A settembre si è svolta in Messico l'Assemblea Nazionale delle Vittime Ambientali (ANAA) che ha salutato come "organizzazione sorella" la Rete Italiana per la Giustizia Ambientale e Sociale (RIGAS), appoggiando tutte le mobilitazioni in vista della Conferenza sul clima delle Nazioni Unite di Cancun. Pubblichiamo integralmente il Pronunciamento finale.
Magdalena Ocotlán, Oaxaca, 12 settembre 2010
La
Sesta Assemblea Nazionale delle Vittime Ambientali, riunitasi nei
giorni 11 e 12 di settembre del 2010, nel municipio di Magdalena
Ocotlán, Oaxaca, con la partecipazione di 500 rappresentanti delle
comunità di San José del Progreso, Magdalena Ocotlán, El Cuajilote e
Maguey Largo, così come 90 organizzazioni e 1135 visitatori da diverse
lotte socioambientali del paese, provenienti in questo caso dagli stati
di Jalisco, San Luis Potosí, Guanajuato, Veracruz, Puebla, Michoacán,
Estado de México, Distrito Federal, Tlaxcala, Puebla, Morelos, Guerrero,
Oaxaca e Chiapas, dichiara:che a un anno dall'avvenuta 5ª Assemblea
Nazionale delle Vittime Ambientali, realizzata a Chichicuautla, Puebla,
la grave situazione ambientale nella quale si trova il paese non solo
non è migliorata né ha rallentato, ma piuttosto è peggiorata gravemente.
L'Assemblea
ha preso atto nell'ultimo anno di decine di nuovi scandali di giustizia
ambientale, sociale e climatica in diverse regioni del territorio
nazionale. Devastazione che denunciamo con grande indignazione ma anche
che comprendiamo sia inclusa nell'attuale politica di distruzione
nazionale del mercato interno, dell'industria e dell'agricoltura
sovrana, così come associata alla mancanza di protezione per i milioni
di migranti messicani e centroamericani, alla carneficina umana che ha
scatenato la pretesa guerra al narcotraffico, agli interminabili omicidi
di giornalisti, alla tratta sessuale di persone e minorenni e tanti
altri crimini e ingiustizie che in questo Bicentenario rendono manifesta
la situazione di estremo rischio nella quale si trova il Messico.
La
deregolamentazione ambientale si impone come risultato di una politica
del libero scambio freddamente adottata due decenni fa, nonostante il
problema sia già peggiore, perché la profondità dei disordini ambientali
ha portato a violare la maggior parte delle norme e delle leggi, o
meglio, a permettere che ciò accada corrompendo o smantellando i sistemi
di vigilanza tossicologica, epidemiologica e ambientale, o passando
direttamente a deteriorare il sistema giuridico nazionale. Noi, Vittime
Ambientali del Messico non solo affrontiamo morti e gravi malattie
regionali crescenti, incuria e dolo istituzionale, repressione,
dislocamento di popolazione, spoliazione, divisione interna indotta,
mancanza di precauzione e ulteriore incertezza, accerchiamento
informativo e campagne di diffamazione, ecc., ma patiamo anche, insieme
al resto dei messicani, un'aberrazione strutturale del potere e tutta la
decadenza generale alla quale si è visto sottomettere lo Stato
messicano.
Come
parte di ciò, durante l'ultimo anno il paese ha sofferto atroci omicidi
di vari attivisti ambientali e sociali, come Mariano Abarca, a
Chicomuselo, Chiapas, morto per essersi opposto al progetto minerario
dell'impresa canadese Blackfire, Miguel Ángel Pérez Cazales, del paese
di Santa Catarina, nel municipio di Tepoztlán, Morelos, per essersi
opposto alla speculazione urbana con le terre del Texcal nelle vicinanze
della città di Cuernavaca, così come di Beatriz Cariño e Jiri Jaakola, a
San Juan Copala, per aver protestato per gli omicidi avvenuti in
precedenza di diversi membri di quel municipio autonomo di Oaxaca.
La
ANAA si unisce così alla rivendicazione delle esigenze nazionali di
giustizia, condannando energicamente la serie interminabile di omicidi,
la situazione di crescente assedio paramilitare e la mancanza di
garanzie che imperversano nel municipio di San Juan Copala, e denuncia
che tutto ciò sta venendo opportunamente orchestrato nel cuore di una
regione particolarmente ricca di giacimenti minerali.
Condanniamo
la morte silenziosa di decine di persone che sta avvenendo, tra le
varie cause, per effetto della pandemia di insufficienza renale, che
insieme ad altre malattie degenerative si sta espandendo sulle rive del
fiume Atoyac, a Tlaxcala, del fiume Santiago, a Jalisco e del fiume
Blanco e Coatzacoalcos, a Veracruz. Tutte queste morti sono dovute alle
discariche industriali non controllate nel loro percorso.
Condanniamo
le provocazioni (che hanno già favorito la morte di varie persone) e la
violenza esercitata dall'impresa Minera Cuzcatlán, appartenente
all'impresa canadese Fortuna Silver Mines, contro le comunità di Ocotes
de Ejutla, San José del Progreso, San Jerónimo Tabiche, Rancho del Toro,
San Jacinto Ocotlán, Magdalena Ocotlán, El Cuajilote Maguey Largo, a
Oaxaca. Esigiamo perciò che si fermi immediatamente la costruzione delle
discariche di rifiuti tossici, la chiusura definitiva della miniera di
San José del Progreso, l'uscita di Fortuna Silver Mines dal paese e la
liberazione immediata del compagno Silvino Macrino Vázquez Sánchez. Allo
stesso modo, ci dichiariamo contrari alla decisione di far sparire i
poteri municipali e imporre un amministratore municipale affine a Ulises
Ruiz Ortiz, a San José del Progreso. Ci dichiariamo contro la
militarizzazione delle comunità delle Valli Centrali di Oaxaca e
denunciamo le responsabilità del governo di Ulises Ruiz per le minacce e
le molestie di cui è stato oggetto il Presidente Municipale di
Magdalena Ocotlán con pressioni per introdurre la tubatura di acqua
esclusiva per la miniera da Ocotlán a San José del Progreso.
Condanniamo
il modo in cui il territorio nazionale si sta butterando di centinaia
di distruttivi progetti minerari a cielo aperto in numerosi stati del
paese, senza che in nessuna di quelle regioni si affermino il diritto
delle comunità ai propri territori, regolamenti ambientali, una minima
applicazione della legge per fermare questi progetti, o una goccia
d'informazione previa e trasparente né per queste comunità né per il
pubblico in generale. Condanniamo anche l'aggressione e la detenzione
ingiusta subita dai minatori di Cananea, a Sonora, per mano di gruppi
paramilitari, tanto della PFP quanto dell'impresa Grupo Industrial
Minera México, il 6 e 7 settembre scorsi.
Condanniamo la chiusura
della Compañía de Luz y Fuerza del Centro, il licenziamento
ingiustificato e l'assedio mediatico di 44 mila lavoratori, non solo
perché si tratta di un atto incostituzionale e una evidente ingiustizia
sociale, ma anche per la privatizzazione della rete di infrastrutture
elettriche che ciò ha determinato, il dislocamento dei servizi elettrici
nella zona centro e le conseguenze ambientali perniciose che ciò ha
provocato per questa regione chiave del paese.
Condanniamo
il modo in cui il governo messicano gestisce tutta la rete elettrica
nazionale, favorendo la generazione di elettricità per conto di imprese
private e multinazionali spagnole, aumentando le tariffe elettriche in
tutto il territorio nazionale e facilitando la ipersaturazione delle
centrali idroelettriche, già di loro sovraccariche per il cambiamento
nel regime di piogge provocato dalla crisi climatica planetaria. Diamo
la responsabilità al governo federale per la scandalosa assenza di vere
politiche pubbliche di adattamento al male chiamato “cambiamento
climatico” e di conseguenza per i disastri ambientali e sociali che esso
sta provocando e che si potranno aggravare ancora di più nelle regioni
basse di Veracruz e Tabasco.
A
più di un anno dall'esplosione dell'irresponsabile campagna di paranoia
che ha orchestrato lo Stato messicano con la storia dell'influenza
suina (A1H1), non è ancora stata prestata attenzione ad alcuna delle
richieste delle 26 comunità colpite dai mega-allevamenti di maiali
dell'impresa Grajas Carroll de Mexico, proprietà della multinazionale
statunitense Smithfield Foods. Non si è proceduto nemmeno a fare ricerca
sulla contaminazione e sul sovra-sfruttamento delle acque della valle
di Perote, né a realizzare studi autonomi epidemiologici, né tanto meno a
cancellare questo tipo di mega progetti. Al contrario, si mantiene
l'assedio giudiziario contro i leader comunitari mentre alla Conferenza
delle Parti che avrà luogo prossimamente a Cancun (COP 16), il governo
federale si appresta a presentare questo sporco affare come un esempio
nazionale dei cosiddetti Meccanismi di Sviluppo Pulito.
Condanniamo
l'irresponsabilità dell'impresa Dragón e la cospirazione delle autorità
dello stato di Puebla e di Semarnat, per il modo in cui l'esplosione di
un magazzino della fabbrica di sostanze agricole tossiche ha
danneggiato pericolosamente la fragile salute dei 20mila abitanti della
città di Izúcar de Matamoros, senza che a tutt'oggi sia stato operato un
vero studio tossicologico ed epidemiologico. Al suo posto, ciò che è
capitato è un tormento mediatico e politico che appoggia la pretesa
dell'azienda irresponsabile nell'intento di riaprire il suo impianto.
Solidarizziamo perciò con l'iniziativa diretta degli abitanti di Izucar
che hanno chiuso questo impianto industriale dalla notte dell'esplosione
e ci uniamo alle voci di questi compagni esigendo veri studi e
programmi di riparazione ambientale e risarcimento per le vittime, così
come la chiusura totale e definitiva dell'impresa irresponsabile Dragón
ad Izucar o in qualunque altro luogo del paese.
Condanniamo
la pretesa di tornare a mettere in marcia il progetto di costruzione
della Diga La Prota, nello stato di Guerrero, così come i tentativi di
avanzare nella costruzione delle dighe di El Zapotillo, a Jalisco, Paso
de la Reina, a Oaxaca e le 113 mini-idroelettriche nello stato di
Veracruz. Esigiamo la cancellazione definitiva di tutti questi progetti.
Solidarizziamo
con le lotte di resistenza di numerose comunità contadine di Puebla,
Tlaxcala, Morelos e del Distrito Federal contro progetti stradali
inutili, al servizio di ampliamenti aeroportuali nei dintorni di Città
del Messico, o anche per la localizzazione e l'ampliamento sregolato di
nuove unità abitative insostenibili, il monopolio di gigantesche riserve
territoriali e la speculazione immobiliare per conto di grandi imprese
edili e di politici corrotti, così come la proliferazione di migliaia di
centri commerciali internazionali (che siano megaipermercati o
discount), distributori di benzina, università private, alberghi, centri
per vacanze insostenibili, club di golf, ecc., che contribuiscono alla
perdita di terre contadine, alla deforestazione, alla distruzione di
Aree Naturali Protette e il sovra-sfruttamento e l'inquinamento senza
limite delle riserve acquifere negli stati di México, Tlaxcala, Puebla,
Morelos, Distrito Federal, ma anche negli stati di Michoacán, Jalisco,
Veracruz, ecc.
Condanniamo
in particolar modo la distribuzione autoritaria di diversi megaprogetti
a Città del Messico, come ad esempio la costruzione della Linea 12
della metro, la costruzione delle megatorri, della Superstrada Ovest,
del progetto biometropolis, del mega-acquario, l’espansione di Santa Fe e
la costruzione di nuove stazioni di rifornimento nel Distretto
Federale, a discapito delle migliaia di abitanti della città. Progetti
ideati a favore dei grandi capitali privati e come aggressiva
precampagna presidenziale di Marcelo Ebrard, per i quali si calpestano
gli interessi degli afflitti abitanti della capitale del paese.
Condanniamo
il modo in cui l’impresa di promozione ambientale, S.A. (PASA) tiene
irresponsabilmente aperta la discarica di Loma de Mejia nei dintorni di
Cuernavaca, Morales, contaminando con migliaia di tonnellate di rifiuti
speciali la serie di pozzi che fornisce acqua a numerose comunità del
municipio di Temixco. Ma condanniamo anche il modo perverso in cui il
Municipio di Cuernavaca ha consolidato la privatizzazione del servizio
di rifiuti, promuovendo una concorrenza feroce tra altre tre nuove
imprese private che giocano senza scrupoli a buttare clandestinamente i
rifiuti in diversi luoghi dello stato di Morelos. Condividiamo
l’energica iniziativa del popolo e del municipio di San Antón di
autogestire i propri rifiuti, creando 15 centri di raccolta a Cuernavaca
e in altri luoghi, nei quali si promuove l’istruzione comunitaria
riguardo la gestione dei rifiuti, la separazione degli stessi, la
raccolta e il riciclaggio.
Questa
lotta contro la gestione irresponsabile dei rifiuti è solo una prova
delle numerose lotte nei dintorni delle grandi città o altrimenti in
luoghi speciali dove si vogliono creare o già si sono creati grandi e
pericolose concentrazioni di rifiuti municipali, industriali e
ospedalieri. Condividiamo, dunque, le richieste e le lotte storiche
degli abitanti di El Salto Jalisco, Alpuyeca Morelos, Xalapa Veracruz,
Zimapán Hidalgo, Hermosillo Sonora, Santa Ana Xalmimiluco Puebla, o di
San Luis Ayucan, municipio di Jilotzingo, di Providencia Tlanepantla, di
Tecámac, di Temaxcalapa e di tutti gli altri nello stato del Messico,
in molte altre regioni.
Condanniamo il progetto di apertura di migliaia di nuovi pozzi petroliferi di bassissima produttività che il governo messicano sta costruendo nella regione di Chicontepec,Veracruz, in combutta con l’impresa multinazionale statunitense Halliburton, alla quale si sono affidati incostituzionalmente i servizi della gigantesca impresa multinazionale di mercenari paramilitari Blackfire. Condanniamo l’uso completamente irrazionale di questa risorsa, così come la contaminazione e la distruzione delle terre contadine di questa regione del nord di Veracruz.
Come
Assemblea, condanniamo la concessione di nuovi campi di sperimentazione
del mais transgenico nelle narco-regioni degli stati di Sinaloa,
Sonora, Tamaulipas e Chihuahua, in particolare, la pretesa della
multinazionale Monsanto di impiantare 30mila ettari di mais transgenico
per il consumo della popolazione messicana. Reiteriamo e ci uniamo alle
milioni di voci che in questo paese esigono la proibizione totale del
mais transgenico in Messico.
Rifiutiamo
la mercificazione che si sta facendo delle nostre foreste, dei nostri
territori indigeni e contadini, così come di altre aree di biodiversità,
non solo a causa della vendita privata dei servizi ambientali che si
stanno distribuendo, ma anche del modo in cui questi intendono
approfittarsi dell’atroce miseria contadina regnante, promuovendo
l’illusione tra le organizzazioni contadine che si tratti di una
strategia di sopravvivenza, quando invece sta già comportando nuove
forme di espropriazione a causa della privatizzazione dell’acqua,
dell’aria e delle funzioni ecosistemiche che da millenni le comunità
hanno gestito per il bene comune. Al contrario, sosteniamo tutte le
iniziative di gestione sociale, comunitaria e intercomunitaria che si
possono strutturare per la conservazione o la riappropriazione di
diversi servizi ambientali.
Per
quanto precedentemente detto, rifiutiamo lo sregolato e travolgente
sviluppo di megaprogetti transnazionali (stranieri o messicani), sui
territori delle popolazioni rurali e nei quartieri urbani, violando i
nostri diritti a vivere dove abitiamo, alla consultazione, alla libera
determinazione e tutto ciò che ci permette di condurre una vita
dignitosa.
Come
Assemblea Nazionale delle Vittime Ambientali salutiamo il trionfo della
lotta del popolo di San Salvador Atenco per aver ottenuto la
liberazione definitiva dei compagni Ignacio del Valle, Héctor Galindo
Flores e Felipe Álvarez e la cancellazione dei mandati di arresto di
América del Valle, membri prominenti di questa resistenza comunitaria.
Allo stesso modo condividiamo il nuovo sforzo di questa comunità contro
le pretese della CONAGUA per l’esproprio di terre attraverso
l’applicazione dei programmi di compravendita dei terreni asseritamente
spacciati per “ambientali”.
Salutiamo
e condividiamo la lotta che è portata avanti dal Congresso Popolare,
Sociale e Cittadino per la Difesa e la Rifondazione di Città del
Messico, contro i megaprogetti nella zona sud-ovest del distretto
federale e contro il modo profondamente antidemocratico di ricostruire
la già caotica Città del Messico. Per questo salutiamo con favore
l’Esodo di Tlalpan che coordina le lotte di Cuajimalpa, Álvaro Obregón,
la Magdalena Contreras, Tlalpan, Xochimilco y Tláhuac.
Salutiamo
tutti i partecipanti, dal Messico e dal resto del mondo, che
parteciperanno dal 1 al 7 ottobre all’Incontro Mondiale contro le dighe
che avrà luogo a Temacapulín, Jalisco.
Salutiamo
e ci uniamo alle Carovane del Bicentenario Insorgente, guidate dal
Sindacato messicano degli Elettricisti che sono partiti da Hermosillo,
Sonora, Acapulco, Guerrero, Lázaro Cárdenas, Michoacán e Juchitán,
Oaxaca, diretti al Distretto Federale.
Accogliamo
lo sforzo del Congresso Sociale di costruire una nuova costituente, che
si riunirà a Città del Messico i giorni 18, 19 e 21 novembre prossimi.
Infine
salutiamo con molto entusiasmo la recente creazione della Rete Italiana
per la Giustizia Ambientale e Sociale, organizzazione nella quale
operano già 60 associazioni di questo paese mediterraneo, impegnate
nella difesa territoriale, ambientale e sociale del popolo italiano.
L’Assemblea nazionale delle Vittime Ambientali del Messico saluta
calorosamente questa nuova rete di lotta, resistenza e costruzione di
alternative, come una nuova organizzazione sorella della nostra.
Per quanto detto dichiariamo,
La
nostra volontà di vita e la nostra volontà di lotta. La nostra volontà
di accogliere tutte le vittime dell’ingiustizia ambientale e climatica
che abbiano la volontà di organizzarsi e lottare dal basso. Lotte che
non solo sono fatte per denunciare e resistere agli oltraggi delle
autorità e delle imprese, ma anche per affermare la varietà dei modi di
vita giusti e ecologicamente sostenibili che già esistono nel paese dal
basso, e per esplorare in maniera autogestita la costruzione di
alternative, forme collettive e sensate di usare le nostre condizioni
materiali di esistenza.
Infine,
manifestiamo la nostra decisione di partecipare, con la Vía Campesina,
alle mobilitazioni di protesta prima della COP 16 del Convegno delle
Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico, che avrà luogo a Cancun dal 29
novembre al 10 dicembre.
L’Assemblea
Nazionale delle Vittime e delle Alternative Ambientali solidarizza e fa
suoi i progetti della Vía Campesina in vista di queste negoziazioni,
così come rifiuta il mercato del carbonio, i programmi chiamati REDD,
che implicano una nuova ondata di privatizzazioni delle foreste e un
nuovo attacco ai diritti contadini e indigeni. Rifiutiamo la
manipolazione genetica o la geoingegneria e altre false soluzioni che
vogliono imporci le imprese ed i governi di fronte alla crisi climatica.
Noi,
Assemblea Nazionale delle Vittime Ambientali insieme alla Vía Campesina
abbiamo già cominciato a organizzare carovane di visibilizzazione della
situazione di ingiustizia ambientale, climatica e sociale in cui versa
l’allagato Messico e invitiamo a partecipare ad esse altre forze
sociali, nazionali e internazionali. Queste carovane, con destinazione
Cancun, passeranno per vari punti dove si concentrano lotte e resistenze
dei popoli e delle organizzazioni dell’Assemblea, per rendere visibile
la situazione disastrosa e le risposte popolari che da qui provengono,
per denunciare la grave situazione nazionale che patiamo e per stabilire
nuove reti locali, regionali, nazionali e internazionali di solidarietà
con esse. Costruiremo, così, una mappa della devastazione ambientale e
sociale che andremo a denunciare a Cancun, con la vera politica
ambientale e climatica del governo messicano.
Traduzione di Roberto Trevini Bellini e Valentina Vivona