Lusazia (Ger) - Dal 13 al 16 maggio giornate d'azione contro le miniere di carbone

Basta carbone – proteggiamo il clima - Ende Gelände (Adesso basta) con la lignite a Lusazia, giustizia climatica in azione

28 / 4 / 2016

La call for action sul sito di Ende Gelände

È il 2016 e stiamo ancora dicendo addio al carbone: la Vattenfall, proprietaria del bacino carbonifero di Lusazia sta cercando di vendere la sua filiale tedesca. Sarebbe un’occasione unica per chiudere finalmente le miniere a cielo aperto e le centrali e dimostrare che è possibile l’eliminazione progressiva del carbone in modo socialmente ed ecologicamente responsabile.

Eppure alla Vattenfall interessa solo vendere: un nuovo investitore dovrebbe portare avanti il distruttivo sistema energetico per decenni a venire. Questo accordo sarebbe il più grosso investimento europeo nel carbone: significherebbe nuovi insediamenti, nuove centrali, inquinamento di acqua potabile e disastri climatici.

Lusazia è un esempio di come le politiche climatiche sono portate avanti al momento: tutti fingono di volerla smettere con i combustibili fossili ma nessuno lavora veramente per tenerli sotto terra. I vertici sul clima dichiarano la transizione alle energie rinnovabili mentre gli stessi governi donano centinaia di migliaia di sovvenzioni all’industria dei combustibili fossili. Il governo tedesco parla di difesa del clima e riversa oro su vecchie centrali della RWE e della Vattenfall. La Gran Bretagna fa altisonanti dichiarazioni sull’addio al carbone solo per poi investire nel fracking (fratturazione idraulica) e nel nucleare. In tutto ciò la “crescita verde” dovrebbe in qualche modo fare la differenza.

È ora di dire basta! Invece di pensare a vendere è ora di smetterla una volta per tutte col carbone -  “Ende Gelände”! Se la Vattenfall vuole mettere fine ai suoi affari in Lusazia solo per lasciare il lavoro sporco a qualcun altro noi metteremo un piede nella porta e calpesteremo i piedi degli attuali responsabili delle politiche climatiche. Non possiamo aspettare né fidarci della politica.

Saremo là dove le scavatrici si devono fermare. Chiediamo di smetterla con il carbone, adesso.  Sappiamo che è un lavoro manuale: centinaia di noi chiuderanno la miniera di carbone a Lusazia in un’azione di massa di disobbedienza civile. Chiunque, che abbia esperienza nell’attivismo o meno, può prendere parte a questa azione, insieme fermeremo le scavatrici.

Siamo qui per restare. L’anno scorso 1500 persone sono entrate nel bacino carbonifero di Rhineland. Quest’anno saremo a Lusazia dove da anni si sta lottando contro estrazioni e nuovi insediamenti. Manderemo ancora un altro segnale a questa folle corsa al carbone. Anche se le nostre azioni non sono legali, sono del tutto legittime. E il tempo sta finendo: se a partire da adesso i combustibili fossili non vengono lasciati sotto terra, le disastrose conseguenze per milioni di persone potranno difficilmente essere evitate.

Noi siamo dappertutto. La lotta contro l’attività estrattiva di carbone di lignite nella Lusazia tedesca e Polacca è parte di una lotta globale. In tutto il mondo le persone stanno lottando contro il capitalismo basato sui combustibili fossili. Si stanno fermando centrali a carbone in India, oleodotti negli Stati Uniti, porti carboniferi in Australia, il fracking in Brasile e le trivellazioni in Nigeria. Mentre il Nord sta esacerbando la crisi climatica, i suoi paesi possono ancora adattarsi al meglio a quest’ultima. Nel Sud del mondo, invece, il cambio climatico sta distruggendo i mezzi di sostentamento di milioni di persone. Molte di loro muoiono lungo i confini dell’Europa. Cadono vittime di un regime fascista di confini, che mira a tener fuori le conseguenze del cambio climatico. Combattere le cause all’origine della migrazione inizia anche in Lusazia. Giustizia climatica subito!

Vogliamo tutto: la fine del capitalismo alimentato dacarburanti fossili! Non stiamo combattendo solo contro il carbone, il fracking ed il petrolio, ma stiamo fondamentalmente contestando la logica del profitto e della follia della crescita. Basate su questa, si promuovono soluzioni sbagliate come i meccanismi di mercato, progetti a larga scala e il continuo sfruttamento del Sud del mondo. Mentre una manciata di società energetiche stanno crescendo e sono viziate con sussidi, le stesse compagnie disconnettono 350.000 nuclei famigliari dalla fornitura elettrica ogni anno nella sola Germania – facendo credere ai loro stessi dipendenti che l’estrazione di carbone continuerà all’infinito. E ciononostante, il personale è cruciale per una transizione giusta. Abbiamo bisogno di un progetto, come società, su come organizzare e finanziare una trasformazione sociale ed ecologica- al di là della logica del profitto capitalista. Soffriamo tutti le conseguenze delle politiche energetiche e quindi vogliamo fare tutti parte nel processo di presa delle decisioni. Richiediamo una fornitura di energia che sia organizzata in modo democratico!

Siamo noi il rischio d’investimento! Chiunque compri lignite in Lusazia otterrà la nostra resistenza come parte del pacchetto. Più siamo e più grande sarà la protesta, meno sarà attrattiva la lignite, più il prezzo sarà economico e meno probabile sarà l’accordo. Nulla è stato ancora deciso. Insieme possiamo fermare questo accordo e far chiudere la miniera a Vattenfall: il tempo del carbone è finito. Quindi entriamo nella miniera ed aumentiamo il rischio.

Maggio 2016: Iniziamo! “Ende Gelände” in Lusatia!

(traduzione Anna Stefani e Carlo Geromel)