Stati Uniti: «We wont go back!»

Continuano le mobilitazioni negli USA in difesa del diritto d'aborto. A New York ancora mille persone in presidio a Union Square. Nell'articolo il video con l'intervista a Emma, attivista di Rise Up For Abortion Rights

26 / 6 / 2022

Il giorno dopo la decisione della Corte Suprema statunitense di invalidare la sentenza Roe v Wade, di fatto cancellando l'aborto legale a livello federale, una nuova ondata di mobilitazioni ha interessato le maggiori città del paese.

A New York, dopo le 10.000 persone radunatesi a Washington Square Park nelle ore immediatamente successive al pronunciamento della Corte Suprema, ieri (sabato 25 giugno) un presidio di oltre 1000 persone, convocato da Rise Up For Abortion Rights, ha animato Union Square.

New York

Striscioni e bandane verdi richiamano il movimento argentino: moltissime le donne, le persone queer, ma anche gli uomini. Rabbia, questo il sentimento più diffuso tra le manifestanti. Rabbia di fronte ad un provvedimento che ricaccia il paese indietro di cinquant'anni. Tante le giovanissime intervenute (tra cui una dodicenne), incredule, ma al tempo stesso decise a continuare una lotta che è stata delle loro madri, se non addirittura delle loro nonne. Continuo il richiamo alla mobilitazione permanente, al rifiuto della decisione della Corte Suprema, diffusa la polemica nei confronti del Partito Democratico, reo, secondo diverse voci, di frenare sulla mobilitazione, sperando di capitalizzare alle elezioni di midterm del prossimo novembre.

Le manifestanti promettono che non è finita qui. Oggi intanto, è il turno del Pride NYC. C'è da scommettere che il tema del diritto all'aborto caratterizzerà la parata. In ogni caso l'obiettivo è quello di costruire una resistenza quotidiana contro una delle peggiori eredità della presidenza Trump. La promessa è #WeWontGoBack!