Pavlos Fyssas: lotte antifasciste, carcere e voti per i neonazisti

In Grecia si commemora Pavlos Fyssas, assassinato da Alba Dorata. Le indagini vanno avanti, molti appartenenti ad Alba Dorata sono in carcere, ma continuano a raccogliere voti.

18 / 9 / 2014

Di Argyrios Argiris Panagopoulos*

La Grecia antifascista commemora oggi Pavlos Fyssas, il giovane rapper assassinato un anno fa dai neonazisti di Alba Dorata nel quartiere popolare di Keratsini. Metà del gruppo parlamentare dell'organizzazione criminale è passato dal carcere, mentre nella Grecia dei memorandum si stabilizza il consenso ai neonazisti, come hanno dimostrato le elezioni europee e amministrative.  

Pavlos Fyssas è stato assassinato il 17 settembre del 2013 nel quartiere popolare di Keratsini dal neonazista Xristos Poupakias e da un nutrito gruppo di militanti di Alba Dorata con la protezione della polizia. 

Oggi alle 18 a Keratsini ci sarà una grande manifestazione e un corteo antifascista nel luogo in cui Pavlos Fyssas è stato assassinato una anno fa, proprio dove stamattina alle 12 è stato inaugurato un monumento in suo onore. Domani il movimento antifascista insieme a decine di organizzazioni, di associazioni e di partiti tornerà in piazza Syntagma al grande concerto per Fyssas, che sarà trasmesso in decine di città europee. Oggi in tante altre città ci saranno manifestazioni antifasciste.

L’indagine giudiziaria contro Alba Dorata è stata completata e si aspetta la prima seduta del tribunale a fine anno o agli inizi dell’anno prossimo. L’assassinio di Pavlos Fyssas ha una importanza centrale, visto che dei 78 imputati 30 sono già in carcere e tutti i 18 deputati di Alba Dorata sono accusati per la loro partecipazione e direzione in un'organizzazione criminale. 

Metà del gruppo parlamentare neonazista è stato in carcere, compreso il candidato a sindaco per Atene nelle elezioni di maggio e qualche decina di quadri. Ma Alba Dorata ha eletto decine di consiglieri nei comuni e nelle periferie amministrative (il corrispondente delle regioni italiane) e rimane il terzo partito nel sondaggio di settembre della società Alco con 8,1%, mentre Syriza si attesta al 28,1%, Nuova Democrazia al 24,1%, i comunisti ortodossi di KKE 5,1%, i socialisti di Pasok 4,8%, il populista conservatore Fiume 4,1%,i conservatori contro i memorandum dei Greci Indipendenti 3,9% e la Sinistra Democratica 2,6%.  

L’inaugurazione delle nuove giunte degli enti locali si era accompagnata qualche settimana fa con incidenti tra le forze democratiche e di sinistra che volevano isolare o espellere i neonazisti dai consigli. Alcuni neonazisti erano arrivati direttamente dal carcere con il permesso di 24 ore di custodia cautelare, emesso dai giudici per permettere di partecipare alle riunioni dei consigli, dove poi sono stati eletti. Per 24 ore avevano lasciato il carcere anche tre deputati neonazisti. 

Nella periferia di Attika, la più grande del paese in cui ha vinto Syriza, i neonazisti con l’imputato Panagiotaros hanno preso 180mila voti (11,13%), eleggendo 6 consiglieri e superando di poche migliaia di voti gli ortodossi comunisti di KKE. Ma chi è Panagiotaros? Secondo l'organizzazione non governativa americana Human Rights First Panagiotaros, oltre ad essere fornitore della polizia greca, comprava magliette dai pakistani a 50 centesimi per venderle ai neonazisti di Alba Dorata a 20 euro! 

Il caso più eclatante però sono i 36mila voti (16,12%) che ha preso il picchiatore Kassidiaris come candidato a sindaco nel comune di Atene, portando 4 neonazisti nel consiglio comunale, finiti meno di due mesi dopo in carcere per alterazione di armi. Durante le indagini la polizia ha trovato nel cellulare di Kassidiaris la registrazione di una canzone che insultava il minorenne Alexis Grigoropoulos, assassinato da un poliziotto a sangue freddo nel 2009. 

Intanto nuovi elementi contro Kassidiaris e Panagiotaros emergono dalle indagini per il pogrom organizzato nel 2011 nel centro di Atene, terminato con la morte di un immigrato e il ferimento di decine di altri. Domani inizierà il processo contro i neonazisti di una Squadra d' Assalto che aveva attaccato nel 2008 un centro sociale a Petralona, con Siatounis, membro del Comitato Centrale di Alba Dorata, come principale imputato per tentato omicidio. L'1 settembre un'ex candidata di Alba Dorata è stata condannata a sei mesi con la condizionale per porto d'armi, mentre si aspetta anche il giudizio per l'attacco di una Squadra d' Assalto contro un gruppo di comunisti ortodossi a Perama, a pochi passa da Keratsini, dove alcuni giorni dopo è stato assassinato Fyssas. Due neonazisti di Alba Dorata intanto sono stati condannati all'ergastolo in prima istanza con il voto unanime dei giudici e senza attenuanti per l'assassinio del pakistano Lukman ai piedi di Acropolis, mentre l'assassinio di un altro pakistano da parte dei nazisti di Alba Dorata è rimasto ancora impunito, visto che sono passati tre anni e ancora non si conosce nemmeno il nome della vittima. 

I neonazisti di Alba Dorata non sono graditi nemmeno dentro il carcere, visto che nel Secondo Raggio del carcere femminile di Korydallos, ad un passo da Pireo, dove hanno portato i 6 deputati rimasti ancora dietro le sbarre, le recluse hanno formato una Commissione di Lotta del Carcere Femminile per protestare contro la presenza dei neonazisti, rei secondo le donne di insulti e di provocazioni sessiste. Il Comitato delle detenute ha denunciato la direzione del carcere per aver spostato in un piano cento recluse, per ottenere un piano libero ad uso esclusivo dei 6 deputati di Alba Dorata, e la stessa cosa succede nel cortile interno del carcere, dove i 6 neonazisti godono di tutto il nuovo cortile e le decine di detenute invece sono ammassate nel piccolo vecchio cortile del carcere. “In modo indicativo si sottolinea - dicono nel loro comunicato - che i neonazisti chiesero che i pasti li fossero serviti da detenute greche e non immigrate, perché probabilmente le considerano esseri inferiori”. Altro che servire loro i pasti: le detenute hanno chiesto alla direzione di provvedere perché non volevano essere esposte nemmeno ad un contatto visivo con i neonazisti! “Se il ministero di Giustizia ritiene che dovremmo stare con le mani incrociate per vedere violare i nostri diritti uno dopo l’altro si sbaglia di grosso. Non resteremo spettatrici passive all’ingiustizia, né lasceremo senza risposta le provocazioni del ministero dei membri di Alba Dorata. Questo comunicato rappresenta il primo movimento di protesta contro la logica fascista della divisione dei detenuti di prima e di seconda categoria. Sollecitiamo le autorità competenti ad assumere le proprie responsabilità, perché noi non abbiamo l’intenzione di consegnare la nostra dignità e i nostri diritti senza batterci..”, hanno così avvertito le detenute intorno alla metà di agosto il ministro della Giustizia Athanasiou. Il 27 agosto le detenute hanno cominciato le proteste notturne contro la presenza dei neonazisti. 

Quando un anno fa la giudice Koutzamani ha incaricato l’indagine d’urgenza contro Alba Dorata, che ha portato alle accuse di reato per appartenenza e direzione di organizzazione criminale e ha portato in carcere la metà dei deputati di Alba Dorata, il governo di Samaras attraverso una commissione parlamentare ha portato in parlamento una proposta di legge che rischia di far saltare tutto il lavoro dei giudici proponendo un pesante cambio nel Codice Penale, con disposizioni che prevedono la condanna come membro o partecipe ad un'organizzazione criminale solo in caso di vantaggio pecuniario. Ma perchè per essere puniti per la propria appartenenza alle squadre criminali d’assalto di Alba Dorata devono avere un motivo economico? Semplicemente perche queste disposizioni si trovano nella convenzione dell’ONU contro il crimine organizzato, nata a Palermo il 2000 che aveva come modello la lotta alla mafia. L’articolo 187 del vigente Codice penale prevede la reclusione fino a 10 anni per gli appartenenti ad una organizzazione criminale, mentre la nuova proposta converte automaticamente un crimine ad una infrazione. 

Da parte sua il "fuhrer" dei criminali continua a provocare dal carcere. In una lunga lettera dal carcere il capo Mixaloliakos sembra soddisfatto per i successi elettorali di Alba Dorata: “Scrivendo queste parole, pochi giorni prima di concludere un anno dalla mia ingiusta e illegale carcerazione, ho letto nella stampa un sondaggio della società Palmos. L’Alba Dorata rimane terzo partito e la Nuova Democrazia cade sprofondando… Che avete ottenuto allora miserabili intriganti? Niente!” N.G. Mixaloliakos. Prigioniero politico. 4 settembre”. 

Mentre Mixaliakos è in carcere sono emersi nuovi elementi sull'assassinio di Fyssas, dato che dai cellulari della Suadra d'Assalto si scopre che Mixaloliakos era stato subito informato che i suoi criminali avevano ucciso Fyssas e sapeva tutto degli attacchi dell'organizzazione. 

Il “prigioniero politico” però dal carcere sembra aver adottato tutti i trucchi di clientelismo. Le sbarre non hanno impedito al "fuhrer" di Alba Dorata di assumere nel gruppo parlamentare altri due suoi cugini! Fin ora Mixaloliakos ha piazzato sette parenti e amici a lavorare nel suo gruppo. Intanto il deputato Germenis ha incaricato sua moglie come consulente del deputato di Alba Dorata Lagos, mente la moglie del deputato Pappas lavora in parlamento nell’ufficio della moglie di Mixaloliakos Eleni Zaroulia. Il picchiatore ed ex candidato a sindaco di Atene e ora incarcerato Kassidiaris ha assunto nel suo ufficio in parlamento il nipote del "fuhrer", mentre un altro suo nipote lavora nell'ufficio del fido deputato Mixos. 

*Giornalista del quotidiano “Avgi” e della radio “stokokkino”.