Palestina - L’unica cosa da demolire è l’apartheid israeliana

In occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Discriminazione Razziale, Amnesty International consegna al governo di Netanyahu l’appello sottoscritto da oltre 200.000 persone per porre fine alla pratica delle espulsioni forzate dei palestinesi e la demolizione delle loro case nei Territori occupati.

26 / 3 / 2023

La violenza dell’apartheid raccontata da chi resiste. Dalla striscia di Gaza sotto assedio dal 2007, nasce Over the Wall, una rubrica frutto della partnership tra Global Project e il media indipendente palestinese Days of Palestine per denunciare i crimini israeliani nei territori occupati. Gli articoli sono pubblicati ogni domenica su Globalproject.info.

Martedì 21 marzo gli uffici di Amnesty International di tutto il mondo hanno presentato alle autorità di occupazione israeliane un appello firmato da più di 200.000 persone provenienti da almeno 174 paesi diversi, chiedendo di porre fine alla pratica delle demolizioni delle abitazioni e degli edifici di proprietà palestinese, il primo passo da compiere per intraprendere il cammino di smantellamento dell’apartheid.

La petizione, “Demolisci l’Apartheid, Non Le Case Palestinesi” è stata presentata al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, in occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Discriminazione Razziale, istituita per ricordare le 69 persone uccise il 21 marzo 1960 in una sparatoria della polizia per essersi opposti pacificamente al regime di apartheid in Sudafrica.

Heba Morayef, direttrice regionale di Amnesty International per il Medio Oriente e il Nord Africa, ha sottolineato come le politiche di pianificazione discriminatorie di Israele e le demolizioni delle case palestinesi rivelino il razzismo intrinseco al loro oppressivo sistema di apartheid.

Per molti anni, l’occupazione israeliana ha perseguito la sua mira coloniale cacciando con violenza i palestinesi dalle loro case e territori. Solamente nei primi mesi del 2023, le abitazioni di oltre 400 palestinesi sono state demolite, lasciando gli abitanti per strada. Altre centinaia di migliaia rischiano di trovarsi nella stessa situazione.

“L’apartheid è un crimine contro l’umanità e una grave violazione dei diritti umani. Il continuo fallimento nel far emergere la responsabilità delle autorità israeliane è una macchia sulla coscienza della comunità internazionale. Oggi, la richiesta di Amnesty International per la fine delle ingiustizie è supportata da 203.410 persone da tutto il mondo. Questa solidarietà dimostra come il coro di voci che si alzano contro l’apartheid israeliano stia diventando sempre più forte. Non staremo in silenzio fino a quando l’apartheid non sarà smantellato, e le autorità israeliane risponderanno delle loro azioni”.

La comunità internazionale deve adempiere ai propri obblighi e l’Occupazione deve rispondere delle sue violazioni, ha dichiarato Amnesty, orientando nuovi investimenti per aggiornare la lista delle Nazioni Unite sulle aziende che prendono parte in attività in o con insediamenti illegali. Tutti, sottolinea l’organizzazione, devono fare la propria parte, continuando a mettere pressione all’occupazione israeliana affinchè cessino le demolizioni delle case palestinesi, gli sfollamenti forzati, l’espansione degli insediamenti e il blocco della Striscia di Gaza e perché non vengano più tollerati attacchi indiscriminati contro i palestinesi da parte delle forze di occupazione israeliane e dei coloni.

Le notizie flash della settimana

Il governo israeliano permette ai coloni di tornare negli avamposti evacuati La Knesset israeliana ha approvato, un emendamento che permetterebbe ai coloni israeliani di tornare negli insediamenti a nord della Cisgiordania, evacuati per legge nel 2005 dopo lo scoppio della seconda Intifada.

Le forze israeliane hanno ucciso 17 bambini palestinesi nel 2023 Dall’inizio dell’anno, almeno 90 palestinesi, tra le quali almeno 17 bambini e due donne, sono state uccise negli attacchi di Israele nei Territori occupati.

L’occupazione israeliana minaccia gravi ripercussioni per i detenuti in sciopero della fame Mercoledì 22 marzo 2023 l’occupazione israeliana ha annunciato rappresaglie contro i detenuti palestinesi in sciopero della fame all’interno delle carceri israeliane.

I coloni israeliani si preparano ad invadere la moschea di Al-Aqsa durante il Ramadan con il pretesto di una festività ebraica Martedì 21 marzo 2023 l’Unione dei Gruppi della Montagna del Tempio ha esortato i coloni israeliani ad invadere la moschea di Al-Aqsa durante il Ramadan.

Continuano le irruzioni dell’esercito israeliano nella case palestinesi Martedì 21 marzo 2023, il primo giorno di Ramadan, le forze di occupazione israeliane hanno fatto irruzione in città e villaggi palestinesi della Cisgiordania occupata, tra cui Gerusalemme, arrestando molti cittadini palestinesi che si trovavano nelle loro abitazioni. L’occupazione israeliana sta trattenendo nelle sue carceri 4780 palestinesi, tra cui 160 bambini, circa 30 donne, e 5 membri del Consiglio Legislativo palestinese

L’esercito di occupazione israeliano uccide un giovane palestinese a Tulkarm La Mezzaluna Rossa Palestinese (PRC) riporta che le forze militari israeliane hanno preso di mira la casa con proiettili veri, uccidendo il venticinquenne palestinese Amir Imad Abu Khadija.

Le forze di occupazione israeliane attaccano terreni agricoli palestinesi ad est di Gaza Martedì 21 marzo le forze di occupazione israeliane hanno aperto il fuoco contro contadini palestinesi nell’area ad est di Jabalia, a nord di Gaza.