Messico – Stato sotto processo

E' iniziata oggi l'attività del tribunale permanente dei popoli in Messico

22 / 10 / 2011

In una sala gremita da alcune centinaia di persone, nell'Università Autonoma di Città del Messico, è stato presentato oggi l'inizio delle attività del Tribunale Permanente dei Popoli (TPP) in Messico. Per i prossimi tre anni raccoglierà in tutto il paese testimonianze a riguardo delle violazioni dei diritti fondamentali degli individui e dei popoli.

Il TPP è stato costituito a fine anni '70, dopo l'esperienza del tribunale Russel che indagò i crimini nordamericani commessi in Vietnam e delle dittature latinoamericane, ed in questi anni ha indagato numerosi casi di violazioni da parte di stati e multinazionali. Si dichiara un organo indipendente a livello intellettuale e politico, composto da numerose personalità di riconosciuta autorità morale provenienti da molti paesi, ed il suo scopo è di denunciare all'opinione pubblica mondiale gli autori di gravi violazioni dei diritti fondamentali. Il suo modo di funzionare è come quello di un normale tribunale; interviene dopo che è stata richiesta la sua presenza, raccoglie informazioni e prove, e infine emana un verdetto. E' giunto oggi in Messico, dopo che nel 2010 decine di organizzazioni sociali del paese ne hanno chiesto l'intervento.

I membri del TPP considerano l'attuale situazione del paese “allarmante”, caratterizzata da “violenza, violazione dei diritti umani, specialmente dei popoli indigeni”, “il dissolvimento di ogni tipo di istituzioni politiche e giuridiche”. Il TPP “ha individuato nell'insieme dei trattati di libero commercio firmati negli ultimi 20 anni dal governo del Messico la causa fondamentale del deterioramento strutturale della qualità della vita economica, sociale, ambientale, politica, culturale e istituzionale” del paese. In mano ai gruppi criminali viene stimato il 40% del PIL e sempre più istituzioni politiche.

Come avevamo scritto alcuni mesi fa, il Messico è un paese in guerra. Non è una metafora, ma la drammatica e complessa realtà che emerge dai dati che ci parlano di più di 55 mila morti ammazzati negli ultimi cinque anni e 18 mila sparizioni forzate. Cinque anni fa il governo ha dichiarato guerra al narcotraffico, ma questo ha solo portato ad una militarizzazione del paese ed escalation della violenza; le organizzazioni sociali e i centri per i diritti umani denunciano che in realtà chi sta morendo sono soprattutto poveri, innocenti ed attivisti. Il vescovo Raul Vera, presidente del Frayba, ha ricordato che “molti sicari sono giovani che sono stati contrattati dall'economia criminale perché le istituzioni non garantiscono il lavoro”. Ha accusato direttamente la classe politica messicana affermando che “il potere politico è al servizio dei grandi interessi economici internazionali”, e che “i delinquenti sono da tutte le parti, nei cartelli, ma anche nelle strutture dello stato e delle imprese”.

Le attività del TPP si svolgeranno lungo sette temi generali.

La violenza, l'impunità e la mancanza di accesso alla giustizia, in riferimento ai migliaia di morti e desaparecidos vittime della violenza; ed ai massacri, gli omicidi e la repressione contro attivisti sociali.

La migrazione, il paese è territorio di passaggio per chi viene dal centro America, e solo nell'ultimo ano sono stati documentati più di 10 mila sequestri di migranti, oltre ad omicidi e stupri.

Femminicidio e la violenza di genere, centinaia di donne uccise in certe città come Ciudad Juarez; Amnesty Internacional dal 94 al 2006 ha documentato 60 stupri da parte dell'esercito nei confronti di donne indigene o contadine, alcuni di questi casi hanno prodotto delle sentenze della Corte Interamericana contro lo Stato Messicano, ma come ha detto un membro del TPP: “Messico ha ratificato tante ordinanze internazionali, ma non le rispetta, per questo siamo qui”.

Violenza contro i lavoratori. Emblematico il caso di Luz y Fuerza del Centro, la ditta parastatale di energia elettrica, il 10 ottobre 2009 alcune migliaia di poliziotti presero le istallazioni dell'azienda cacciando i lavoratori, e dopo poche ore il governo emise un decreto di estinzione della ditta, cioè senza nessun avviso furono licenziati 44550 lavoratori.

Violenza contro il mais, la sovranità alimentare e l'autonomia. Questa commissione si dedicherà soprattutto ad ascoltare le testimonianze dei produttori agricoli che sono stati esclusi dal mercato con i trattati di libero commercio, e che negli ultimi anni affrontano l'invasione di mono coltivazioni e di prodotti OGM.

Devastazione ambientale e diritti dei popoli. Il 30% del territorio nazionale è in concessione a imprese private per sfruttamento minerario, mettendo a rischio la sovranità nazionale e il diritto dei popoli che abitano quei territori.

Disinformazione, censura e violenza contro i comunicatori. Le radio comunitarie e i mezzi di informazione indipendenti subiscono criminalizzazione e repressione. Molti giornalisti sono stati uccisi in questi anni, e nelle statistiche il Messico si è convertito nel paese più pericoloso per chi fa questo lavoro.

L'attività del TPP sarà affiancata da decine di organizzazioni sociali di tutto il paese, e da una commissione di garanti composta da personaggi autorevoli come il poeta Javier Sicilia e l'antropologo Gilberto Lopez y Rivas. Inoltre è stata letta una lettera di sostegno all'iniziativa firmata da centinaia di persone di tutto il mondo tra cui Vandana Shiva, Edorado Galeano, Raul Zibechi e Immanuel Wallerstein.

Per tre anni il TPP raccoglierà testimonianze in tutto il paese riguardo ai sette temi precedentemente esposti, per poi emettere una sentenza definitiva nel 2014. I suoi membri si auspicano che questa iniziativa possa essere un utile strumento per i movimenti sociali per rompere il silenzio, per far visualizzare i crimini e le ingiustizie che si vivono nel paese.

di Daniele Fini

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