Repressione e difesa del territorio

Messico – Continuano gravi episodi di violenza in Chiapas contro le terre recuperate e le scuole autonome

La comunità zapatista di San Patricio da quasi un mese accerchiata dai paramilitari

8 / 10 / 2011

Negli ultimi mesi si assiste in Chiapas ad una escalation di episodi di violenza contro il progetto politico dell'autonomia delle comunità zapatiste. In molte zone dello stato attuano gruppi paramilitari, sostenuti e protetti dal governo, che li usa per attaccare le comunità zapatiste, per cacciarle dalle terre che occuparono ai latifondisti nel '94 e per distruggere le loro scuole autonome. Sono mumerosi questi gruppi paramilitari, ed ognuno ha composizioni differenti: organizzazioni contadine come il caso de la ORCAO nella zona del Caracol di Morelia, militanti di partiti politici nella zona di Oventik, ex paramilitari a Roberto Barrios. Ma l'obbiettivo è lo stesso: attaccare il progetto degli zapatisti e cacciarli dalle loro terre. Il tutto con il sostegno e la protezione della polizia e dei governi municipali e dello stato.

Il caso più emblematico in questi giorni, ma non il solo, è quello della comunità di San Patricio nel Caracol di Roberto Barrios, i cui abitanti sono assediati da quasi un mese da un gruppo di 160 uomini armati che cercano di cacciarli dalle loro terre recuperate. In queste settimane hanno bruciato case e raccolti degli zapatisti, quotidianamente minacciano di morte gli abitanti tra i quali ci sono bambini e donne incinte che stanno registrando malattie e problemi psicologici. Ieri la Rete contro la repressione del Chiapas ha organizzato una brigata di osservazione composta da messicani e internazionali per raggiungere la comunità di San Patricio nel tentativo di fermare le violenze.

Poche settimane fa un altra brigata, della Rete contro la repressione, ha raggiunto i vari Caracoles per raccogliere le numerose testimonianze di violenze ed aggressioni che stanno subendo le comunità zapatiste. Dalle comunità Poblabo Nuevo Paraiso e Nueva Purisima del Caracol di Garrucha in cui i paramilitari hanno invaso le terre recuperate, cioè le terre che i contadini zapatisti hanno occupato nel '94 ai latifondisti, ai casi della zona di Oventik in cui in alcune comunità militanti di partiti politici hanno distrutto delle scuole autonome e stanno minacciando e discriminando le famiglie zapatiste.

Nonostante questo clima di violenza diffusa gli zapatisti nei loro comunicati dichiarano che non si lasceranno intimidire, che non si arrenderanno. “Pensano che con la stanchezza morale e psicologica ci arrenderemo. Vogliamo dire chiaramente a questi malgovernanti che noi zapatisti non ci arrenderemo, non negoziaremo le terre recuperate che abbiamo pagato con il sangue dei nostri compagni morti nel 1994; se c'è bisogno di più sangue lo sapremo dare, costi quel che costi”.

La lotta della difesa delle terre zapatiste si inserisce in una lotta più ampia che molti popoli indigeni del messico portano avanti per difendere il proprio territorio contro i tentativi del governo e delle grandi imprese che vogliono espropriare e privatizzare le risorse. Anche da altre parti la maniera di ostacolare le lotte e le resistenze è sempre la repressione e la violenza; Ostula è una delle tante esperienze di lotta, in cui gli abitanti nel 2009 occuparano le terre che in passato erano state espropriate e da allora le difendono con le armi con un propria guardia di autodifesa comunitaria. Da allora più di 30 abitanti sono stati assassinati, l'ultimo dei quali pochi giorni fa.

La prossima settimana, il 14 e 15 ottobre, le organizzazioni indigene che formano il Congresso Nazionale Indigeno, si riuniranno nel sud del Guerrero, per discutere del tema più attuale per le popolazioni indigene del paese: “la difesa del territorio”. L'incontro si svolgerà nel territorio in cui più di 60 comunità hanno organizzato un proprio organano di polizia comunitaria ed autorità regionali (la CRAC), che gestiscono la sicurezza e la giustizia sul loro territorio; un territorio minacciato da imprese minerarie straniere che hanno avuto in concessione dal governo più di 50 mila ettari di terre in cui vivono queste comunità.

Guarda il resoconto della Brigata di osservazione e solidarietà con le comunità zapatiste su Desinformemonos

Leggi le denunce delle Giunte del Buon Governo su Enlace Zapatista