Una Breccia nel cuore di Hezbollah

Isis rivendica l'attentato nel suq di Diyah

13 / 11 / 2015

Sale a 41 il bilancio delle vittime stimato dalla Croce Rossa Libanese. Oltre 180 feriti nell'arco di pochi minuti. Alle ore 18 una motocicletta parcheggiata all'angolo di un panettiere nel cuore del Suq di Diyah, nel quartiere Shi'ita di Burj al-Barajneh, roccaforte di Hezbollah, esplode. A pochi minuti di distanza, proprio nello stesso luogo dove la folla si stava radunando, un attentatore suicida detona la sua cintura aumentando ulteriormente l'entità del danno.

L'obiettivo è estremamente sensibile. Il suq era affollato dalle centinaia di persone che dopo aver lasciato la moschea per la preghiera della sera si sono riversate per le strade. Inutile per i 41 "Martiri" l'arrivo repentino delle ambulanze dal vicino ospedale presidiato da Hezballah.

L'esercito sta stabilendo ora un perimetro di sicurezza intorno al quartiere. Circa un'ora dopo, puntuale, arriva sui social media la rivendicazione dello Stato Islamico di Iraq e Siria (Daesh). Le forze dell'ordine affermano che l'autore della seconda deflagrazione era di origini palestinesi. Si afferma inoltre di aver catturato un terzo potenziale attentatore di origini siriane, tuttavia la notizia non è confermata. Così come non è possibile per ora confermare ufficialmente la rivendicazione.Questo è il più grave attentato avvenuto in Libano dopo che il 10 Gennaio due attentatori suicidi hanno provocato la morte di nove persone nei pressi di un Caffè in un sobborgo alawita vicino a Tripoli, nel nord del Libano. Era dal febbraio del 2014, quando un centro culturale iraniano nel sud di Beirut venne preso di mira da due attentatori suicidi, che non si verificava un evento di questa portata. In quell'occasione un cellula di Al Qaeda, le brigate di Abdullah Azzam, aveva rivendicato l'attentato costato la vita ad una decina di persone.

In una prospettiva nazionale, è importante sottolineare come l'attentato abbia avuto luogo proprio durante la prima sessione legislativa attivata dal Parlamento Libanese dopo più di un anno di stallo, allo stesso modo è importante considerare come la seduta non si sia arrestata dopo l'attentato.Da un punto di vista internazionale, l'attentato avviene nel momento in cui lo Stato Islamico è sotto assedio da parte della coalizione Curdo-Statunitense nella città chiave di Sinjar e le milizie dello YPG/YPJ affrontano lo Stato Islamico nella provincia di Jazira (nord Siria).Hezballah sostiene da sempre le milizie del presidente Siriano Bashar al Assad e combatte principalmente contro Jabhat al Nusra (Al Qae'da) nel nord ovest della Siria. In aggiunta a ciò, ci sono prove di combattimenti tra lo Stato Islamico ed Hezballah lungo il confine Sirio-Libanese dal Gennaio 2015.

Il governo Libanese ha promulgato una giornata di lutto nazionale Venerdì 13 Novembre. Le autorità nazionali e internazionali, tra cui in primis gli Stati Uniti, subito dopo l'attacco hanno ribadito l'esigenza di combattere il terrorismo e di mettere come primo obiettivo la lotta contro lo Stato Islamico. Il tutto alla vigilia del terzo round di incontri sulla crisi Siriana che si terrà a Vienna entro la prima metà di Novembre. Incontri a cui lo Stato Libanese era presente.