La situazione sul confine sloveno-austriaco

Report e fotografie della staffetta #overthefortress

13 / 11 / 2015

La situazione sul confine sloveno-austriaco di Sentilj cambia giorno per giorno. L’ondata di 26.000 profughi prevista tra mercoledì e giovedì è stata gestita dalle autorità slovene e austriache in maniera generalmente regolare nonostante il forte sole e le freddi notti della regione. Non sono mancati episodi di tensione creati dalla grande quantità di rifugiati e dal conseguente nervosismo dei militari e poliziotti sloveni. 

La giornata di mercoledì si è svolta nella strana atmosfera animata e vivace da parte di tutto il campo dovuta in parte alla presenza di diversi giornalisti ( tra i quali la BBC): compresenza di truppe austriache e slovene che sembravano stranamente disponibili al dialogo, distribuzione di bottiglie di acqua e snacks (di solito proibita) e musicisti nel campo. In particolare suonare in mezzo a tutta quella gente è stato uno dei momenti più toccanti e belli vissuti. Vedere bambini ballare a ritmo di bonghi e chitarre in grado di dimenticare, almeno per una momento, ciò che li ha portati fin li è stata una delle immagini che porteremo sempre con noi. 

E’ stato possibile attraversare il confine austriaco e fare un tour guidato (come infiltrati con la BBC) nel campo di Spielfeld il quale serve come passaggio e smistamento dei profughi, è previsto un pasto, aiuto medico e file dirette verso gli autobus che portano a Vienna, Graz e tante altre città o stazioni senza apparentemente una logica. Il campo di Spielfeld infatti non prevede nessuna procedura di identificazione, tutte le persone che entrano vengono solo contate e portate nei bus.

L’atmosfera nel campo è molto variabile e dipende soprattutto dalle autorità in carica che ogni dodici ore cambiano di turno. La giornata di oggi , 13 novembre, si è svolta in un clima di nervosismo palpitante, con poliziotti rigorosamente in tenuta antisommossa e bende in testa infastiditi dalla presenza dei  volontari e dal sovraffollamento del campo. 

I rifugiati vengono sistemati,come solito, su due file verso il confine asutriaco. La sensazione è quella, visto l’enorme aflusso di persone, che ci si voglia solo liberare di un peso. Si sono create così lunghe file in attesa, circa 3 ore (nella già nota area NO MEN’S LAND) senza alcun supporto medico, senza autorità che facessero rispettare l’ordine e senza interpreti per dare un aiuto psicologico. Molte famiglie nei diversi flussi sono state incidentalmente separate creando maggior tensione tra le persone. L’associazione di volontariato slovena Filantropja, organizzazione di riferimento per gran parte dei campi in Slovenia, appare ben organizzata con turni di otto ore che coprono tutte le fasce orarie. L’associazione risulta però diffidente verso gli aiuti esterni, che arrivano da altre organizzazioni, ed è composta interamente da sloveni, ragazzi di tutte le parti del mondo arrivano per cercare di dare supporto o dialogo ai rifugiati ma viene malamente cacciata.

Uno dei grandi problemi di tanti profughi è la separazione, spesso a donne e bambini viene data priorità di passaggio durante i momenti di sovraffollamento e tensione, creando però così tante separazioni, sono stati infatti creati appositi centri di ricongiungmento famiglie e bacheche in cui lasciare messaggi.

Un altro problema di questo campo (Sentilj) è che data la poca presenza di personale, sia volontari che ditta di pulizia o altro, e dato il numero elevato di profughi le condizioni igieniche lasciano molto a desiderare. 

Lavorando anche per riordinare le brandine l’odore è insopportabile, cibo lasciato in ogni angolo attira mosche e le coperte vengono usate da mille persone diverse. Il personale presente fa un ottimo lavoro ma insufficiente per uno spazio così grande, non viene inoltre lasciato il tempo di fare una doccia (presenti una decina di docce in tutto il campo). 

L’atmosfera di oggi e quella che si prospetta nei prossimi giorni è di ansia e stress, sempre più profughi passano per i campi e sempre più vengono considerati come numeri, i volontari vengono diminuiti e sembra quasi ci si voglia liberare al più presto di un peso non voluto; spesso nel campo si sentono commenti razzisti e battute, si dà priorità all’emergenza numerica e nessuna all’aspetto umano, tantissimi i bambini che passano da questi campi che appena vedono un sorriso si rasserenano ed effettivamente basterebbe poco per tenere un clima calmo e pacifico, si spera di non arrivare ad un totale controllo delle forze armate e a una totale assenza di personale ma ancora non è chiaro cosa succederà.

Anja e Tobia, Staffetta #overthefortress

#overthefortress immagini dal confine sloveno-austriaco