Turchia: crollo di una miniera a Soma. 282 vittime, indefinito il numero dei dispersi. La Turchia è in tumulto

Manifestazini di solidarieta', blocchi delle lezioni, sit-in e flashmob ovunque.

15 / 5 / 2014

Quello che le tv turche non fanno vedere: Erdogan nella cıtta' dı Soma fıschıato, con slogan che chıedono le dımıssıonı, costretto a rıfugıarsı ın un supermarket.
Dopo la giornata di ieri, continuano le proteste. 
Scontri oggi ad Izmir. I professori universitari hanno lanciato il blocco delle lezioni; bar e centri commerciali chiusi in segno dı solidarieta' e di protesta; nuovi cortei spontanei in mattinata vedono protagonisti gli studenti medi; ennesimo presidio dei sindacati che rilanciano un nuovo appuntamento questo pomeriggio ore 18,00 in piazza Kizilay ad Ankara.
Scalpore, incredulita' e rabbia inondano le vie, dai piccoli villaggi alle grandi citta'. 
Lo scoppio nella miniera nella giornata del 13 maggio ha scosso ogni singolo cittadino. Il popolo turco é tornato ad affollare le caddeşı (strade) turche.
La reazione é stata immediata: nella giornata di ieri, scontri e tafferugli ad Ankara ed İstanbul.
Nella capitale, tra i primi a scendere in piazza abbiamo trovato gli studenti universitari.
Con cartelli, slogan e striscioni hanno tentato dı raggiungere piazza Kizilay, luogo simbolo delle proteste che da giugno scorso non hanno fatto cenno a diminuire.
Bloccati immediatamente nelle rispettive sedi universitarie, come alla Odtu, o nelle vicinanza del campus, come all' Ankara Unıversıtesy, la reazione della polizia é stata sconcertante. Toma (idranti), pallottole di gomma, manganelli e arresti.
Con l'avvertimento che il governo avrebbe permesso di manifestare solo ai lavoratori, l' indignazione e la rabbia degli studenti universitari sono aumentate.
La determinazione non si é placata ed ecco tutte e tutti alle ore 18,30 in piazza Kizilay al presidio lanciato dalle sigle sindacali.
In migliaia hanno invaso la piazza e con i propri corpi hanno superato centimetro dopo centrimento la zona rossa in direzione Olgunlar. 
Circumnavigando i toma e i plotoni di polizia che bloccavano una delle due corsie, in modo fluido i dimostranti hanno invaso la corsia accanto e le strade laterali per raggiungere il luogo del presidio.
Non ha tardato ad arrivare la risposta della polizia, che non appena ha capito l' intenzione del corteo ha iniziato a gasare i dimostranti. 
La manifestazione é durata diverse ore, con azioni di guerriglia sparse in varie zone nella citta'.
Una risposta degna all' arroganza e alle dichiarazioni sconcertanti del Primo Ministro Erdoğan il quale, elencando un numero di incidenti avvenuti in altri Stati ed in altre miniere, ha voluto banalizzare quanto accaduto dicendo che "Questi sono incidenti tipici".
E mentre le notizie che giungono dalla miniera fanno rabbrividire ( trovati questa mattina 14 corpi di minatori nella sala rifugio con in mano le "maschere ad ossigeno" che si passavano l'un l'altro in attesa dei soccorsi), la rabbia aumenta nel momento in cui si viene a sapere che poco pıu' di due settimane fa, un parlamentare del partito d'opposizione, Ozgur Ozel del CHP, aveva presentato una mozione in parlamento al fine di aprire un' inchiesta su alcuni incidenti avvenuti proprio nella miniera in questione.
Il rigetto di tale richiesta, avvenuto tramite i voti del partito di maggioranza guidato da Erdoğan in nome di una conclamata sicurezza nella miniera a Soma, ha fatto si che a pagare il prezzo con la vita siano stati i lavoratori. Ed ecco che la Turchia, che vanta un decennio in rapida crescita economica, soffre delle piu' arretrate forme di sicurezza dove la ricerca del massimo profitto va a scapito delle vite di centinaia di lavoratori.
Proprio in questo momento, mentre le dichiarazioni di cordogio da parte di tutti gli Stati  per una delle piu' gravi tragedie mai avvenute si susseguono l'una dopo l'altra, la polizia circonda piazza Kizilay, i toma si posizionano ed i cittadini turchi si preparano per un nuovo corteo, una nuova manifestazione.
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