Tunisia - Regueb: calcio di periferia

Di Ivan Grozny, Teo Molin Fop e Giacomo Carlotto

3 / 4 / 2013

Radio 3R è una delle emittenti libere sorte dopo il 14 Gennaio 2011. Ha sede a Regueb, ed è finanziata da un progetto congiunto di associazioni: Amisnet, COSPE e Association Liberté e Développement. E' aperta a tutte quelle realtà e associazioni che sono nate dopo la Rivoluzione. C'è spazio anche per lo sport nel suo palinsesto, con due trasmissioni curate da Mohamed Al Ahmadi. Giovane e appassionato, soprattutto di pallone, racconta il calcio locale con uno sguardo a quello che accade anche in Europa. I campionati in Tunisia sono nella fase decisiva, che è anche il momento più avvincente. Peccato però, come ci racconta lui stesso, che il pubblico non possa fare da cornice agli eventi della massima divisione: "A causa di continui scontri creati principalmente dalle più calde tifoserie della capitale, come ad esempio quelli dell'Esperance, il nuovo governo ha promulgato una legge che vieta al pubblico di assistere alle partite. Dopo un breve periodo si decide di riaprire gli stadi, limitandone la capienza a un terzo. Verificatisi però ancora scontri e incidenti, si è deciso di richiuderli completamente".

Il calcio qui come in tutto il mondo appassiona tantissimo. Anche nelle serie minori c'è molto seguito e sembra, meno problemi. Gli stadi sono aperti e la gente può seguire le sue squadre.

Il luogo dove ci troviamo è quello che da noi si definirebbe periferia dell'Impero; sempre che ne esistesse uno. Si possono quindi notare le differenze rispetto a come si vive nella capitale. E anche le difficoltà. Questo vale per tutto. Anche per lo sport

Quindi, se da un lato c'è più facilità a vivere la passione di chi vuole seguire le proprie squadre, dall'altra c'è carenza degli impianti e difficoltà per chi vuole praticare uno sport. Anche il calcio.

La scuola è l'unico luogo dove si può svolgere qualche disciplina. Finito il ciclo di studi tutto diviene più complicato. 

"Per quanto riguarda gli sport di squadra - racconta Mohamed Al Ahmadi - è più semplice perché si possono sempre improvvisare per strada (basket, calcio e pallavolo). Per altre attività è diverso. Il governo ha assicurato che sarà costruito un palazzetto dello sport che dovrebbe facilitare l'accesso di chi ha interesse a praticare altre discipline".

Il nuovo impianto dovrebbe sorgere a poca distanza dallo stadio di Regueb, la cui squadra milita nel campionato di Terza Serie, la nostra vecchia Serie C1, di cui guidano il loro girone.  Il sogno e l'ambizione è quello di raggiungere in serie B il Sidi Bouzid che ha guadagnato la scorsa stagione la promozione. E' il derby più sentito da queste parti. Non può mancare troppo a lungo.

Mohamed è anche il tesoriere del team, l'Envoi Sportif Regueb. C'è stato modo quindi di entrare nello specifico di quelle che sono le possibilità e le difficoltà nel gestire una squadra semi professionistica in Tunisia. L'impianto dove si svolgono gli allenamenti e le partite é alle porte di questa piccola cittadina. Molto piccolo, con una sola tribuna, risalta agli occhi il contrasto tra il paesaggio che lo circonda, brullo e arido e il verde acceso del terreno in sintetico. 

Con la delegazione di polisportive dell'associazione Sportallarovescia che hanno partecipato a questo incontro c'è stato modo di conoscere i ragazzi della prima squadra e scambiare con loro e il tecnico un po' di opinioni. In diverse lingue, col dubbio di essere o meno compresi. Fugato da un'affermazione proprio dell'allenatore del Regueb: "Il calcio è un linguaggio universale e fa sì che ci si comprenda tutti".

LaCarovana Libertè e democratiè è promossa da In coalizione Associazioni Ya Basta Emilia Romagna, Marche, Nordest, Perugia  con l'adesione diAssociazione Sport alla RovesciaPalestra Popolare TPO (Bologna), Polisportiva Assata Shakur (Ancona), Palestra Popolare Rivolta (Marghera), Polisportiva Independiente (Vicenza), Aut Side Social Football (Rimini), Polisportiva Ackapawa (Jesi), Polisportiva San Precario (Padova), Hic sunt leones Football Club (Bologna) e lapartecipazione del Progetto Melting Pot Europa

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