Stati Uniti - Un nuovo movimento contro razzismo e povertà

Da Ferguson dilaga la protesta contro i soprusi e gli omicidi in divisa, saldandosi con la solidarietà dei lavoratori in lotta per migliori condizioni lavorative e salariali.

9 / 12 / 2014

Le proteste scatenate dai verdetti di Ferguson e New York, in cui i grand jury hanno decretato di non processare i poliziotti responsabili dell'uccisione di due fermati afroamericani, proseguono senza sosta in diverse città statunitensi.

Nel corso delle ultime due settimane, a cadenza giornaliera, i principali centri urbani del paese sono stati attraversati da grossi cortei che scandendo i cori I Can't Breathe, Hands Up, Don't Shoot, Black Lives Matter hanno bloccato strade e ponti per ore, fermandosi a più riprese alle intersezioni stradali dove la gente si stendeva a terra per creare dei"die-in", una sorta di sit-in di corpi che si fingono uccisi. 

Le manifestazioni hanno alternato momenti pacifici ad attimi di tensione e scontro, ed è di questi giorni la notizia che le azioni di protesta di Berkely, in California, sede di una delle più importanti università pubbliche del paese, hanno trovato una risposta violenta da parte della polizia che, come i media indipendenti e locali riportano, avrebbe caricato un corteo ancora tranquillo per disperderlo, stimolando una nuova giornata di proteste e scontri che si sta concludendo solo ora. 

A Boston si sono succedute svariate giornate di cortei, in cui si sono registrati alcuni fermi ma dove i manifestanti sono riusciti a mettere in atto numerose azioni, occupando zone di transito principali, in particolare bloccando un viadotto accanto ad un carcere nella zona di Roxbury, quartiere storicamente nero ed colpito ora da una forte ondata di gentrificazione; occupando i binari della metro e circondando ed arrestando per più di un'ora una camionetta della polizia, sul finire della manifestazione che si è così protratta oltre le aspettative. 

Le grosse manifestazioni di New York dei giorni scorsi, che hanno interessato punti nevralgici della città come ponti e stazioni di transito, sono risultate anch'esse in numerosi arresti ma hanno avuto una fortissima ripercussione in tutto il paese, apparendo sulle principali testate giornalistiche e televisive e mantenendo il dibattito a livello nazionale. 

In svariate città, il Black Friday (quest'anno, il 28 novembre), storica giornata di shopping violento che seguendo il Thanksgiving apre il periodo degli acquisti festivi con 24 ore di ingenti sconti sulle merci, è stata una delle diverse occasioni per saldare le proteste contro il sistema giudiziario e poliziesco americano alle azioni in solidarietà ai lavoratori delle grosse catene di prodotti per la casa, dell'industria del fast-food e dell'industria aerea, oggetto negli ultimi mesi di consistenti lotte sindacali per l'aumento dei salari e per l'estensione delle garanzie contrattuali basiche al momento non previste, come l'accesso alle tutele sanitarie. 

La situazione a Ferguson ora si sta facendo più tranquilla, mentre a New York proseguono le proteste così come in altri centri, da Philadelphia a Miami e Oakland; la continuità nelle azioni che denunciano il racial profiling, le incarcerazioni di massa, la militarizzazione delle forze dell'ordine verrà rafforzata dal corteo che è stato indetto per sabato 13 dicembre a New York, la Millions March.