Conclusione della Carovana in Tunisia

Tunisia – Migrazioni, mediattivismo e lotte rivoluzionarie

Una carovana tra incontri, scambi e costruzione di percorsi comuni

28 / 4 / 2014

Dopo dieci intense giornate si è conclusa la Carovana organizzata da Ya Basta e Un Ponte Per in Tunisia. Durante il Forum Sociale delle Migrazioni a Monastir abbiamo condiviso la Carta di Lampedusa e incontrato chi, come noi, vuole costruire un Euro Mediterraneo basato sui diritti e non sulle frontiere e sul controllo. Abbiamo incontrato una delegazione dei rifugiati di Choucha, che da tre anni vive nel limbo del campo profughi al confine con la Libia, già attraversato da Ya Basta nel 2011. Abbiamo inoltre ascoltato la disperazione delle madri dei ragazzi dispersi in mare nel corso della traversata, o che sono rinchiusi nei CIE in Europa, e che con determinazione chiedono che vengano rivelate le informazioni in possesso dei governi del nord, per poter conoscere la sorte dei propri figli.

Abbiamo incontrato nuovamente i giovani mediattivisti che autogestiscono i Media Center Comunitari di Sidi Bouzid, Regueb e Menzel Bousaiane e le associazioni che li animano e li rendono vivi. Sono spazi di produzione indipendente di informazione, le cui inchieste denunciano le condizioni di difficoltà della regione, di sfruttamento della manodopera femminile nei campi, di mancanza di servizi, di welfare e di lavoro. I CMC rappresentano per molti, soprattutto giovani donne, la possibilità di creare, poco a poco, alternative concrete all’assetto sociale non inclusivo.

Nella regione di Sidi Bouzid abbiamo inoltre condiviso le lotte dei militanti rivoluzionari che ancora oggi subiscono la repressione e, a Tunisi, quelle delle famiglie dei martiri e dei feriti della rivoluzione che attendono ancora verità e giustizia per l’omicidio impunito di 340 giovani e per il ferimento di più di 2000.

Entrambi i gruppi chiedono che venga istituito un tribunale speciale che possa applicare la giustizia transazionale. Questo permetterebbe la liberazione dei giovani che hanno preso parte alla rivoluzione e alle lotte sociali successive e, allo stesso tempo, di condannare i responsabili delle violenze, degli omicidi e delle torture compiute dal regime di Ben Ali e da esercito e polizia durante i governi di transizione che hanno fatto seguito alla caduta del regime.

“Abbiamo sognato la rivoluzione, me le facce al potere sono sempre le stesse e non è cambiato nulla” ci viene detto amaramente più volte.

In questo contesto in cui la repressione continua a colpire chi ha messo in gioco sé stesso per abbattere la dittatura, avendo avuto in cambio ben poco, e un cui la disoccupazione continua ad aumentare, c’è chi continua a lottare sperimentando pratiche alternative. A Tunisi abbiamo incontrato alcuni collettivi, tra cui Blech 7es, che fanno dell’autogestione di spazi aperti alla cittadinanza uno strumento per la costruzione dal basso di una società più giusta. Attraverso il loro impegno e le attività che organizzano dentro e fuori questi spazi, una nuova speranza di cambiamento sta nascendo anche nel contesto urbano di Tunisi.

La Carovana ha avuto la capacità e la fortuna di intercettare e conoscere decine di persone e organizzazioni che, partendo da diversi punti di vista e adottando pratiche differenti, lottano per costruire una Tunisia democratica e inclusiva, lottano per l’ottenimento del diritto alla libera circolazione in Maghreb e in Europa, lottano per la giustizia sociale.

Oltre a Ya Basta e Un Ponte Per, la Carovana in Tunisia è stata arricchita anche dalla partecipazione di diverse soggettività organizzate italiane: Lab Aq16 di Reggio Emilia, Cs TPO e Làbas Occupato di Bologna, Cs Bruno di Trento, CSOA La Strada di Roma, Laboratorio Occupato Morion di Venezia e Sherwood di Padova. La Carovana non sarebbe stata così ricca senza l’impegno di ognuna di queste realtà.

Per concludere pubblichiamo l’appello del Forum sulle migrazioni di Monastir, tradotto in italiano, oltre a un contributo video, sottotitolato in italiano, sul CMC di Regueb.

La Carovana per ora termina, ma non finisce il nostro percorso di relazioni in Tunisia, che certamente avrà nuove tappe e valorizzerà le relazioni strette in questa esperienza.

"Sulle rotte dell'Euromediterraneo" in Tunisia, Turchia e Libano organizzate da:
Un Ponte per ...
Coalizione Ya Basta Marche, Nordest, Emilia Romagna e Perugia
Info e contatti generali: [email protected] e [email protected]

Contatto in Tunisia 0021699998375
I report completi dell'iniziativa saranno in Globalproject.info e Unponteper.it
Media Patner dell'iniziativa: Nena News, Osservatorio Iraq, Progetto Melting Pot Europa, CORE online

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