Turchia: tra cinguettii, minacce e aggressioni il clima si fa incandescente

A pochi giorni dalle elezioni amministrative turche la Corte amministrativa di Ankara chiede la rimozione della censura su twitter

Utente: fuipp
26 / 3 / 2014

Turbolenta vigilia di elezioni amministrative in Turchia. La corte di Ankara è intervenuta sul provvedimento emanato dalla TIB ( l' Autorità delle Telecomunicazioni in Turchia) relativo alla censura del social network ordinandone la sospensione.  

Il provvedimento di censura di Twitter, voluto fortemente da Erdogan, aveva suscitato vaste proteste tanto della stampa turca quanto della comunità internazionale. I mediattivisti hanno poi risposto sbeffeggiando il divieto e costruendo strumenti per aggirarlo. La rete è stata assunta ancora una volta come campo di battaglia

Nonostante l'attacco a questa strumento di interazione (comunque un microblogging proprietà di una multinazionale quotata in borsa e dai fatturati miliardari) sia riuscito ad unire nella sua critica attori così diversi, il primo ministro turco rinnova le sue minacce questa volta scagliandosi contro Youtube e Facebook.

Mentre le investigazioni relative all'assassinio del giovane Berkin Elvan procedono lentamente, ed ancora una volta diverse organizzazioni per la difesa dei diritti umani accusano il governo e la polizia turca di praticare la "cultura dell'impunità", un altro ragazzo di 10 anni è stato ferito ieri, durante una protesta nella provincia del sud-est dell'Anatolia, a Dyarbakir. Mehemet Ezer, questo il nome del bambino, è stato colpito da un gas lacrimogeno durante gli scontri tra manifestanti e polizia ed è attualmente in ospedale, sembra non in pericolo di vita.

A completare il quadro una serie di aggressioni condotte nella capitale da uomini armati di bastoni contro alcuni militanti di partiti dell' opposizione.  "Fonti certe", dichiara il candidato sindaco di Ankara del partito repubblicano Mansur Yavas in una conferenza stampa, "confermano di un centinaio di uomini armati [che sono] venuti nella capitale per fare azioni di sabotaggio nelle sedi elettorali". Una strategia del terrore accompagnata da minacce di omicidi.