L'uccisione di Steve è l'ennesima "morte di Stato" nella Francia di Macron

Sabato manifestazioni a Nantes e in tutta la Francia, in occasione dell'Atto 38 dei gilets jaunes

1 / 8 / 2019

Sono passati 3 giorni dal ritrovamento del corpo di Steve Maia Caniço e in Francia la situazione è febbrile come non mail. Il corpo di Steve giaceva ai bordi della Loira, a pochi passi da Titan , la grande gru gialla che accoglie i visitatori nell’Île de Nantes. Qui ci vanno i bambini a giocare, ci sono Les Machines de l'Île -  che celebrano l’universo meccanico di Leonardo Da Vinci, ma anche la storia industriale della città -, si ritrovano giovani per parlare, rilassarsi e svagarsi.

Sotto il Titan si svolge da anni la tradizionale Festa della Musica, giornata in cui in tutto il mondo si organizzano manifestazioni ed eventi musicali: un momento di socialità nato proprio in Francia all’inizio degli anni ’80 e diffusosi in breve ovunque. In una Francia scossa da una conflittualità e da una repressione senza recedenti, anche un momento come questo diventa occasione  per la polizia di dare libero sfogo alla propria violenza. Una violenza divenuta ormai componente strutturale del rapporto tra governanti e governati nella Francia contemporanea, come scriveva su questa testata Marina Nebbiolo alcuni giorni fa.

È da questa “follia poliziesca del potere” che nascono i tremendi fatti svoltisi nella notte tra 21 e 22 giugno. Sono circa le 4,30 e centinaia di giovani stanno ballando musica tecno. Senza alcun preavviso, la polizia entra nel parco e inizia un diluvio di lacrimogeni, granate, cariche e manganellate: un vero e proprio attacco, come di quelli che avvengono ogni sabato nelle piazze di tutto il Paese. La differenza è che qui c’è la Loira e non ci sono strade laterali per fuggire; 14 giovani finiscono in acqua e le cariche continuano anche quando alla polizia viene disperatamente urlato quanto stesse accadendo.

Steve non è mai uscito dall’acqua e per oltre un mese si è denunciata con forza la sua scomparsa e il contesto in cui questa era avvenuta; in ogni manifestazione si sono via via moltiplicati i cartelli con scritto «Où est Steve?» e le accuse nei confronti della polizia diventavano sempre più pressanti. Le autorità hanno costantemente minimizzato, nonostante la dinamica dei fatti fosse chiara da tempo, come dimostra un video diffuso lo scorso 12 luglio dal quotidiano Libération. Inoltre, un rapporto di polizia stilato solo due anni fa  proprio dopo una  Festa della Musica, intimava alle forze dell’ordine di agire con prudenza in quella situazione, considerata altamente a rischio.

Il ritrovamento del corpo ha suscitato tristezza e sdegno in tutto il Paese. A Nantes un’azione perfomativa ha fatto piangere sangue alla grande fontana posta nel centro di Place Royale, mentre un gigantesco murale che rende omaggio a Steve e accusa la polizia è apparso su un edificio che costeggia quai President Wilson, ai bordi della Loira. 

Nantes

Diverse manifestazioni ci sono state in varie città francesi e alcune, come accaduto a Tolosa, sono state disperse dalla polizia con cariche e lacrimogeni.

Non hanno tardato a intervenire nel dibattito anche alcuni esponenti del governo. Come era ampiamente prevedibile, sia il primo ministro Edouard Philippe che il Ministro dell’Interno Christophe Castaner affermano che non ci sia stato «nessun legame tra l'intervento della polizia» e la scomparsa del giovane; insomma, una semplice coincidenza. Castaner si è spinto oltre, non perdendo occasione di attaccare le mobilitazioni di questi mesi: nella conferenza stampa di ieri ha catalogato come “attentati” le proteste avvenute sabato scorso sotto la sede di La République En Marche a Perpignan, che erano sfociate nel lancio di alcuni oggetti che hanno frantumato una vetrina. Le sue dichiarazioni sono state precedute da un appello “contro la violenza”, fatto da alcuni parlamentari di LREM proprio nelle ore in cui si apprendeva del ritrovamento del corpo di Steve.

Nel frattempo esponenti della polizia non hanno esitato a mostrare la loro felicità per la dipartita di un ragazzo di 24 anni. Il portale indipendente Nantes Révoltée ha individuato un post su facebook di un agente che, nel condividere un articolo di Le Figaro che riporta la scoperta di un corpo nella Loira, lo ha accompagnato questo testo: «Bene, eccoci qui, abbiamo finito di incazzarci con "Dov'è Steve?"». I commenti dei suoi colleghi sono ancora peggiori, addirittura viene postata una gif con uomo che si tuffa nell'acqua. Gli account sono stati immediatamente disattivati e sulla vicenda è stata aperta anche un’inchiesta.

Francia

Al di là dei tentativi d’insabbiamento e delle provocazioni, la catena di comando che ha portato alla morte di Steve appare molto chiara. Dall’alto al basso, troviamo innanzitutto il ministro Castaner, che da mesi ormai dà carta bianca e totale impunità a una forza di polizia ultraviolenta. In secondo luogo c’è il prefetto di Nantes Claude d'Harcourt, in carica da meno di un anno, che ha represso più volte le manifestazioni con una violenza senza precedenti. Poi c’è Grégoire Chassaing, commissario noto suo impegno politico nell'estrema destra che ha pubblicamente accusato – il giorno dopo i fatti della Festa della Musica - un DJ per aver suonato una canzone ostile al Fronte Nazionale. Infine c’è il BAC di Nantes e la polizia locale: questi agenti hanno sparato, picchiato, picchiato, gasato, insultato i giovani che ballavano, causato le cadute nella Loira e se ne sono andati lasciando una folla scioccata, numerosi feriti e un morto.

Steve è la terza persona uccisa dalla polizia a Nantes in meno di 2 anni, dopo Aboubakar, giovane uomo ucciso il 3 luglio 2018 da un Crs, e Abu, padre di famiglia soffocato durante un interrogatorio nel novembre 2017.

Sabato prossimo ci sarà la risposta del movimento, in occasione dell’Acte 38 dei gilets jaunes. Sono numerosi gli appelli che circolano per portare in piazza la collera e l’indignazione avvenuta per la morte di Steve, ma anche per quella di Zineb Redouane, uccisa a Marsiglia lo scorso 2 dicembre mentre stava sul balcone di casa sua, e di tutti le altre “morti di Stato”. Le mobilitazioni più importanti si prevedono proprio a Nantes, dove sono attese migliaia di persone, ma le convergenze sperimentate nelle settimane scorse potrebbero determinare in tutto il Paese una nuova spallata contro il governo Macron e il potere costituito.