo, nel dicembre 2021, è stata affrontata da illegalità padronali simili a quelle di Amazon o di Walmart: l'ufficio regionale del NLRB ha raccolto più di 200 violazioni della legge federale.[xiii] Contro la campagna in corso, Starbucks ha messo in campo tutto l'armamentario dell'antisindacalismo suggerito da aziende prezzolate alla bisogna: "riempimento" con dipendenti "lealisti" dei negozi in pericolo di sindacalizzazione, aumenti economici a tempo e ad personam, partecipazione obbligatoria a conferenze antisindacali. E ha licenziato lavoratori in molte città[xiv]: nel solo 2022 già un'ottantina di militanti sindacali nell'ambito di attività pianificate di union busting.[xv] Come in un grande negozio di Los Angeles, dove 4 promotori sindacali sono stati buttati fuori proprio nella settimana delle votazioni per la sindacalizzazione.[xvi] Oppure a febbraio, a Memphis, dove 5 dei 6 membri del comitato organizzativo del sindacato sono ancora non reintegrati, malgrado una sentenza del Tribunale a loro favorevole e la difesa del NLRB.

Il NLRB infatti, di fronte a centinaia di violazioni delle leggi federali, ha chiesto alla dirigenza di Starbucks di diffondere ai dipendenti un messaggio in cui spiega al personale che ha il diritto di formare un Sindacato. Cosa che l'azienda ha rifiutato di fare, contestando le accuse[xvii]. Inevitabile che il Sindacato abbia annunciato la creazione di un fondo di un milione di dollari (prassi consueta in un Paese in cui gli scioperi possono essere molto lunghi e le quote sindacali servono a mantenere le famiglie degli scioperanti) per coprire le retribuzioni perse dai baristi che dovranno scioperare.[xviii]

Un rapporto dell'Economic Policy Institute accusa i padroni di aver violato la legge federale nel 41,5% di tutte le campagne elettorali sindacali. Il 14% delle quali oggetto di sorveglianza coercitiva denunciata dal Sindacato.[xix]

In continuità con le attività spionistiche dell'agenzia Pinkerton (quella che nel 1877 portò all'individuazione dei minatori Molly Maguires e all'impiccagione di 19 di loro) la sorveglianza dell'attività lavorativa e sindacale, basata oggi su tecnologie sempre più invasive, è ampiamente utilizzata dal padronato statunitense, alla ricerca di una completa profilazione dei lavoratori, al lavoro e fuori. Monitoraggio delle e-mail e dei social media in fase di assunzione e nei casi di fermento sindacale, algoritmi per impostare ritmi di lavoro sempre più alti che prosciugano ogni pausa umana, rilevazione delle mappe di calore per tracciare assembramenti nei reparti che possono significare tentativi di organizzazione collettiva[xx]

Ad esempio, a Bessemer (Alabama), nello stabilimento Amazon dove il Sindacato era stato sconfitto l'anno scorso, il NLRB aveva poi annullato il voto per illegalità aziendali e ora si attende il controllo di alcune centinaia di schede contestate del secondo voto, c'erano 1.100 telecamere di sorveglianza attive. Un ipertaylorismo di tipo carcerario, ideato e applicato da maniaci del profitto privato, che è un vero e proprio attentato, coi suoi ritmi disumani alla salute dei lavoratori e colla sua sorveglianza totalizzante, alla democrazia.

Ma mentre il controllo sui lavoratori è aumentato in modo esponenziale, il diritto del lavoro del lavoro negli USA, eredità del New Deal. è arretrato. E le sanzioni alle aziende che compiono azioni illegali per anni sono state rare. Il NLRB, che dovrebbe intervenire in caso di denunce di attività antisindacali è stato per anni sottofinanziato e a corto di personale (diminuito del 30% dal 2010). In questi mesi però ne sta esaminando, e spesso sanzionando, decine, con reintegri di dipendenti licenziati.

Ciò anche grazie al cambio di dirigenza deciso dalla presidenza Biden: licenziato immediatamente (per la prima volta nella storia dell'Ente) il precedente Direttore nominato da Trump, protagonista di una politica smaccatamente filopadronale, è stata nominata Consigliere generale (col voto contrario di tutti i senatori repubblicani) Jennifer Ann Abruzzo. In precedenza consulente di Communication Workers of America (CWA), un Sindacato dei media e delle comunicazioni, e consigliera di Biden durante la transizione dei poteri presidenziali. La quale ha sancito, con uno dei suoi primi provvedimenti, che i dipendenti partecipanti alle manifestazioni di Black Lives Matter erano protetti dal diritto federale del lavoro.

Dopo un quarantennio a prender bastonate e a subire illegalità padronali non sanzionate, tutta una serie di fattori stanno danno oggi più forza negli USA al movimento dei lavoratori: vertenze sindacali più determinate dovute anche alla presenza di giovani lavoratrici e lavoratori; miglior immagine delle Union statunitensi; bassa disoccupazione (minimo storico al 3,6%) e mercato del lavoro il più rigido degli ultimi decenni; maggior intervento del NLRB contro l'antisindacalismo delle imprese; provvedimenti federali come il prolungamento dei sussidi di disoccupazione, il piano di investimenti per il rinnovamento delle infrastrutture e l'ampliamento dei crediti d'imposta per le famiglie con bambini e la great resignation (fuga dal lavoro salariato), un fenomeno assai diffuso che ha messo in crisi l'utilizzo padronale del marxiano "esercito di riserva".

Avvengono anche alcune novità sul terreno istituzionale: il Parlamento californiano ha recentemente legiferato un Consiglio di rappresentanti di lavoratori, aziende e Amministrazione per stabilire i salari minimi e le condizioni di lavoro per gli oltre mezzo milione di dipendenti dei fast food della California, intendendo con ciò evitare la defatigante trattativa, se la si ottiene, negozio per negozio. La norma attende la firma dal Governatore dello Stato; lo stesso che, proprietario di grandi vigneti, ostacola la nuova legge che favorirebbe la sindacalizzazione dei braccianti, in gran parte immigrati senza documenti, che raccolgono in California la maggior parte di frutta e verdura degli USA[xxi].

Le forme con cui oggi si aprono le vertenze sindacali sono variegate: ci si appoggia a Sindacati esistenti (come nel caso di Amazon a Bessemer o nella campagna nelle caffetterie Starbucks), ci si organizza in tendenze militanti nei grandi Sindacati (come nei Teamsters), si organizzano Sindacati indipendenti (come ALU in Amazon Staten oppure in Trader Joe's) o ancora si crea un'associazione che promuove petizioni e scioperi dal basso senza richiedere un riconoscimento formale (come a San Bernardino o con gli Amazonian United nati a Chicago). Nei primi nove mesi dell'anno fiscale 2022, dal primo ottobre al 30 giugno, le richieste di rappresentanza sindacale presentate al NLRB sono aumentate del 58% rispetto ai primi tre trimestri dell'anno fiscale precedente[xxii].

Aumentano anche gli scioperi per aumenti salariali e per la salute, di fronte all'emergenza Covid (che ha colpito soprattutto i poveri e gli addetti a funzioni "essenziali", costretti a restare sul posto di lavoro durante la pandemia) o contro lo smantellamento/trasferimento di attività o le retribuzioni differenziate per i neo assunti, oppure per la stipula/rinnovo di contratti aziendali. Scioperi spesso organizzati a livello di base o anche a "gatto selvaggio" in uno scenario, quello statunitense, in cui è assente la forma classica dell'unificazione contrattuale (di categoria) e delle lotte (lo sciopero generale).

Il Labor Action Tracker della Scuola di Relazioni Industriali e del Lavoro della Cornell University (Ithaca - NY) censisce i conflitti di lavoro con azienda e Sindacato coinvolti e cartina degli USA con tutti i siti degli scioperi[xxiii]: nel 2021 ne ha rilevati 265 (nei 2/3 dei casi con durati due o più giorni) fatti da 140.000 lavoratori, il 33% non sindacalizzati (autorganizzati, diremmo). Seppur inferiore a quello di altre epoche storiche più favorevoli all'attivismo dei lavoratori, tali dati sono significativi di una nuova fase di conflitto sociale. Con un picco nel 2021, denominato striketober, nei mesi di ottobre e novembre, che ha coinvolto, tra gli altri, 10.000 lavoratori dell'industria di trattori John Deere, 1.400 dell'alimentare Kellogg's e 2.700 infermieri nel Massachussetts e a New York.

Infine due casi emblematici che riguardano categorie storiche della classe lavoratrice USA. I minatori della Warrior Met Coal (Alabama), in sciopero da 16 mesi, sono stati sanzionati a luglio da un NLRB locale che, sposando la causa padronale, ha ordinato al loro sindacato, l'United Mine Workers of America, di pagare più di 13 milioni di dollari di risarcimento all'azienda dei costi per opporsi allo sciopero. UMWA ha ovviamente fatto ricorso: non intende pagare le spese per la perdita di produzione (che è lo scopo di ogni astensione dal lavoro), comprensive dell'affitto dei bus aziendali che hanno trasportato i crumiri oltre la linea di picchetto. Il caso di questi minatori, che il NLRB locale (perché si tratta di conflittualità e non solo di sindacalizzazione?) affronta in modo opposto a quello che spesso tiene in questi mesi, è grave perché mette in discussione il diritto di sciopero continuando ad autorizzare la sostituzione degli scioperanti.

E la vertenza di 125.000 ferrovieri per cui a luglio Biden ha imposto un tentativo obbligatorio di conciliazione per evitare lo sciopero che, dopo tre anni di trattativa coi 12 sindacati che li rappresentano (trattativa infruttuosa per i lavoratori, ma non per le compagnie che stanno facendo profitti record), avrebbe fermato il 30% delle linee ferrate e i relativi approvvigionamenti merci. I ferrovieri denunciano non solo il blocco dei loro stipendi ma treni sempre più lunghi (anche oltre 200 vagoni) e turni estenuanti, a causa dell'aumento dei carichi di lavoro (dall'ultimo contratto, del 2017, il personale è diminuito del 20%), che non prevedono la malattia retribuita.[xxiv] L'intesa provvisoria di settembre, che è nei fatti un'ingiunzione, ratificata dalla quasi totalità dei Sindacati ferrovieri, non dà soluzione alle improbe condizioni di lavoro tanto che è nato un Comitato nazionale di ferrovieri contrari all'accordo[xxv].

Persiste negli USA una bassa sindacalizzazione (nel 2021 gli iscritti erano 14 milioni, il 10,3% della forza lavoro totale; un'adesione lontana dal picco del 35% nel 1954 e trainata oggi quasi solo dagli addetti al settore pubblico, che ha una adesione di 5 volte quella del privato), la quale deriva non solo dai mutamenti della composizione di classe e dalla diminuzione delle grandi concentrazioni industriali ma anche dal lungo periodo in cui la maggioranza delle Union USA sono state troppo lontane dai problemi dei lavoratori e pure in concorrenza tra loro, cercando ognuna d'intervenire in settori storicamente lontani da quello di loro fondazione. Il declino della sindacalizzazione ha alimentato la crescente disuguaglianza, la più alta mai registrata nella storia degli USA.[xxvi]

E' rilevante però che, nel dibattito politico ed anche nella sensibilità della popolazione, il ruolo del Sindacato torni ad essere considerato. Non solo le Union che hanno mantenuto vive le storiche tendenze più radicali di una parte del movimento sindacale statunitense (e che hanno anche conquistato potere all'interno dell'AFL-CIO, di cui, per la prima volta nella sua lunga storia, la Presidente è una donna, che viene dallo storicamente  progressista Sindacato degli Elettrici). Ma anche forme di organizzazione di base a cui partecipano centinaia di persone. 

Le armi più grandi in mano alle grandi aziende erano finora la paura ingenerata dalle ritorsioni e l'impressione che il Sindacato fosse un fuoco di paglia col quale ci si scaldava per poco tempo. In quest'ultimo biennio di crescita di consapevolezza e di unità, le lavoratrici e i lavoratori statunitensi hanno meno paura del padrone e i Sindacati, anche e soprattutto se gestiti dal basso, appaiono meno transitori e più portati ad unirsi contro l'avversario comune, restituendo forza e speranza alla classe lavoratrice USA di fronte ad un avversario dotato di immense risorse e ad un inquietante consolidamento della destra.

[i] A.N. Press, Dollar General Workers Are Fed Up, Jacobin, 28.5.2022

[ii] S.Greenhouse, Starbucks and Amazon accused of dragging their feet on union contracts, The Guardian, 1.9.2022

[iii]S.Sarkar, Starbucks Workers Take on the South, Dissent, 12.9.2022

[iv] M.Day - S.Soper, Amazon closes or abandons plans for dozens of warehouses, Fortune, 2.9.2022

[v] N.Scheiber, Regulators Accuse Amazon of Singling Out Union Organizers for Discipline, New York Times, 21.9.2022

[vi] C.Thorbecke - R.Iyengar, Trabajadores de Amazon abandonan sus puestos para reclamar mejores salarios y condiciones, CNN, 16.8.2022

[vii]M.Leichenger, UPS Is Installing Surveillance Cameras in Our Trucks, but Not Air Conditioning, Jacobin, 5.8.2022

[viii] C.O'Donovan, Amazon calls cops, fires workers in attempts to stop unionization nationwide, The Washington Post, 13.6.2022

[ix]https://cwa-union.org/news/organizing-update-157

[x] C.Mcpherson, Amazon Union Sets Example, Could Walmart Union be Next?, City Watch, 28.4.2022

[xi]D.Orecchio, Fare sindacato negli Usa è una lotta, Collettiva, 6.2022

[xii] L.Rowan, Starbucks Union: Are Labor Unions Good For Public Companies?, Forbes Advisor, 16.12.2022

[xiii]K.Rogers, Starbucks hit with sweeping labor complaint including over 200 alleged violations, CNBC, 6.5.2022

[xiv] J.Logan, Starbucks Workers United Wins in US’s Most Anti-Union City, Truthout, 29.5.2022

[xv]https://en.wikipedia.org/wiki/Criticism_of_Starbucks#Labor_issues_and_union_busting

[xvi] E.Chambers, I Got Fired for Unionizing at Starbucks. Jacobin, 01.07.2022

[xvii] J.Logan, Starbucks’ caffeinated anti-union efforts may leave a bitter taste,but are they legal?, The Conversation, 10.5.2022

[xviii] J.Bursztynsky, Union claims Starbucks illegally closing cafe to retaliate, Bloomberg reports, CNBC, 4.6.2022

[xix] J.Constantz,'They Were Spying On Us', Newsweek, 13.12.2021

[xx]UNI Global Union, The Amazon Panocticon, 5.7.2021

[xxi]T:Philpott, California Farm Labor Bill Puts Gavin Newsom on the Spot, Mother Jones, 23.6.2022

[xxii] W.Katcher, Trader Joe’s union in Hadley applauded by Sen. Sanders, Masslive, 29.7.2022

[xxiii] https://striketracker.ilr.cornell.edu/ in J. Kallas, E. Friedman, D. Trentalange, How Many Strikes Are There in the U.S.?, 26.5.2021, Labor Notes

[xxiv] C.Isidore - B. Klein, Biden averts freight railroad strike - for now, CNNNews, 15.7.2022

[xxv] T.Hall, The White House intervention to block rail strike and the political issues confronting railroad workers, WSWS, 20.9.2022

[xxvi] United States Census Bureau, 9.2019