L'OMS denuncia un preoccupante aumento degli attacchi di esercito e coloni israeliani contro le ambulanze della Mezzaluna rossa palestinese

Non solo stragi, demolizioni e arresti. I crimini nei territori occupati non risparmiano nemmeno paramedici e mezzi di soccorso. Un nuovo articolo della rubrica Over the Wall.

2 / 4 / 2023

La violenza dell’apartheid raccontata da chi resiste. Dalla striscia di Gaza sotto assedio dal 2007, nasce Over the Wall, una rubrica frutto della partnership tra Global Project e il media indipendente palestinese Days of Palestine per denunciare i crimini israeliani nei territori occupati. Gli articoli sono pubblicati ogni domenica su Globalproject.info.

Perquisizioni, arresti e colpi di arma da fuoco durante il recupero dei feriti. Gli operatori sanitari dei territori occupati rischiano ogni giorno la propria vita per salvare quella degli altri.  Una situazione palese a tal punto che persino l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha espresso preoccupazioni per l’aumento delle aggressioni contro i mezzi di soccorso in Cisgiordania. Due terzi degli attacchi si sono verificati nel distretto di Nablus, con un ruolo predominante dei coloni israeliani.

Secondo il rapporto mensile dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sull'accesso alla salute nei Territori Palestinesi Occupati, nel febbraio 2023 sono aumentate in modo significativo le aggressioni ai servizi sanitari in Cisgiordania.

Le maggiori difficoltà sono causate dalle invasioni su larga scala delle comunità palestinesi e dei campi profughi da parte delle forze israeliane, esacerbate dall'aumento della violenza perpetrata dai coloni israeliani.

Nei primi due mesi del 2023 l’OMS ha riportato 47 attacchi alla sanità, tra cui. A 37 mezzi di soccorso è stato impediti di intervenire in situazioni di emergenza, soprattutto i blocchi stradali messi in atto durante le invasioni di Jenin, Nablus e Hawara. Sono stati riportati 21 casi di violenza fisica contro gli operatori sanitari, anche con l’utilizzo di armi da fuoco per impedire loro di prestare soccorso e di evacuare i feriti, morti di conseguenza.

Per tre volte, le forze armate hanno perquisito un'ambulanza mentre si trovava in servizio.

Durante gli attacchi sono stati feriti in tutto 24 operatori sanitari, mentre altri 12, pur essendo stati presi di mira, sono riusciti a uscirne illesi. 3 paramedici stati sottoposti a perquisizione e altri quattro sono stati arrestati. Circa una decina di ambulanze sono state prese di mira dagli attacchi di esercito e coloni. Sei di queste sei sono state seriamente danneggiate.

Due terzi (68%) degli attacchi documentati si sono verificati nel distretto di Nablus, mentre altre aree colpite sono state Hebron, Jericho, Jenin, Betlemme e Gerusalemme.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha rilevato che la frequenza degli attacchi alla sanità nel mese di febbraio è stata simile ai massimi registrati nell'aprile e nell'ottobre del 2022.

Il rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità riportava le testimonianze di Ahmad, che lavora con Mezzaluna Rossa palestinese da oltre due decenni:

“Il 22 febbraio, durante l'incursione militare a Nablus, ero in una delle nove ambulanze della PRCS a cui è stato impedito di entrare nella Città Vecchia per evacuare le persone gravemente ferite. Ci è stato detto che non c'era coordinamento [con le forze israeliane] per l'ingresso delle ambulanze, così abbiamo deciso di proseguire a piedi a nostro rischio e pericolo", ha raccontato.

Ahmad ha riferito che una squadra è stata inviata per curare un bambino di due anni malato di cuore colpito da un malore per aver inalato i gas asfissianti utilizzati dall’esercito. Quando sono arrivati alla residenza del paziente, sono rimasti bloccati per due ore prima di poter organizzare il trasferimento del bambino in ospedale.

I quattro paramedici stavano uscendo dall'ambulanza per recuperare un ferito quando sono stati colpiti da proiettili rivestiti di gomma. Fortunatamente, sono riusciti a trasportare il ferito in ambulanza in modo sicuro, senza essere colpiti.

Quello stesso giorno, altre due ambulanze sono state prese di mira, una con proiettili rivestiti di gomma e un'altra ambulanza speronata da un veicolo militare israeliano, con conseguenti danni alla carrozzeria del mezzo.

Ahmad descrive le difficoltà e le conseguenze dell'accesso alla Città Vecchia di Nablus durante le incursioni militari, sottolineando che navigare nelle strade congestionate è già abbastanza difficile, ma lo diventa ancora di più durante un'incursione israeliana. Per far fronte alle difficoltà, la Mezzaluna Rossa Palestinese proverà a fornire il personale di nuovi veicoli più piccoli e maneggevoli, appositamente progettati per facilitare l'ingresso e il trasferimento dei pazienti.

LE FLASH NEWS DELLA SETTIMANA

● L’esercito israelinano uccide un giovane palestinese nella spianata delle moschee. Le forze di occupazione israeliane hanno sparato al ventiseienne Mohammed Al-Osibi ad uno degli ingressi della moschea di Al Aqsa, per aver tentato di difendere una donna palestinese picchiata violentemente dai militari. Dopo l’esecuzione, l’esercito ha chiuso gli ingressi di Al Aqsa e si sono resi responsabili di ulteriori violenze nella città occupata.

● Nel mese di marzo, le forze di occupazione israeliane arrestano 352 palestinesi, tra cui 25 bambini. I sequestri da parte delle forze israeliane sono stati condotti durante le incursioni militari nelle città e nei territori occupati della West Bank, accompagnati da aggressioni, ferimenti e uccisioni di cittadini palestinesi. Il tasso più alto di detenzioni è stato registrato nella Gerusalemme occupata con il 24%, con 83 palestinesi arrestati nella città vecchia.  Altri arresti si sono verificati a Hebron (60), Nablus (44), Betlemme (39) e Jenin (34).

● 953 edifici palestinesi sono stati demoliti o sequestrati dall'occupazione israeliana nel 2022. Secondo un rapporto pubblicato martedì dall'Ufficio di rappresentanza dell'Unione Europea per la Cisgiordania e la Striscia di Gaza, circa 1.000 palestinesi sono stati costretti a trasferirsi e 28.446 sono stati colpiti dalle demolizioni. Quasi la metà degli sfollati erano bambini.

● Le forze di occupazione israeliane feriscono 5 palestinesi durante le proteste per la Giornata della Terra. Le forze di occupazione israeliane situate nella parte orientale della Striscia di Gaza hanno sparato munizioni vere e lanciato gas lacrimogeni contro le persone che partecipavano alla commemorazione della Giornata della Terra, a Malka, vicino al confine orientale.

● Aumento gli attacchi dei coloni contri i cristiani nella Gerusalemme occupata. Dall'inizio dell'anno, il numero di crimini d'odio commessi dai coloni israeliani contro i cristiani arabi nella Gerusalemme occupata è aumentato drammaticamente. I leader della Chiesa attribuiscono l'aumento dei crimini d'odio anticristiani alla retorica del governo israeliano di estrema destra. L’Occupazione rifiuta di riconoscere il fenomeno.

● Pressioni su Israele per il rilascio di un prigioniero palestinese a cui è stato diagnosticato un cancro. Diverse organizzazioni per i diritti dei prigionieri palestinesi hanno recentemente chiesto all'occupazione israeliana di rilasciare il prigioniero palestinese Walid Daqqa dalla prigione, affermando che la sua salute si sta deteriorando. Daqqa è uno scrittore e attivista palestinese, imprigionato nelle carceri dell'occupazione israeliana dal 1986 e da 38 anni, attualmente soffre di un cancro alla spina dorsale ed è ricoverato nell'ospedale di Barzlai, in gravi condizioni di salute.

● L'occupazione israeliana trattiene 967 detenuti amministrativi palestinesi nelle sue prigioni. Secondo i dati dell'esercito israeliano, lo scorso anno i tribunali militari di occupazione hanno approvato il 90% degli ordini di detenzione amministrativa, annullandole solamente l'1%. La politica illegale di detenzione amministrativa di Israele è una misura preventiva che comporta che i palestinesi vengano detenuti senza accusa o processo per lunghi periodi di tempo sulla base di accuse pubblicamente secretate che persino l'avvocato del detenuto non può visionare.

● Due coloni israeliani sono stati incriminati per aver attaccato una famiglia palestinese durante il pogrom di Huwara. Gli aggressori, armati di ascia, martello, pietre e spray al peperoncino, si sono avvicinati a un supermercato e hanno iniziato a lanciare pietre contro le auto con persone all'interno, rompendo i finestrini e attaccando un occupante con un'ascia. Centinaia di coloni hanno invaso a marzo Hawara, lanciando pietre contro le case, incendiando case, alberi e auto, e decine di palestinesi sono rimasti feriti. Il Ministro delle Finanze israeliano ha incitato a demolire il villaggio, affermando che "deve essere spazzato via".