Palestina - Visita ad Hebron e le sue colline.

Ya Basta! e Globalproject.info in viaggio in Palestina. Report dalla città di Hebron e dal campo di Susya.

Utente: marziana
9 / 9 / 2013

Quella di oggi è, come tutte dal resto, una giornata che ci palesa l'arroganza israeliana nei confronti del popolo palestinese.

La si nota incontrando gli uomini e le donne di del vilaggio di Susya, un piccolo insediamento sulle colline della città di Hebron, costrett* a vivere una vita da nomadi tra tende in mezzo al nulla, caverne scavate tra le rocce e piccoli cose indiscrete e pur sempre isolate. 

Nulla di male se non fosse che la loro condizione non è dettata dalla loro volontà ma bensì dalla frequenti incursioni israeliani che portano con loro incendi di tende, arresti indiscriminati e acque avvelenate. 

A rendere ancora più cupo questo scenario è l'assoluta naturale e necessaria non volontà da parte dell'alta Corte israeliana di far emergere giustizia:

inutile dire che le barbare incursioni e le relative vili azioni sono tutte documentate e registrate dagli abitanti dei villaggi palestinesi, che con grande dignità hanno la forza di resistere.

A pochi kilometri dalle terra di chi è vittima di una politica sorda, arrogante e che non mostra apertura se non quando strappata, troviamo la città di Hebron, emblema anche questa dell'assurda situazione che la Palestina vive.

Tra strette vie, colori vivaci e anche qualche sguardo israeliano che trasmette diffidenza, ciò che subito colpisce sono i numerosi metri e metri di rete che si trovano a pochi centimetri dalle nostre teste: queste sono le reti che trattengono (purtroppo non sempre) sassi, bottiglie e cartacce che sovente gli israeliani si divertono a lanciare dall'alto.

Sì, dall'alto, perchè 'il piano superiore' della città altro non è che occupato da chi per trovarsi là ha scacciato con violenza i palestinesi dalle loro stesse case.

Chi vive quotidianamente questa occupazione ci dice senza troppe remore che se le cose non cambieranno, se l'arroganza israeliana non sarà contrastata, la Hebron palestinese non esisterà più fra due anni.

Ancora una volta però sono i sorrisi di giovani e vecch* a colpire la nostra attenzione: nonostante l'ingente presenza di militari, le costanti provocazioni dei (non voluti) 'inquilini' gli abitanti della Medina di Hebron non perdono l'occasione di trasmetterti quella grande voglia di resistere, resistere e resistere ancora. 

Hebron e dintorni

Susya