Nucleare ad vitam aeternam?

1 / 12 / 2011

A 490 metri nel sottosuolo di Bure, un piccolo villaggio del nord-est della Francia che ha meno di cento abitanti, c'è un laboratorio nucleare per il trattamento della scorie radioattive. Sotto 300 metri di calcare e 100 metri di argilla dove la roccia è "secca", dicono i geologi che descrivono lo strato di 160 milioni di anni depositato nel Bacino della regione parigina. Uno strato detto "stabile" spesso 130 metri. 

Nel cuore di questo manto argilloso la Francia potrebbe nascondere fra una quindicina di anni i rifiuti pericolosi della sua industria nucleare.  Prodotti mortali per almeno 500 000 anni.  Per il momento questi veleni indistruttibili sono immagazzinati, vetrificati e raffreddati dentro cassoni di acciaio inossidabile in loco, cioé nelle fabbriche che li producono, Areva di Le Havre, in quella di Cadarache (CEA) e a Marcoule (Areva e CEA). Ma è uno stoccaggio ad alto rischio perché si calcola che dopo qualche centinaio di anni il vetro si fende e l'acciaio si ossida, infatti l'Agenzia nazionale per la gestione delle scorie radioattive è in cerca di un posto stagno alle radiazioni. Se la prospettiva dell'Agenzia viene accettata, nel 2025 la Francia depositerà le scorie nocive nel cimitero sotterraneo di Bure (Burestop.free.fr). I nostri figli e nipoti avranno cento anni per ripensarci sempre che trovino un'alternativa per sbarazzarsi della materia contaminata per ché la chiusura definitiva della grotta nucleare è prevista per il 2125.

Misure del tempo vertiginose che non tengono conto dei fenomeni sismici e delle possibili fratture geologiche che inevitabilmente incrinerebbero la barriera 'protettiva'. Come pensare che le generazioni future siano obbligate a ricordarsi  'per sempre' di questo pericolo mortale? Immaginando che, in caso di incidente, reagiscano nel migliore dei casi fra tre secoli? O mille, diecimila anni?

Se torniamo indietro di trecento anni, nessuno avrebbe potuto immaginare internet e il nucleare. Quali tecnologie utilizzeremo fra 500 anni? Ci saranno ancora governi definiti democratici? Come vivremo? Dobbiamo conservare la nostra memoria su supporti digitali?  Saranno illeggibili. Come fare allora? Cosa usare e in che lingua? Capiranno ancora la lingua di Molière?

Forse, ma come decifrare l'attuale sitema di codificazione tecnica, burocratica, industriale?  Per un solo sito di stoccaggio nucleare esistono 10 000 documenti e per l'inventario dei materiali depositati è necessario compilare una scheda per 'pacco' radioattivo e già oggi ce ne sono più di 920 mila solo in Francia, tra i quali c'è del plutonio.

L'Agenzia francese per la gestione delle scorie radioattive è al lavoro da 25 anni, nel 2004 ha conseganto un rapporto di 500mila pagine, ridotto a 169 pagine per decisioni da prendere con urgenza in caso di catastrofe.    Si chiama "memoria sintetica",  169 pagine che dovrebbero salvarci il futuro.

Ma come conservarla per i secoli a venire? 

Su carta.

COME SI DIRÀ "PERICOLO" FRA MILLE ANNI?

Nella regione di Fukushima ci sono 200 stele alte un metro, costruite secoli fa, che segnano il passaggio di uno 'tsunami' per avvisare gli abitanti di non costruire in quel posto.

Dal 1991, il dipartimento americano per l'energia fa lavorare squadre di ricercatori, antropologi, storici, linguisti, ingegneri, specialisti di fenomenologia extraterreste, scrittori di fantascienza e artisti, tutti invitati a proporre strumenti per segnalare alle generazioni dei prossimi diecimila anni in modo esplicito, sufficentemente chiaro, l'esistenza di WIPP (Waste Isolation Pilot Plant) nel Nuovo Messico. Una miniera profonda 600 metri dove gli Stati Uniti interrano dal 1999 i loro rifiuti nucleari militari, verrà chiusa nel 2070.

Intanto il materiale su cui segnalare... che deve essere resistente, il più resistente come il granito o la lava anche se molti dei grafiti su roccia, per esempio quelli indo-americani, vecchi di 5000-10 000 anni, sono parzialmente cancellati.

Poi, i semiologi come gli storici non si fidano della scrittura perché cambia o scompare, preferiscono il linguaggio composto da disegni e icone. Ma un segno isolato non ha significato: la svastica designa la ruota dell'eterno per l'induismo e il Reich in marcia per i nazisti. Mentre il famoso e onnipresente trifoglio nero su sfondo giallo, segnaletica scelta dall'industria nucleare, non viene considerato un segnale di allerta, infatti è stato concepito con l'intento di non inquietare.

La storia dell'arte insegna che la sequenza grafica, come i geroglifici o le pitture rupestri, ci hanno sempre interrogato, generazione dopo generazione, rispondono alla necessità di comunicare offrendo il vantaggio di un significato complesso. Così si è arrivati ad immaginare un fumetto con facce umane che esprimono malattia o angoscia, ma qualche antropologo dubita che il messaggio venga recepito e preso sul serio.  Allora un gruppo ha esteso il ragionamento al pensiero filosofico che si è sviluppato a partire dalla seconda metà del XX secolo sulla comunicazione di massa ed ha immaginato una struttura architettonica su quattro livelli che incuta terrore associando piramidi megalitiche e statue gigantesche ad una serie di segnali ansiogeni tracciati dall'alto verso il basso fino all'interno del suolo. 

Una piazza di 6km2, circondata da un colonnato di granito alto quasi 8 metri a cui si accede tramite un cammino   accidentato attraverso blocchi di pietra nera irregolari alti dieci metri e che pesano dieci tonnellate. Enormi calamite saranno inserite nella roccia per segnalare una costruzione umana. Oltre ad avvisi e pannelli in sette lingue, mappe con i covi sotterranei, una carta geografica dei depositi di scorie radioattive del pianeta e una mappa celeste datata saranno incisi sulla pietra.  WIPP farà pensare ad un monumento religioso?  Da distruggere forse?

Il luogo trasmetterà il messaggio senza utilizzare la comunicazione linguistica. La costruzione deve impressionare e segnalare un insieme di elementi: " Ci consideriamo una cultura potente. Ma questo luogo non è fatto per onorare. Non custodisce niente che abbia valore. Il pericolo si trova sotto e vi minaccia. Irradia da un'energia invisibile. Quello che è sepolto qui è ripugnante e uccide. Evitate questo posto e lasciatelo inabitato.".