A Diyarbakir, il leader del Pkk Abdullah Ocalan ha lanciato un appello per un cessate il fuoco nel Kurdistan turco e per un ritiro dei ribelli dal territorio turco, riferisce Zaman online

Kurdi, il Newroz porta la tregua

22 / 3 / 2013

Dopo che nelle scorse settimane i guerriglieri del PKK hanno liberato una dozzina di militari turchi prigionieri da molto tempo, ieri, in occasione dell’inizio del nuovo anno, davanti a centinaia di migliaia di persone a Diyarbakir, il leader del Pkk Abdullah Ocalan ha lanciato un appello per un cessate il fuoco nel Kurdistan turco e per un ritiro dei ribelli dal territorio turco, riferisce Zaman online. "Una nuova era inizia oggi, la porta si apre per passare dalla lotta armata alla lotta democratica" ha affermato Ocalan nel messaggio da lui stesso preannunciato come "storico" letto in turco e in curdo in occasione del Newroz, nuovo anno che coincide con l’equinozio di primavera.

I vertici militari del Pkk hanno risposto positivamente all'appello per il cessate il fuoco del leade curdo storico Abdullah Ocalan. Il leader militare del Partito Murat Karayilan ha dichiarato la sua adesione al messaggio di pace. "Rispetteremo con determinazione il processo iniziato dal nostro capo. Tutti devono sapere che il Pkk e' disposto tanto alla guerra che alla pace. Condifiamo in noi stessi, nella nostra forza e nelle nostre possibilita' per liberare il Kurdistan, per non chiediamo a tutti i costi la guerra: se i dirigenti dello Stato sono pronti, anche noi siamo disposti a liberare il Kurdistan con mezzi pacifici", ha spiegato. Il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) e' una spina nel fianco per tutti i governi turchi che si sono succeduti da piu' di 30 anni. Solo nelle ultime settimane i servizi segreti di Ankara hanno avviato contatti con Abdullah Ocalan, leader del Pkk in carcere dal 1999, con l'obiettivo di disarmare il gruppo e mettere fine al terrorismo e alla guerriglia nel sud-est del Paese. La lotta armata curda inizio' nel 1984 con l'obiettivo di conquistare l'indipendenza del Kurdistan, e ha causato piu' di 40.000 morti, in maggioranza curdi, e migliaia di sfollati nelle zone a maggioranza curda della Turchia. Dopo la fine degli anni '90, i piu' sanguinosi, il Pkk ha modificato le sue rivendicazioni, chiedendo una forte autonomia e un'amnistia per migliaia di prigionieri, oltre alla possibilita' di partecipare alla vita politica del Paese. Nel 1999 Ocalan fu arrestato in Kenya dopo diversi anni di esilio in Siria. Condannato a morte, il capo del Pkk si vide commutare la pena nell'ergastolo, che sta scontando in regime di isolamento in un carcere sull'isola di Imrali. Nella sua prima apparizione davanti ai giudici, Ocalan chiese perdono alle famiglie delle vittime ed esorto' il Pkk a deporre le armi.
 Dopo la cattura di "Apo" il partito, considerato da Usa e Ue un'organizzazione terroristica, dichiaro' un cessate il fuoco unilaterale. Ma gli attacchi alle istituzioni di Ankara sono ripresi nel 2004 e si sono intensificati negli ultimi anni.
  Oggi il capo militare del Pkk e' Murat Karayilan: si nasconde tra i monti Kandil, nel Kurdistan iracheno, una zona quasi quotidianamente presa di mira dall'aviazione di Ankara.

Secondo le notizie che trapelano dalla stampa internazionale, ora il Pkk dovrebbe contare su 3500 guerriglieri nel Kurdistan turco. Ora questi dovrebbero ritirarsi verso le basi arretrate dei ribelli in IRAQ e in Siria con la conseguente prosecuzione delle trattative di pace.

Il governo turco parla di notizia positiva e il premier Erdogan rileva che l'annuncio di Ocalan "è uno sviluppo positivo, ma è molto importante l'applicazione. Quando l'appello sarà applicato l'atmosfera in Turchia cambierà molto. Se ci sarà la rinuncia alle armi, cesseranno anche le operazioni dell'esercito". Murat Karayilan, capo militare del Pkk, ha annunciato che i ribelli seguiranno le parole espresse da loro leader. Ricordiamo che Karayilan è il principale dirigente del Pkk dopo Ocalan.