Turchia - In migliaia sfidano i divieti nel giorno dell'anniversario di Gezy Park
Cronaca da Milano in movimento - Articolo in aggiornamento
1 / 6 / 2014
Durissima la violenza di Erdogan contro i manifestanti nell'anniversario di Gezy Park.
La Piattaforma Taskim Solidarity aveva invitato tutti in piazza a 19 nella Piazza simbolo di Taksim e in molte altre città del Paese.
Erdogan aveva vietato ogni concentramento: "alle nostre forze di polizia sono state date
istruzioni chiare. Faranno tutto ciò che è necessario" ed infatti per cercare di fermare i manifestanti sono stati schierati nella sola Istanbul più di 25mila agenti appoggiati da 50 blindati.
Ma nonostante questo imponente schieramento migliaia di persone sono scese in piazza a Istanbul,
Ankara, Antalya, Adana e in altre città sono scese in piazza, sfidando lacrimogeni, idranti e cariche per affermare il diritto a manifestare e riportare nelle strade i temi delle lotte di quest'anno: la libertà, i diritti e la difesa dei beni comuni contro il saccheggio e la devastazione.
Presi di mira durante le violenze della polizia anche diversi giornalisti che documentavano quel che succedeva mentre in rete decine di foto e video attestavano le brutalità della polizia.
Lacimogeni anche verso le finestre dei palazzi da cui la gente solidarizzava con i manifestanti.
Gli scontri sono durati fino a tarda notte, gli avvocati turchi parlano di più di un centinaio di fermati a Istanbul.
CRONACA DA MILANO IN MOVIMENTO
Istanbul blindata ad un anno dalla rivolta (aggiornamenti)
Ad un anno dalla rivolta di Gezi Park e di Piazza Taksim Istanbul risulta completamente blindata.
In questo anno il governo Erdogan ha
aumentato la morsa repressiva sul paese (come ben dimostrato dalla
feroce repressione delle proteste dopo la strage nella miniera di Soma).
La società turca sembra però in continuo movimento.
Questi gli aggiornamenti dalla
città: divieto di riunirsi, nessuna manifestazione autorizzata, piazza
blindata, i quartieri popolari e via di fuga occupati militarmente,
poliziotti ad ogni angolo e ogni dove, vie laterali bloccate, elicotteri
in aria, cielo grigio a rischio pioggia.
15,15 – Istiklal Caddesi, la lunga via
pedonale che dalla parte medievale della città porta a Piazza Taksim è
completamente bloccata. Polizia in tutte le vie laterali.
16,23 – Mentre Erdogan, con i soliti
toni arroganti ed autoritari minaccia la piazza pontificando che: “Non
vi sarà consentito fare come l’anno scorso”. Si parla di un blitz ad
un’agenzia di stampa (oltre al fermo e successivo rilascio di una troupe
della CNN). Si parla di qualcosa come 25.000 agenti mobilitati.
16,45 – Arresti immotivati avvengono su Istiklal Caddesi. L’apparato poliziesco è schierato ovunque.
16,53 – Giunge notizia di una prima
carica su Istitklal in direzione Taksim, ma visto lo spiegamento di
forze e la frammentarietà della situazione è difficile verificare.
17,01 – Su Istiklal diversi concentramenti spontanei. Tra i vari canti di lotta, come l’anno scorso, risuona “Bella Ciao”.
18,15 – Utilizzo di gas sempre nella zona di Istiklal. Poliziotti in borghese eseguono fermi.
18,51 – Incidenti in corso a Cihangir, una zona molto vicina a Piazza Taksim.
18,55 – La polizia carica i manifestanti in fondo a Istiklal spingendoli verso Galata Tower (https://vine.co/v/MpueLgHXWhh).
Lo scopo principale sembra quello di impedire a qualsiasi costo ai
manifestanti di raggiungere Taksim ed ai concentramenti di strutturarsi.
19,03 – Incidenti in corso anche ad Ankara con massiccio uso di idranti.
19,05 – Incidenti in corso anche nella città di Adana, nel Sud del
paese. Ad Istanbul, plotoni di polizia vengono fermati dalla popolazione
solidale.
19,57 – Barricate a Galata (Istanbul).
20,03 – Manifestazioni anche a Denizli, Kadikoy, Antakya e molte altre città.
20,08 – Fermi violenti ad Istanbul.
20,15 – Su Istiklal i fermi sono assolutamente casuali.
20,23 – Continua l’uso massiccio di lacrimogeni per contrastare qualsiasi tipo di assembramento ad Istanbul: https://vine.co/v/Mpu30QqE5aj
1,49 – Incidenti in moltissime città
turche. Ad Istanbul si parla di molti arresti con cifre che vanno da 70 a
più di 100. Repressione molto dure con cariche indiscriminate verso
qualsiasi tipo di assembramento. Il governo Erdogan non ha nulla da
invidiare in termini repressivi con le giunte militari di 30 anni fa
(sempre e comunque fedeli cani da guardia della NATO). Impressionanti
l’assordante silenzio dell’Europa e degli Stati Uniti…