Molte delle esecuzioni sommarie di cui è accusato l’esercito del Mali risalgono a pochi giorni prima dell’intervento francese nel paese.

Mali - La Francia da spettacolo di grandeur

La guerra ritorna ad essere carsica

3 / 2 / 2013

La force de frappe francese ha riconquistato il nord del Mali con la forza dei mezzi corrazzati ed i bombardamenti mirati, l'esercito maliano e quello dei paesi africani hanno fatto la manovalanza e il lavoro sporco, come più sotto riportiamo.

Hollande, ieri, ha fatto visita ai governanti maliani, ufficializando il protettorato francese sull'area, e al suo esercito in trasferta, ha ribadito il ruolo centrale svolto dalla Francia nella vigilanza geopolitica dell'Africa sahariana e sub sahariana, ha ringraziato i maliani, gli africani e la NATO per il sostegno avuto nello svolgimento delle operazioni.

Quasi una riedizione della famosa 'grandeur' che ha sempre accompagnato la politica interna e estera francese, quasi un richiamo all'ordine neocolonialista per tutta l'Africa francofona: queste sono le suggestioni politiche che ricaviamo dalle dichiarazioni di Hollande, ma, pensiamo anche che il conflitto nell'area sia tutt'altro che pacificato.

Si è evitato il formarsi di un vasto territorio islamizzato e paraistituzionale nel cuore del continente ma tutti gli osservatori internazionale e tanto meglio gli apparati di intelligence internazionali che le bande islamiche sono mobili e contano su solide retrovie e complicità sociali ed etniche, in cui rifugiarsi per poi ripartire, continuando a rigenerare, carsicamente, guerre.

Human Rights Watch (HRW) accusa e denuncia

Almeno 13 uomini, sospettati di appartenere a gruppi di ribelli islamici, sarebbero stati uccisiall’inizio di gennaio dall’esercito del Mali, mentre altre cinque persone sono disperse. Queste sono alcune delle accuse che ha mosso all’esercito del Mali l’organizzazione non governativa Human Rights Watch (HRW), che sono state ripetute anche da un’altra ONG, Amnesty International, dopo una missione di 10 giorni in Mali. In questi giorni sono arrivate sulle prime pagine dei media francesi. Amnesty ha anche accusato l’esercito francese di aver causato la morte di 5 civili in un attacco aereo. Proprio oggi, François Hollande si trova in Mali per una visita di alcune ore nel paese.

Molte delle esecuzioni sommarie di cui è accusato l’esercito del Mali risalgono a pochi giorni prima dell’intervento francese nel paese. Stando ai testimoni interrogati da HRW, il 9 gennaio i soldati maliani di guardia a un checkpoint di Konna hanno controllato i passeggeri di un autobus arrivato dal nord del paese. Chi veniva trovato senza documenti era considerato un sospetto collaboratore dei ribelli e arrestato. I testimoni hanno raccontato a HRW come gli uomini senza documenti cercassero disperatamente di trovare qualcuno nella folla in grado di garantire per loro. L’esercito avrebbe quindi condotto in un campo vicino 10 persone: dopo essere stati uccisi, i loro corpi sono stati scaricati in un pozzo. Tra il 9 e il 18 gennaio altre cinque persone sono scomparse dai dintorni di Konna, tutti assassinati, secondo HRW, dall’esercito maliano.

HRW, le cui indagini per ora si sono limitate alla città di Konna, controllata dai ribelli solo per alcuni giorni prima di essere subito riconquistata dai francesi, ha accusato anche i ribelli islamisti di aver ucciso il 10 gennaio 7 soldati maliani di cui 5 feriti. Sempre secondo alcuni testimoni intervistati, le varie bande di ribelli avrebbero fatto combattere anche dei bambini tra gli 11 e i 14 anni. Almeno cinque dei quali, secondo le prime indagini, sarebbero morti nei combattimenti
intorno alla città.